Alessandro Costanzo – Accumulare il deserto
On the Contemporary, spazio di verifica del contemporaneo fondato da Anna Guillot, presenterà l’installazione Accumulare il deserto di Alessandro Costanzo.
Comunicato stampa
Domenica 24 ottobre alle ore 18.00, On the Contemporary, spazio di verifica del contemporaneo fondato da Anna Guillot, presenterà l’installazione Accumulare il deserto di Alessandro Costanzo.
Si tratta della prima mostra personale dell’artista catanese, di un intervento definibile come installazione immersiva site specific poiché pensata e realizzata espressamente per lo spazio espositivo sito al piano terra, nel cortile del seicentesco Palazzo Manganelli.
Accumulare il deserto si pone come installazione dialogante, come – si sarebbe detto negli anni ‘60/70 – ‘opera aperta’. Chi fruisce è chiamato a percorrere sentieri diversi, calpestando la personale rivisitazione che Costanzo fa del pavimento ricoprendolo con ovatta sintetica, per trovarsi davanti svariati frammenti-oggetto realizzati in ceramica e con materiali extra artistici, come reti industriali e materie artificiali diverse.
Lorenzo Madaro,* autore del saggio in catalogo, interpreta l’operazione di Costanzo da cui si estrapola un estratto: «Accumulare il deserto è, anzitutto, uno spazio di investigazione attorno alle radici proprie della scultura e delle sue specifiche declinazioni di senso, talvolta anche imprevedibili, in grado di stabilire un rapporto immersivo tra spettatori e opere, tra il passo di chi osserva e la dimensione plastica della scultura.
Una scultura, quella di Alessandro Costanzo, che si concentra anzitutto verso un’indagine profonda dei confini stessi del linguaggio, nei suoi aspetti materici ma anche di peso specifico e del suo posizionamento nello spazio. Perciò l’artista verifica diverse tecniche, orientandosi poi su un display espositivo – un ambiente il cui pavimento è stato cosparso di strati di ovatta – in grado di avvolgere le sue sculture in una sospensione sensuale. Affiorano così strutture ceramiche che alludono a una dimensione ancestrale, quella delle luminarie di un sud possibile, in cui il folclore fa i conti con il quotidiano e la dimensione della festa si confronta con quella intima e domestica. All’immaginario delle luminarie – provenienti idealmente da quegli apparati effimeri che nel Seicento, anche in questa terra, mettevano in scena sogni e conflitti –, si rifanno le ceramiche selezionate dall’artista per questa sua mostra personale; insieme ad altre opere recenti che mettono in scena, con un rigore di ascendenza minimalista, la sua concentrazione verso una scultura che perlustra i propri perimetri, i rapporti tra elementi morbidi e impenetrabili, senza mai perdere di vista un percorso che non è mai narrativo, ma sempre concentrato sulla ricostruzione dei perimetri stessi della dimensione del fare.»
Un catalogo bilingue (graphic design Gianni Latino) con ampi apparati di documentazione fotografica realizzati da Studio Mōrf, sarà presentato a conclusione della mostra, in occasione del finissage.
*Lorenzo Madaro, curatore e docente di Storia dell’arte, Accademia di belle arti di Catania.
Alessandro Costanzo (Catania, 1991) vive e lavora in Italia e Belgio. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Urbino e conseguito il diploma di secondo livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Opera con fotografia, video, disegno, pittura e ceramica. La sua esplorazione concentrata sull’azione che il tempo esercita sulla materia si compie spesso in ambito installativo.
Selezione mostre: 2021, All’ombra del gelso in fiore prima che i frutti macchino, cura Emmanuel Lambion, Rosa Anna Musumeci e Philippe Terrier-Hermann, Villa Iblea, Modica; 2020, Rea Fair, Fabbrica del Vapore, Milano; Premio Combat (finalisti), museo Giovanni Fattori, Livorno; Same green, same sky, cura E. Lambion, Maison Grégoire, Uccle-Bruxelles; In ambiente, cura Anna Guillot, On the Contemporary, Catania; Rĕlĭquĭae, cura A. Guillot, On the Contemporary, Catania; 2019, Ho sempre cercato il paradiso, ma ora punto sull’arte, con Stefan Milosavljevic, cura Martina Campese e Raffaella Ferraro, Punto sull’Arte, Varese; La sostanza del ricordo, con Andrea Cereda, cura Matteo Galbiati, Galleria Bonioni, Reggio Emilia; Arteam Cup, cura M. Galbiati e Livia Savorelli, Fondazione Dino Zoli, Forlì. Premi: 2020, Premio Combat (finalista), Livorno; 2018 finalista Premio San Fedele (finalista), Milano; 2017, Premio ORA, presidente Alberto Zanchetta. Residenze: 2021, DISCONTINUO#4, cura Collettivo Flock, Barcellona Pozzo di Gotto, 2019, Musumeci Arte Contemporanea, cura R.A. Musumeci, Bruxelles; 2018, Fondazione San Fedele, Milano; 2016, RAMO/Ritratto a mano 3.0, cura Giuliana Benassi e Giuseppe Pietroniro, tutor Gianni Caravaggio, Caramanico Terme. Collaborazioni: 2020, Pietro Fortuna, Bxl; 2019, Michel Couturier, Bxl; 2018, VOID collective, Bxl.
https://www.alessandrocostanzo.it