Tommaso Sacchi nuovo assessore alla Cultura del Comune di Milano
Il sindaco Beppe Sala, al suo secondo mandato, annuncia i nomi della sua nuova squadra di governo. A guidare l’assessorato alla Cultura sostituendo Filippo del Corno sarà Tommaso Sacchi che lascia il suo ruolo di assessore alla cultura a Firenze nella giunta di Dario Nardella
Settimane calde per molte città italiane, alle prese con le elezioni amministrative, tra nuovi governi e riconferme. Tra queste, spicca quella di Beppe Sala, al suo secondo mandato come sindaco di Milano (dopo le prime elezioni vinte nel 2016), e nelle ultime ore alle prese con la costruzione della sua nuova giunta. Tra mille tira e molla e inevitabili giochi di potere, uno dei nomi che è stato indubitabile fin dall’inizio, in quota “tecnici”, è quello di Tommaso Sacchi, attuale assessore alla Cultura del Comune di Firenze e per quattro anni di fila curatore dell’Estate Fiorentina e di fatto assessore ombra ai tempi in cui Nardella tené per lui la delega alla cultura. Per Sacchi si tratta di un ritorno alle origini: nato a Milano, ha già lavorato al Comune meneghino come collaboratore di Stefano Boeri, assessore alla Cultura ai tempi l’amministrazione Pisapia. Oltre a quello di Sacchi, nei giorni scorsi circolava anche un altro nome come possibile nuovo assessore alla Cultura: quello di Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione Feltrinelli.
CHI È TOMMASO SACCHI
Nato a Milano nel 1983, Sacchi è stato direttore artistico di diverse rassegne presso l’Auditorium di Milano, il Teatro dal Verme e l’Università degli Studi di Milano. Ha fondato il premio CROSS _ Performing Arts Award, premio internazionale per le arti performative, e ha curato il programma performativo per la XXI Triennale di Milano, oltre ad aver preso parte alla 8° Biennale di Berlino a cura di Juan Gaitan, alla 14° Biennale di Architettura diretta da Rem Koolhaas e alla 56° Biennale d’Arte di Venezia diretta da Okwui Enwezor, per le quali è stato coautore di installazioni artistiche e cicli di conferenze. È stato membro del curatorial board della Biennale SUSAS 2017 – Shanghai Urban Space Art Season, e curatore in residenza presso la Friche la Belle de Mai e Villa Méditerranée di Marsiglia – all’attività curatoriale ha affiancato negli anni quella di docente. Ha svolto anche l’attività di docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, la Domus Academy, il Politecnico di Milano, la NABA, la New York University, l’Accademia di Belle Arti di Brera, la New York University, l’Universitat de Girona (ES) e la Sichuan Academy – Chongqing (China). Dal 2011 al 2013 ha diretto l’ufficio progettuale dell’Assessorato alla Cultura, Moda, Expo e Design durante il mandato dell’assessore Stefano Boeri. Dal 2014 è a Firenze, dove ricopre il ruolo di Capo della Segreteria Cultura del Comune e di curatore, per quattro anni consecutivi, dell’Estate Fiorentina.
L’ASSESSORATO ALLA CULTURA DI TOMMASO SACCHI A FIRENZE
Ha ricoperto il ruolo di curatore dell’Estate Fiorentina, festival che riunisce diversi linguaggi artistici: contemporaneo, installazioni d’arte pubblica, musica e performance. Durante la guida di Sacchi, hanno preso parte al festival, tra gli altri, Erwin Wurm, Michael Nyman, Masbedo, Klangforum Wien, Jannis Kounellis, Alfredo Pirri, Virgilio Sieni, Joan As Police Woman, Sting, Massive Attack, Radiohead, Alva Noto, Adrian Paci, Vanessa Beecroft. Assessore alla Cultura dal 2019, durante il suo mandato Sacchi ha “applicato” la sua linea di curatore crossmediale alla gestione dell’assessorato, con una progettualità che punta a fare di Firenze un centro in cui la valorizzazione del patrimonio storico-artistico vada di pari passo con una visione votata alla contemporaneità: ne è un esempio, tra tutti, l’ambizioso progetto che vedrà il complesso di Santa Maria Novella trasformarsi in un grande hub culturale, per un investimento pari a 20 milioni di euro in lavori (in parte già avviati e che saranno realizzati a tappe) che interessano oltre 25 mila metri quadrati di superficie, tra social housing, spazi espositivi, biblioteche e il futuro Museo della Lingua Italiana. Un approccio, questo al limite tra development immobiliare e sviluppo di spazi culturali, che sarà centrale anche a Milano nei prossimi anni, come abbiamo cercato di spiegare sul numero attuale di Artribune Magazine in distribuzione, dedicato tutto alle mancanze del panorama culturale della città. A Milano, poi, paradossalmente il problema potrà essere inverso rispetto a Firenze: la creatività contemporanea (tra design, moda e tecnologia) è molto sotto i riflettori, mentre poco o punto si parla della Milano antica, barocca, rinascimentale, medievale. Pressoché sconociuta anche ai più attenti tra i cittadini: contenuti straordinari che la città non sfrutta per raccontarsi.
TOMMASO SACCHI A MILANO. I RISULTATI RAGGIUNTI A FIRENZE
Ma torniamo a Firenze. Tra le prime azioni svolte durante il suo assessorato, Sacchi nel 2019 ha lavorato al lancio della Card del Fiorentino, un pass che “permette ai residenti di frequentare in maniera illimitata per un anno interno i musei civici di Firenze”, come ci raccontava l’assessore. Sacchi ha inoltre aderito alla Carta 18-XXI, “manifesto che ho presentato come presidente della Fondazione Teatro della Toscana e un primo passo della collaborazione che legherà la Fondazione e il Teatro della Pergola al Théâtre de la Ville di Parigi”, come sottolinea in questa intervista. “È una chiamata all’impegno dei giovani, che ho promosso anche per intessere relazioni internazionali per rendere la Pergola la ‘porta d’Europa’ per Firenze. Nell’interesse dei più giovani abbiamo promosso un anno fa l’ingresso gratuito nei musei civici per gli europei under 25, concerti e spettacoli a un euro con i teatri Verdi e Maggio, oltre all’iniziativa ‘Siate curiosi’, che prevede un contributo di 50 euro per l’acquisto di libri, riviste e quotidiani. Contiamo di riprendere questi progetti o formularne altri dedicati ai giovani”. Importantissimo poi l’approccio orizzontale che Sacchi ha avuto rispetto agli altri assessori pari ruolo in Italia. E’ stato in questi anni l’assessore che più di ogni altro ha puntato a fare rete con gli altri assessori alla cultura italiani, un approccio che meriterebbe di essere stabilizzato e strutturato. Una presa in carico di problemi ultra-cittadini che da oggi sarà ancor più importante, visto che Sacchi la eserciterà da quella che in questi anni è la città più importante del Paese e una delle città più in vista d’Europa, pronta ad una progettualità nuova spinta dalla ripresa economica e dalle risorse del PNRR, da veicolare il più possibile sulla partita culturale.
LE PAROLE DI DARIO NARDELLA SU TOMMASO SACCHI
-Desirée Maida e Massimiliano Tonelli
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