Salvatore Vitale – How to Secure a Country +
Prima personale dell’artista Salvatore Vitale (Palermo, 1986) presentata in una istituzione italiana.
Comunicato stampa
Il 3 novembre 2021, nella Project Room di CAMERA, verrà aperta al pubblico la mostra How to Secure a Country +, la prima personale dell’artista Salvatore Vitale (Palermo, 1986) presentata in una istituzione italiana. Investigando diverse modalità di rappresentazione del potere nella contemporaneità, la mostra offre una riflessione su temi connessi oggigiorno sia sul piano politico sia su quello sociale: i corpi e la loro possibilità di movimento, le barriere fisiche e digitali, la visibilità e invisibilità delle autorità, il controllo sociale e le sue forme. Per l’occasione è stata avviata la collaborazione con OGR Torino, partner di progetto, che ospiterà un’installazione di Vitale negli spazi di corso Castelfidardo 22 durante i giorni della Art Week torinese.
Il percorso espositivo, curato da Giangavino Pazzola, si compone di oltre quaranta opere realizzate con differenti media e appartenenti a due nuclei di lavori, relativi ad altrettante ricerche di lungo periodo realizzate da Vitale a partire dal 2014 sino ad oggi. La maggior parte di esse appartengono alla serie “How to Secure a Country +” (2014 - 2019), racconto neutro e acritico del sistema di sicurezza nazionale svizzero esplorato dal suo interno. Una rappresentazione che rifugge la tentazione reportagistica dell’azione per orientarsi su una catalogazione ricca di dettagli descrittivi e – allo stesso tempo – enigmatici. Articolando il discorso in diversi capitoli, Vitale ricostruisce un quadro esaustivo del sistema di sicurezza di uno stato, portando lo spettatore a riflettere sull’idea di protezione nella relazione tra autorità e individuo.
Insieme a queste, il percorso espositivo include anche due opere del progetto “Persuasive System”, ricerca iniziata dall’artista nel 2020, e attualmente ancora in corso, incentrata sul tema dell’influenza della sorveglianza digitale nel controllo sociale degli individui. In Corte Est, antistante l’ingresso principale di OGR Torino, viene ospitata l’installazione di tre telecamere di sorveglianza che registrano in tempo reale il passaggio delle persone in una area delimitata, e segnalata per mezzo di un segno grafico, in conformità con le direttive Europee per l’installazione di sistemi di sorveglianza. Le immagini verranno trasmesse contestualmente in diretta sia sui grandi schermi allestiti nel foyer di OGR sia in due monitor installati a CAMERA. Dopo la prima settimana di mostra, l’installazione in OGR verrà spenta per rivivere nei video a CAMERA e, rafforzare così l’idea di pervasività della sorveglianza nella vita sociale odierna. Sempre in quest’ultimo ambiente è allestita, a completare il percorso, l’installazione di un video-essay realizzato per l’occasione da Vitale, con il quale viene messa in scena la rievocazione di un esperimento sociale sul comportamento delle persone. Combinando immagini fisse e in movimento, filmati d’archivio, dati fattuali e testo, l’opera si avvale della metafora dell’aeroporto per svelare i paradossi connaturati alla logica della sorveglianza sistemica, evidenziando la necessità di porre maggior attenzione ai processi di omologazione dei comportamenti collettivi e dei sistemi che regolano la loro formazione.
A completamento della mostra, Salvatore Vitale terrà un incontro aperto al pubblico il 25 novembre alle ore 18.30 a CAMERA e dal 26 al 27 novembre un workshop teorico-pratico, The Narrative Impulse, in cui condurrà i partecipanti nella creazione di un progetto narrativo costruito mediante la combinazione della fotografia con media diversi come suono, video, piattaforme social, web, immagini d’archivio. Per informazioni e iscrizioni, www.camera.to.
How to Secure a Country + rientra all’interno del ciclo di mostre Passengers. Racconti dal mondo nuovo, programma dedicato da CAMERA agli artisti mid-career che maggiormente rappresentano esempi di innovazione del linguaggio visivo contemporaneo.
La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia, realizzata in collaborazione con OGR Torino e la galleria Ncontemporary di Milano.