Paolo Gotti – Finestre sull’arte
Lo sguardo artistico di Paolo Gotti tra natura, cultura e umanità.
Comunicato stampa
Mercoledì 27 ottobre 2021, alle ore 18, MUG – magazzini generativi inaugura il suo primo evento espositivo dal titolo FINESTRE SUL MONDO. Lo sguardo artistico di Paolo Gotti tra natura, cultura e umanità a cura di Licia Mazzoni. Il nuovo hub bolognese – realizzato grazie al contributo di Emil Bancacon l’obiettivo di creare uno spazio collaborativo e attivare percorsi ad alto impatto sociale – ha scelto di proporre un excursus tra gli scatti più significativi che il fotografo Paolo Gotti ha realizzato in quasi 50 anni di esplorazioni attorno al mondo.
MUG – Magazzini Generativi nasce nel 2021 dalla riqualificazione di un ex magazzino di oltre 1700 metri quadrati, riconvertito in una smart working area per imprese, organizzazioni del terzo settore, startup e talenti. Spazi contemporanei con infrastrutture tecnologicamente avanzate, all’interno dei quali MUG sviluppa idee e progetti con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e delle persone per generare un cambiamento positivo e di impatto sul lungo periodo. Per il suo primo evento espositivo, la curatrice Licia Mazzoni ha invitato Paolo Gotti con l’obiettivo di “spalancare le finestre sul mondo”: le grandi opere fotografiche dell’artista bolognese si presentano come veri e propri varchi aperti su paesaggi, architetture, culture e umanità differenti. Scorci meravigliosi di angoli del pianeta così distanti da noi, visioni di natura incontaminata o popolata di umanità che è ancora più importante ritrovare in questo periodo così difficile, in attesa di ritrovare la libertà di muoversi e viaggiare con serenità.
FINESTRE SUL MONDO include oltre 30 opere fotografiche di grandi dimensioni, tratte dal monumentale repertorio di oltre 10.000 immagini realizzate da Paolo Gotti in occasione dei suoi numerosi viaggi che hanno interessato oltre 70 paesi nei cinque continenti: dal Niger alla Cina, da Haiti al Brasile, e ancora il Messico e il Guatemala, il Nepal, Ceylon e le Maldive, l’Indonesia, gli USA, il Canada, la Thailandia, i Caraibi, la Malesia, lo Yemen, il Venezuela, le Filippine, Cuba, l’India, il Cile, la Bolivia, l’Islanda, l’Australia, la Colombia. Suggestioni internazionali – naturali, culturali, geografiche – che seguono il filo conduttore del grande “atlante visivo” che da decenni Paolo Gotti va componendo con la sua fedele Nikon. In mostra sono rappresentati non solo i paesaggi e i visi delle persone che Gotti ha incrociato dal 1974 a oggi, ma soprattutto emerge evidentissimo lo sguardo del fotografo, mai disincantato ma sempre curioso ed entusiasta, convinto che la destinazione non esista senza il percorso e che il viaggio più bello sia quello che bisogna ancora compiere.
Oltre alle opere da esporre in parete, sul grande schermo installato nella gradinata centrale saranno proiettati i video che compongono una narrazione ancora più completa e descrittiva dell’opera dell’artista.
Paolo Gotti nasce a Bologna e si laurea in architettura a Firenze, dove frequenta il Centro di studi tecnico-cinematografici. Nel 1974 sceglie l’Africa come meta del suo primo vero viaggio: con la sua vecchia Land Rover attraversa il Sahara fino al Golfo di Guinea in Costa d’Avorio, per poi fare ritorno in Italia dopo quasi 5 mesi a bordo di un cargo merci. In seguito a questa avventura, che lo segna profondamente, dopo varie esperienze nel campo della pubblicità e una maturata esperienza nello still life, si dedica sempre più al reportage. Gira il mondo con la sua Nikon per immortalare persone, paesaggi e situazioni che archivia accuratamente in un gigantesco atlante visivo, da cui nascono le sue serie fotografiche. L'obiettivo della sua macchina fotografica cattura i paesaggi di oltre 70 paesi tra cui Niger, Cina, Haiti, Brasile, Messico-Guatemala, Nepal, Indonesia, USA, Canada, Thailandia, Malesia, Yemen, Venezuela, India, Cile, Bolivia, Islanda, Australia, Colombia, Cuba. È stato protagonista di numerose mostre personali tra cui Segni e culture, Institut Français de Naples a cura di Almerico de Angelis; Da Bologna per l’Unicef, Aeroporto G. Marconi, Bologna; Fuoco, Rocca di Cento, Ferrara; Alle origini della terra, Sala delle Colonne, Emil Banca; Stories. Viaggio tra fotografia e letteratura, Teatro Duse, Bologna; Cina 1978, Galleria Minerva, Padova. Dal 1996 al 2002 lavora per il Consorzio Alta Velocità Emilia Toscana realizzando le fotografie che ritraggono l’avanzamento dei lavori. Nel 2019 vince il Premio UVA dell’Università di Verona come Senior Photographer.