Verso Art Week Torino: The Others raccontata dal fondatore Roberto Casiraghi
Si avvicinano i giorni dell’art week torinese e con loro i programmi delle singole fiere si fanno ancora più definiti. Abbiamo posto delle domande ai rispettivi direttori per fotografare il sentiment del momento.
Sta per partire la nuova edizione di The Others – quella del decennale – dal titolo Understanding Times che porta al centro i temi d’attualità globale nel linguaggio dell’arte: dal ruolo della donna all’ambiente, passando dalla musica fino alla visione mostruosa del futuro, questa edizione straordinaria sviluppa una ricerca sui temi che riempiono le pagine dei giornali e le immagini social e televisive, per leggere e interpretare il mondo contemporaneo. A latere dei programmi della fiera dedicata ai progetti internazionali di gallerie emergenti – che si svolgerà dal 4 al 7 novembre 2021, nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni (ingresso via Petrarca 39 b) -, abbiamo voluto porre tre domande al suo ideatore (insieme a Paola Rampini) Roberto Casiraghi per fotografare il sentiment dell’attesa di questa nuova edizione ricca di festival collaterali…
Il format: quali le novità e i punti di forza?
Il format di The Others nella sostanza mantiene la sua fisionomia che negli anni ha reso possibile a molti spazi giovani e di ricerca di presentare le opere dei propri artisti; la vera novità il pubblico avrà modo di percepirla già all’entrata perché un innovativo display espositivo che cancella il senso dei corridoi delle fiere tradizionali animerà il padiglione 3 di Torino Esposizioni permettendo ai visitatori una passeggiata culturale all’interno di otto piazze sulle quali si affacciano 56 espositori, molti dei quali stranieri. Nel proprio percorso di creazione di reti di relazioni e scambio, The Others 2021 getta le basi per la collaborazione con festival sul territorio con l’ambizione negli anni futuri di ospitare anche realtà internazionali. Altra novità di contenuto quest’anno, oltre ad un ricco programma musicale nel nostro spazio all’aperto, è l’istituzione di un contest internazionale per giovani curatori che porterà in fiera la selezione di cinque progetti, tre stranieri e due italiani rappresentati in cinque differenti gallerie espositrici.
Ripartenza “post” pandemia: quali le tematiche di questa edizione?
Noi abbiamo già sperimentato la ripartenza post pandemia realizzando a giugno la prima fiera in presenza del nostro paese con The Phair e quindi siamo “vaccinati” e già “ripartiti”. The Others rappresenta in sè la vera tematica nel senso che il nostro Comitato di curatela, quest’anno più che in passato, si è coagulato intorno al display di progetti di ricerca estremamente interessanti che trattano questioni di grande interesse che riempiono le pagine dei giornali e le immagini social e televisive di estrema attualità. La vera questione però riguarda il sentiment del pubblico, frastornato da un’offerta fieristica debordante in questi ultimi mesi per l’accavallarsi di eventi che sono slittati tutti nel periodo settembre/novembre. Non è tanto questione legata al Covid, che tra vaccini e green pass sembra piuttosto assorbita, prova ne sono le presenze a cinema e teatri e l’affollamento dei ristoranti anche al chiuso, ma quale disposizione d’animo abbiano verso l’arte contemporanea in piena indigestione di offerta fieristica.
Contemporary Art Week Torino: quali le collaborazioni?
The Others ha nel proprio DNA la volontà di fare rete e, nonostante le difficoltà tipiche di un paese che vive di campanili e smodati personalismi e gruppi di potere che girano in città trascinando carrettate di bastoni da gettare fra le ruote di chiunque…abbiamo varato un programma di collaborazione con i festival della città ed ospiteremo il Festival delle Colline Torinesi, Fringe Festival, Share Festival, Torino Graphic Days, Utopian Hours e Torino Danza. Ciascuno produrrà materiali espositivi per raccontare al pubblico la propria storia, i progetti, la filosofia e le opzioni per il futuro. Con Associazione TUM abbiamo realizzato una programmazione musicale con alla base una ricerca sonora underground nelle più varie accezioni che animerà l’Area Garden per tutte le serate di The Others.
-Claudia Giraud
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