Stanislao Di Giugno / Bernd Ribbek

Informazioni Evento

Luogo
ARCHIVIO MENNA/BINGA
via dei Monti di Pietralata 16, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al giovedì, 15-18) o su appuntamento

Vernissage
29/10/2021

ore 17

Artisti
Stanislao Di Giugno, Bernd Ribbeck
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Un progetto di | Galleria Tiziana Di Caro e Galleria Norma Mangione.

Comunicato stampa

La Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il Lavatoio Contumaciale, la FUIS-Federazione Unitaria Italiana Scrittori e l’Associazione FigurAzioni, sono liete di ospitare la mostra di Stanislao Di Giugno e Bernd Ribbeck, organizzata dalle due rispettive gallerie Tiziana Di Caro (Napoli) e Norma Mangione (Torino), che si terrà nella sede romana della Fondazione, in via dei Monti di Pietralata 16, dal 29 ottobre 2021 al 15 gennaio 2022.

Mettendo a confronto due esperienze autonome e indipendenti, ma che al contempo presentano alcune affinità sulla linea larga dell’astrazione («l’artista astratto», a suggerirlo è stato Mark Rothko, «ha dato esistenza materiale a molti mondi e tempi invisibili»), la mostra centra l’attenzione su una matrice linguistica di natura mentale che esplora la peculiarità fisica della materia pittorica e elude i segni della figurazione, varcandone il limite per accedere a spazi altri (a tracciati di Stilpsychologie) che si rivelano lentamente in una essenza cerebrale e al tempo stesso emotiva.

La pratica di Stanislao Di Giugno (Roma, 1969) consiste in sovrapposizioni di piani pittorici, che si distribuiscono per velature. Dal procedimento per velature emergono forme e tinte astratte, che alle volte si espandono, altre rimangono segmenti molto sottili, come fenditure di luce nello spazio. Negli anni l’artista ha attuato una drastica riduzione di elementi, concentrandosi sulla materia pittorica e approdando a un equilibrio dicotomico: al senso plastico della sostanza si affianca l'astrazione della forma.

La pittura di Bernd Ribbeck (Colonia, 1974) è caratterizzata dall’applicazione del colore attraverso molteplici stratificazioni. La sua tecnica, sia quando lavora con l’acrilico su tavola, sia quando usa l’inchiostro su carta, restituisce un risultato terso, dato da piani sovrapposti che conferiscono all’immagine astratta una profondità e insieme una tridimensionalità apparente. Ne deriva una qualità materica, quasi tattile. Nulla è lasciato al caso: la precisione e il dettaglio sono funzionali alla resa di significati psicologici e simbolici.