Arte pubblica a Milano con Artribune e Il Prisma. Un’opera di Tuttofuoco sul nuovo Vetra Building
C’è anche Artribune fra i protagonisti di un importante progetto atteso a Milano nel mese di novembre. La storica esattoria civica si trasforma in un affascinante edificio contemporaneo, che accende un pezzo di città e che a sua volta è acceso da un’installazione a neon di Tuttofuoco…
Al tema dell’arte pubblica e alle sfide dell’architettura contemporanea siamo affezionati da sempre. E anche a questo proposito abbiamo spesso ragionato intorno alle buone pratiche che sono – o dovrebbero essere – tessuto fondante di politiche culturali virtuose. Così, abbiamo difeso con passione e spirito critico quei progetti artistici nati per la collettività nel segno della qualità, della professionalità, di parametri internazionali e di un ragionamento ferrato sulle città, gli spazi comuni, gli edifici e la natura dei processi di sviluppo e riqualificazione.
Oggi, per la prima volta, ci misuriamo nel concreto con un importante iniziativa, frutto di partnership prestigiose, che mette insieme con una chiave interessante architettura e arte pubblica. In una città, Milano, che ha fatto dello sviluppo e della riconversione urbana un segno identitario e un motore di crescita economica e culturale.
DALL’EX ESATTORIA CIVICA AL NUOVO VETRA BUILDING
Artribune firma la direzione artistica, con la cura di Helga Marsala, di un intervento d’arte contemporanea site-specific, pensato per il nuovo “Vetra Building”, progetto firmato dal lanciatissimo studio di architettura Il Prisma per un committente d’eccezione: Axa Investment, proprietario dell’immobile di Via della Chiusa, affacciato sul Parco Papa Giovanni Paolo II e su Piazza Vetra, ha scommesso sulla reinvenzione di questo centralissimo scorcio urbano, negli anni rimasto in una condizione di abbandono e di invisibilità, trasformando la storica ex esattoria civica – costruita tra il 1959 e il 1963 su un disegno di Ferdinando Reggiori – in un palazzo contemporaneo, rinnovato nella destinazione d’uso, nelle forme, nei volumi, nei materiali (dal vetro delle due nuove facciate alla particolare garza metallica che ricopre alcune pareti). La struttura, ridisegnata con una visione intelligente e una spiccata sensibilità per le texture e le vibrazioni luminose, collega l’originario porticato proiettato sul Parco a una piccola piazza interna, dotata di aiuole e di panchine, ricavata dall’abbattimento di una porzione del fabbricato originario.
La piazzetta, essenziale punto di raccordo aperto al transito pedonale, fungerà da spazio d’incontro, di sosta, di attraversamento; un vero e proprio ponte tra l’affaccio frontale su Via Fernanda Wittgens e quello posteriore che guarda a San Lorenzo Maggiore. Lungo i portici e nella zona circostante, grazie ad alcuni fra i “tenant” che hanno scelto la prestigiosa sede, vedrà la luce un nuovo food district, tra ristoranti e distribuzione bio: da That’s Vapore a Pandenus, da Benvenuto Family a Genuino, da East River a Erbert. Gli eleganti ambienti interni del palazzo, invece, ospiteranno prevalentemente uffici e attività di co-working. Nel complesso un lavoro di riqualificazione reale, che punta sull’idea di apertura, di aggregazione, di connessione, di partecipazione.
TUTTOFUOCO, UNA LUCE ACCENDE IL PALAZZO DI AXA
Ed è sul prospetto del rinnovato “Vetra Building” che vedrà la luce una scultura a neon di Patrick Tuttofuoco, artista tra i più interessanti emersi sulla scena italiana negli ultimi due decenni, protagonista di alcune tra le più note kermesse internazionali e attivo con mostre e installazioni d’arte pubblica in musei, piazze e importanti contesti istituzionali. L’opera, dal titolo “X”, sarà svelata l’11 novembre in occasione dell’inaugurazione del complesso architettonico – in presenza del sindaco Giuseppe Sala – al termine dei tre anni di cantiere.
La cifra riconoscibile di Tuttofuoco, che unisce approccio ludico, taglio concettuale e riflessioni profonde sul rapporto tra dimensione urbana e dimensione umana, tra percezione visiva e sensibilità visionaria, torna così a connotare lo spazio collettivo con una grande installazione luminosa, pensata proprio a partire dall’idea di contatto e di relazione: tra persone, luoghi, frammenti di città, brani di architettura e anche tra livelli temporali, con la Milano che guarda al futuro intimamente connessa a quella radicata nella storia (di cui la Basilica è simbolo immediato, insieme ai resti del vicino anfiteatro romano o alla celebre Porta Ticinese medievale).
Con il patrocinio del Comune di Milano, l’evento di Piazza Vetra segna per la città un’altra bella pagina di lavoro e di riflessione intorno alla sfida della riqualificazione e di uno sviluppo immobiliare orientato alla cultura e alle dinamiche cittadine. Un esempio di sinergie fruttuose tra sistema dell’arte, professionisti della cultura e della progettazione architettonica, amministrazione pubblica e investitori privati. Con le forme, i segni, i processi e i percorsi dell’arte contemporanea a rivestire un ruolo prezioso nel perimetro dello spazio urbano e sociale.
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