Flashback 2021: immagini e impressioni dalla fiera collaterale torinese

Flashback come di consueto mette sul piatto antico, moderno e contemporaneo, portando avanti al tempo stesso una proposta curata che si riallaccia alla storia del luogo che – per la prima volta - ospita l’evento. Un apparato importante, che rischia però di perdere la sua efficacia tra gli espositori della fiera.

FLASHBACK: L’arte è tutta contemporanea è il claim anche della nona edizione della fiera collaterale di Artissima, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe e allestita per la prima volta (dopo l’addio al Pala Alpitour Isozaki di Torino) alla Caserma Dogali di via Asti, in Precollina, zona particolarmente indicata per una fiera simile vista la densità di potenziali collezionisti nel facoltoso quartiere circostante. È proprio dalla storia di questa location che prende le mosse la manifestazione, da sempre caratterizzata per accogliere passato e presente mettendoli dinnanzi alla stessa platea. Luogo simbolo della resistenza civile durante la Seconda Guerra Mondiale, caserma e infine centro di accoglienza migranti, gli echi del passato di Caserma Dogali si riflettono nell’allestimento di Flashback 2021, curato dagli architetti de Laugier e Isola e incentrato sui colori del rosso e del celeste, il primo come simbolo della memoria e il secondo di sogno e leggerezza.

FLASHBACK 2021 ALLA CASERMA DOGALI DI TORINO

Le due ali dell’edificio di proprietà del fondo statale Cassa Depositi e Prestiti (CDP), inoltre, sono state integralmente riqualificate dall’associazione che gestisce la fiera per ospitare l’evento nonostante la sua breve durata, attraverso interventi di rasatura dei muri, imbiancatura e rimozione dell’umidità. Un risultato notevole che dà vita a uno spazio dal volto nuovo, laddove c’erano macerie e incuria. Un lavoro che, invece di esaurirsi nei quattro giorni di art week, andrebbe colto come trampolino di lancio per dotare Torino di un nuovo centro culturale anche nella zona al di là del Po. Tornando alle vicende che hanno caratterizzato Caserma Dogali, invece, a queste si è ispirata la parte curata della fiera dal titolo the free zone / la zona franca, di cui particolarmente significativa risulta l’opera Stanze di Gianluca e Massimiliano De Serio per la sezione Flashback video, un film in cui alcuni rifugiati politici somali reinterpretano in quello stesso luogo la propria storia personale e familiare legata alla guerra e al conflitto. La voce della marginalità è centrale anche nel progetto Artista di Quartiere, nato da un’idea di Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro, che ha coinvolto dieci artisti emergenti e il quartiere periferico torinese Barriera di Milano grazie a un workshop e a pratiche collettive. Un apparato consistente e impegnato che si sviluppa in mostre, talk e laboratori, incentrato sull’inclusività e sulle emergenze del contemporaneo, il quale, tuttavia, meriterebbe ipoteticamente una location a parte, rischiando di risultare depotenziato e compresso tra una moltitudine di sale in cui si avvicendano moderno e contemporaneo, antico, arredo, gioielli d’epoca, libri, disegni e cartigli, disposti secondo le dinamiche naturalmente commerciali della fiera. Ecco alcune immagini dall’edizione 2021 di Flashback.

-Giulia Ronchi 

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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