Piero Guccione e Achille Perilli – Ai confini dell’astrazione
Un inedito confronto tra due artisti del secondo Novecento: da un lato Piero Guccione (1935-2018), il pittore della luce e del mare, dall’altro Achille Perilli (1927-2021), promotore della più pura astrazione. Al centro, il colore e la forma.
Comunicato stampa
Un inedito confronto tra due artisti del secondo Novecento: da un lato Piero Guccione (1935 - 2018), il pittore della luce e del mare, dall'altro Achille Perilli (1927), promotore della più pura astrazione. Al centro, il colore e la forma.
Legato alla sua terra d’origine - la Sicilia - e allo stesso tempo riconosciuto in tutt'Italia, Guccione visse nella Roma neorealista di Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Carlo Levi. Achille Perilli è invece stato uno dei membri di Forma 1, il movimento che nell'immediato dopoguerra professa il valore della forma in opposizione a ogni possibile interpretazione di natura simbolica, sentimentale o psicologica dello spazio della tela.
Pur seguendo traiettorie proprie, lo stile dei due artisti resterà intimamente legato a queste prime esperienze. La pittura di Guccione, tornato in Sicilia alla fine degli anni Settanta, si porrà al di sopra di ogni corrente artistica dell'epoca; quella di Perilli proseguirà nel solco di una rigorosa astrazione, alla ricerca di cromatismi accesi e brillanti.