Muore Paolo Pietrangeli. Fu sia cantautore di “Contessa” che regista di Amici
Morto a 76 anni il cantautore e regista romano: ha legato la sua fama alla canzone popolare e a “Contessa” in particolare. Dopo il cinema si era dedicato alla regia televisiva con il Maurizio Costanzo Show e Amici di Maria De Filippi
È morto a 76 anni Paolo Pietrangeli, grande autore della canzone popolare italiana, molto legato a una stagione politica che l’ha visto comporre e interpretare molti canti di lotta divenuti celebri. Lo si ricorda negli Anni Settanta sui palchi in compagnia di Giovanna Marini a cantare Contessa, suo cavallo di battaglia sulla lotta di classe nelle fabbriche, insieme a Valle Giulia sui primi scontri violenti fra studenti e polizia, entrambe incise con la seconda voce della cantautrice e ricercatrice etnomusicale romana. “Con Paolo Pietrangeli scompare un grande autore della canzone d’autore italiana, il cui talento creativo si è espresso non solo nella musica ma anche nella regia cinematografica e televisiva. Le note della sua ‘Contessa’ hanno accompagnato l’impegno politico e scaldato i cuori di tanti e risuonano oggi nella testa di molti nel giorno della sua scomparsa”. Così il Ministro della Cultura Dario Franceschini, nell’apprendere della scomparsa di Paolo Pietrangeli.
CHI ERA PAOLO PIETRANGELI
Pietrangeli nasce a Roma il 29 aprile 1945 dalla costumista Margherita Ferrone (un’altra grande costumista, la giapponese Emi Wada, è morta in questi giorni, Oscar per Ran di Akira Kurosawa) e dal regista Antonio Pietrangeli, autore de Il magnifico cornuto (1964), interpretato da Ugo Tognazzi (Andrea Artusi) nel ruolo di un imprenditore bresciano ossessionato dalla gelosia per la moglie Maria Grazia (Claudia Cardinale), tratto per la prima volta da una commedia teatrale (Le cocu magnifique di Fernand Crommelynck), in un decennio – gli Anni Sessanta – dove è di fatto autore della trilogia femminile: La parmigiana e La visita del 1963, e Io la conoscevo bene del 1965. In quegli stessi anni Pietrangeli figlio inizia a comporre canzoni a sfondo socio-politico, e nel 1966 entra a far parte del Gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano, una organizzazione che allestiva concerti e spettacoli, molti dei quali, oltre ai festival dell’Unità e dell’Avanti!, penetrarono nei circuiti teatrali ufficiali: Bella ciao era stato presentato al Festival di Spoleto e proprio nel 1966 si stava allestendo, con la regia di Dario Fo, Ci ragiono e canto. Alcune delle sue composizioni divengono popolari all’interno dei movimenti giovanili di sinistra a partire dalle agitazioni del 1968: in particolare, Valle Giulia e, soprattutto, Contessa.
PAOLO PIETRANGELI. DA CONTESSA AD AMICI
Parallelamente alla musica si dedica all’attività di regista. Prima nel cinema, aiuto regista di Mauro Bolognini sul set di L’assoluto naturale (1969), di Luchino Visconti in Morte a Venezia (1971) e di Federico Fellini per Roma (1972). Nel 1974 è ancora aiuto regista con Paul Morrissey in due film ispirati da Andy Warhol: Flesh for Frankenstein e Blood for Dracula. Nel 1977 dirige il film Porci con le ali, tratto dall’omonimo best seller di quegli anni. Per molti anni si dedica anche alla regia televisiva: tra il 1982 e il 2001 è al timone del Maurizio Costanzo Show e dal 2000 cura la regia di C’è posta per te e nel 2001 quella di Amici, entrambe condotte da Maria De Filippi. “Il passaggio alla tv è stato complicato. Ma se uno fa un certo tipo di lavoro, deve lavorare dove gliene offrono. Io cerco di lavorare nel miglior modo possibile”, ha detto lo stesso Pietrangeli in un’intervista di appena un mese fa rilasciata ad Avvenire in occasione della consegna del Premio Tenco 2021, mai avvenuta perché già malato. “Maurizio Costanzo Show è stato anche importante per il suo impegno sociale. Amici mi piacque all’inizio, perché era una vera e propria scuola di talenti, diversa da adesso con l’avvento delle grandi compagnie discografiche che prendono cantanti già con esperienza. Quando lo feci presente, non mi chiamarono più”.
MORTO PAOLO PIETRANGELI. IL CORDOGLIO DEL PREMIO TENCO
Sulle pagine de La Voce di Genova Il Club Tenco saluta Paolo Pietrangeli con queste parole: “Da noi era approdato da subito, già alla seconda edizione della rassegna, nel 1975: era poi tornato altre tre volte, nel 1981, nel 1988 e nel 2015; ogni sua apparizione sembrava segnare una tappa della sua evoluzione artistica che era poi la straordinaria capacità di fissare una possibile sintonia tra la propria percezione politica e quella sentimentale. Le compromesse condizioni di salute non gli hanno permesso di essere presente un mese fa a Sanremo quando gli abbiamo assegnato il Premio Tenco. Ma certo non avremmo immaginato che la situazione precipitasse: e il vuoto della sua presenza ora pesa come non avremmo potuto mai immaginare; poco prima di partire ci ha lasciato un nuovo disco, stampato solo in vinile quasi a segnare un ritorno alle origini. Lui, che appariva l’uomo dei grandi proclami, in realtà non ha fatto altro che cantare il dubbio con tutti i suoi stimoli vitali: “Certezza, certezza, mi punge vaghezza di te…”, anche a noi, Paolo, insieme a te”.
– Claudia Giraud
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