Fabio Galeotti – Meditazioni visive
Mostra personale del tifernate Fabio Galeotti, la cui ricerca pone l’accento proprio sull’annullamento di tempo tra le opere d’arte del passato e il presente.
Comunicato stampa
Dopo il taglio del nastro dell’importante mostra di Ottaviano Nelli, il pittore più importante del quattrocento eugubino, il 31 ottobre 2021 la direttrice Paola Mercurelli Salari apre nuovamente le porte di Palazzo Ducale per l’inaugurazione della personale del tifernate Fabio Galeotti, la cui ricerca pone l’accento proprio sull’annullamento di tempo tra le opere d’arte del passato e il presente. Una mostra dal titolo evocativo “Meditazioni visive” a cura di Lorenzo Fiorucci, che presuppone un tempo di attesa per godere dell’arte e svelare lo statuto comunicativo delle sue narrazioni. Ospitata nella parte archeologica di Palazzo Ducale, la mostra offre una visione rigenerativa di alcuni capolavori del passato, riuscendo al contempo a rapportarsi in forma dialettica anche con lo spazio archeologico dell’antico Palazzo di Federico da Montefeltro. Un’occasione per affrontare un linguaggio extrapittorico dell’arte contemporanea e mettere a confronto la ricerca di un artista che ha fatto del video, il medium privilegiato per dare vita ai personaggi di importanti capolavori pittorici del passato, ma la cui azione cela di fatto un interrogativo nel pubblico. La stessa domanda che dovremmo porci quotidianamente quando il nostro sguardo incrocia uno schermo: che cosa è reale e che cosa no? Un interrogativo che sempre più assilla il nostro tempo, al quale Galeotti risponde a modo suo, svelando la propria parte al visitatore, che si troverà d’innanzi i personaggi delle opere di Vermeer, Caravaggio, Hopper, incrociando il loro destino, il loro sguardo in movimento, ma che scruteranno a loro volta l’osservatore immerso in un percorso sonoro e visivo capace di generare una sinestesia artistica e dialogare con le tracce archeologiche di uno dei palazzi più importanti dell’Italia centrale.
Biografia
Fabio Galeotti (Città di Castello 1968) Collabora come light designer da 20 anni con la Rievocazione Storica della Sacra Spina di Montone e con l’accademia dei Riuniti di Umbertide.
Dal 1999 cura gli allestimenti e il disegno Luci degli spettacoli del Gruppo di teatro “Il
Castellaccio”. Nel 2000 diventa presidente dell’Associazione Culturale Duncan Ballet proponendo sue ideazioni e curando la regia degli spettacoli “Naviganti che non conoscono mare”, “C’è molto che può diventare materia”, “Disordine apparente – 5” di visione” oltre al disegno Luci.
Collabora dal 2001 al 2003 con Iterdanza Festival curando l’allestimento illuminotecnico che ospita tutti gli anni all’Auditorium San Domenico di Foligno oltre 40 scuole di danza.
Collabora con Percussionistica World Rhythm Festival curando l’illuminazione dei concerti nei teatri umbri.
Dal 2002 al 2016 esegue disegni luci degli spettacoli al Palio di San Michele di Bastia Umbra.
Nel febbraio 2008 allestisce una istallazione luminosa dal titolo “Un sole dentro” presso
l’auditorium San Fedele di Montone (PG). Dal 2011 affianca all’attività di Ligh designer attività di videoarte ricostruendo minuziosamente opere della grande tradizione pittorica.
Dal 2013 al 2017 è direttore tecnico della rassegna di danza Raccordi Contemporary Dance.
Dal 2014 al 2018 è lighting designer stabile della compagnia di danza Innprogress Collective diretta dal coreografo Afshin Varjavandi.