Nicolò Tomaini – Dinamismo di un cane senza guinzaglio
Nicolò Tomaini, artista lecchese, tra i protagonisti della Biennale Giovani 2021. A lui la LeoGalleries dedica una personale speciale, mettendo in mostra opere dei maestri del Futurismo e le sue riflessioni alla ricerca della memoria.
Comunicato stampa
Il passato e il presente, l’arte di fine Ottocento e la tecnologia contemporanea.
A farsi ponte e mediatore tra due sponde apparentemente lontanissime è
Nicolò Tomaini, artista lecchese, tra i protagonisti della Biennale Giovani 2021.
A lui la LeoGalleries dedica una personale speciale, mettendo in mostra opere dei
maestri del Futurismo e le sue riflessioni alla ricerca della memoria.
Si intitola “Dinamismo di un cane senza guinzaglio” l’allestimento proposto dal 21
ottobre all’11 novembre.
Un titolo provocatorio e ironico al tempo stesso, che richiama il lavoro di Giacomo
Balla, reinventandone però l’esito finale. «È un legame concettuale quello che
unisce i futuristi e Tomaini – spiega Maurizio Scudiero, curatore della mostra -.
I futuristi esaltavano la potenza delle macchine, oggi l’uomo è diventato una
protesi, spesso suo malgrado, delle macchine. I lavori di Tomaini suggeriscono
una riflessione nuova sull’oggetto quadro, facendo emergere nuovi significati,
inaspettate riletture».
Tomaini manipola, smantella e reinventa opere originali, quadri del Sette e
Ottocento. Li taglia, li riassembla, riscrivendoli in una nuova e attuale dimensione.
Quattro le serie esposte. Tra le quali: “Caricamento di immagine” dove l’oggetto
tecnologico fa da filtro, congelando l’immagine nuova in un eterno a mai compiuto
caricamento.
«Prediligo le figure umane, perché riescono a mantenere un senso di inquietudine
dopo che le ho rielaborate. Amo molto la ritrattistica borghese di fine Ottocento,
che propone figure severe, ieratiche, solenni», aggiunge l’artista. La serie “Silicio”
richiama un distopico futuro nel quale l’uomo stesso diventa obsoleto rispetto alle
macchine.
Tomaini scrive sulle tele il codice sorgente, una sequenza informatica che entra
nella realtà fisica del quadro destrutturandone l’essenza.
All’origine di questa riflessione ci sono i dipinti su tablet che l’artista ha iniziato a
realizzare su autentici supporti informatici, già cinque anni fa, «per riportare la
pittura in un contesto attuale, su un supporto conosciuto da tutti».
A unire il passato moderno dei futuristi era il mito della velocità, quello stesso
mito che Tomaini ripropone attualizzandolo, in una visione originale e
disincantata.
Nicolò Tomaini nasce a Bellano (LC) il 23 settembre 1989. Frequenta il Liceo Scientifico A. Volta a Lecco e la facoltà di Lettere a Bergamo. Si affaccia al mondo dell’arte contemporanea da autodidatta realizzando i primi lavori nel 2010. Vive e lavora a Lecco.
MOSTRE PERSONALI
2021
Habeas corpus: sommario di decomposizione, Palazzo delle Paure, Lecco
Referti autoptici per immagini drogate, Dr Fake Cabinet, Torino
2020
per poter annullare l’immagine! ’, Associazione Heart, Vimercate
2019
Sottopelle, Storie di Memorie e Persistenze, Atto II, Villa Caldogno, Caldogno, con Roman Opalka
2018
Verranno giorni senza nome, Galleria Melesi, Lecco
2016
40 gradi sopra il realismo, Galleria Outartlet, Vigevano, con Daniel Spoerri
2014
Su Asti Ka, Musée du Croco, Milano
2013
Icone, ExpArt Studio&Gallery, Bibbiena
MOSTRE COLLETTIVE
2021
Nostra Signora, Galleria Melesi, Lecco