Galleria Continua apre un piccolo supermarket nei suoi spazi a Parigi
In Rue du Temple accanto alle opere della mostra collettiva "Truc à Faire" compaiono i prodotti tipici di tutti i Paesi dove la galleria ha sede.
Prendete un cestello, si va a fare la spesa. La sede parigina di Galleria Continua ospita un supermarket d’autore all’interno degli spazi di Rue du Temple, dove i prodotti alimentari sono alternati alle opere della mostra collettiva Truc à Faire, curata dal super artista JR. Basta oltrepassare la grande insegna azzurra, una vetrina di molte lungo tutta la via, per trovarsi davanti una lavagna con tutti i prodotti disponibili per essere acquistati e portati a casa: sono italiani, cubani, francesi, cinesi, brasiliani – la stessa origine delle sette sedi globali della galleria, ovvero San Gimignano, Roma, Les Moulins, L’Avana, San Paolo e Parigi. Questa épicerie d’eccezione è stata lanciata dalla galleria su Instagram, dove un video accosta le opere in mostra, cibo per la mente, al cibo vero e proprio. Lo spazio nel cuore del Marais, ultima fatica della galleria, era già comunque stato pensato come luogo culturale non convenzionale, con un caffè, un negozio e una sala conferenze inseriti in 800 metri quadri su due piani.
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LA MOSTRA CURATA DA JR DA GALLERIA CONTINUA
Truc à Faire, inaugurata con l’apertura della galleria lo scorso gennaio, risponde a detta della stessa galleria a “una chiamata incidentale e inevitabile: “una cosa da fare””. Gli spazi (già una rivendita di pelletteria all’ingrosso) sono stati occupati con una serie di opere scelte dall’artista parigino JR. Nella visione dell’artista e qui curatore lo spazio “a metà tra una cattedrale e un supermercato, è un luogo dove ci avviciniamo all’infinito e dove possiamo acquistare oggetti di consumo”. La mostra interpreta lo stesso spirito sincretico e pop dell’iniziativa-supermarket: “Per questo nuovo spazio ho voluto unire due universi, creare un luogo vissuto dall’arte, dove veniamo a camminare, dove incontriamo opere di artisti di tante generazioni diverse, provenienti da 5 continenti: da Ai Weiwei, a Daniel Buren, Anish Kapoor, Michelangelo Pistoletto e Pascale Marthine Tayou, per nominarne alcuni. Vorrei che fosse uno spazio di discussione, incontri, sorprese, dove si compra un libro e si scopre che è firmato dall’autore, dove possiamo prendere un caffè italiano in un ambiente dinamico ambiente, dove ci immergiamo nelle opere che sono presenti”.
– Giulia Giaume
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