Un couturier per gli Uffizi. Sfila la collezione Primavera/Estate di Stefano Ricci: e la Loggia dei Lanzi ci guadagna una nuova illuminazione
Museo degli Uffizi, Corridoio di Ponente: su un tappeto rosso di 80 metri, sotto lo sguardo severo di principesse, imperatori, nobili e comandanti, sfilano gli eleganti modelli della collezione. Già, perché non è che stiamo a guardare Ferragamo farsi bello al Louvre, ed il medesimo Louvre guadagnarsi migliaia di citazioni su media che altrimenti difficilmente […]
Museo degli Uffizi, Corridoio di Ponente: su un tappeto rosso di 80 metri, sotto lo sguardo severo di principesse, imperatori, nobili e comandanti, sfilano gli eleganti modelli della collezione. Già, perché non è che stiamo a guardare Ferragamo farsi bello al Louvre, ed il medesimo Louvre guadagnarsi migliaia di citazioni su media che altrimenti difficilmente ne parlerebbero (e vai a fargliele capire, certe cose, a un Ornaghi…): e allora a Firenze è la Primavera/Estate griffata Stefano Ricci a salire sull’improvvisata passerella. La collezione, sartoriale e 100% Made in Italy, è ispirata ai temi della grande letteratura, dalle pagine di Scott Fitzgerald alle atmosfere di Ernest Hemingway e alla passione personale di Stefano Ricci per la grande Madre Africa.
Ed è proprio con un’immagine fortemente africana che si chiude la sfilata, otto guerrieri Masai provenienti dalla Tanzania, che danzano e cantano intorno a Stefano e Filippo Ricci, in segno di gratitudine per i progetti di protezione della loro terra in cui la famiglia Ricci si è impegnata per anni. Con altrettanta gratitudine nei confronti della sua città, nella speciale occasione dei 40 anni di attività della sua compagnia, Stefano Ricci dona a Firenze e ai suoi cittadini il progetto di illuminazione della Loggia dei Lanzi, anonimamente illuminata per troppi anni.
La soprintendente Cristina Acidini è radiosa: “L’illuminazione resa possibile dalla generosità di Stefano, Filippo e Niccolò dà la giusta visibilità a questa unica loggia, il progetto è flessibile e discreto, esalta lo spazio architettonico e la magnificenza delle statue”. L’impianto infatti è stato realizzato con gli ultimi standard tecnologici ed è totalmente regolabile permettendo diverse configurazioni. Curiosità conclusiva: Patroclo e Menelao, una statua della Loggia, fu restaurata tra il 1830 e il 1834 da un altro Stefano Ricci, anch’esso di Firenze…
– Marco Annunziata
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati