The garden
Candy Snake Gallery presenta The Garden, mostra collettiva che riunisce le opere di quattro artisti emergenti di diverse generazioni, accomunati dall’interesse per il rapporto tra natura organica e dimensione antropica.
Comunicato stampa
Candy Snake Gallery presenta The Garden, mostra collettiva che riunisce le opere di quattro artisti emergenti di diverse generazioni, accomunati dall’interesse per il rapporto tra natura organica e dimensione antropica. Nello spazio della galleria si va a creare una sorta di giardino in cui si sovrappongono diverse modalità di rappresentazione di una natura antropizzata tra tecnologia, cloni, innesti e variazioni di scala.
Paulo Arraiano è nato nel 1977 a Cascais (Portogallo), dove vive e lavora. La sua ricerca si sviluppa sulla dualità che unisce naturale e artificiale, materia organica e spazio urbano, conflitti e creazione. Nell’intersezione tra questi mondi apparentemente opposti stabilisce un nuovo equilibrio.
Francesco Ciavaglioli è nato nel 1983 ad Avezzano, vive e lavora a Milano. Protagonista dei suoi lavori è un’idea di natura mediata da sistemi di riproduzione che utilizzano le immagini come base di un processo di riproduzione e ripetizione. L’interesse per la riproducibilità tecnica delle immagini si cristallizza nell’immagine del giardino, in un paesaggio sospeso a metà tra organismo e astrazione, tra natura e uomo. L’immagine tecnica o scientifica diventa paesaggio per certi versi piatto, immateriale o metafisico. Il giardino dell’uomo è una costruzione fatta da concetti; idee catalogate e disposte in ordini diversi ma da cui traspare il toccante tentativo di trovare un luogo sicuro nel mondo.
Marco Mastropieri è nato nel 1995 a Foggia, vive e lavora tra Venezia e Conegliano. Alla base della sua ricerca pittorica vi sono lo studio del paesaggio e la costruzione di mondi nuovi e inesplorati elaborati partendo dagli stimoli visivi e sensoriali del reale. Attraverso un metodo di rappresentazione analitico e metodologico sul filone dei fiamminghi e di alcuni botanisti del ‘500, ogni pianta e foglia è analizzata con cura sino al dettaglio, divenendo protagonista di uno spazio senza presenza umana in cui il primo piano presenta elementi più dettagliati e visibili mentre lo sfondo sfuma come per celare una tempesta pronta a sopraggiungere.
Andrea Samory è nato nel 1991 a Padova, vive e lavora a Tokyo. La sua pratica si concentra sulla relazione tra la materia biologica e lo stereotipico concetto di natura. Le opere di Andrea Samory indagano una realtà parallela in cui gli esseri sono contemporaneamente virtuali e reali, naturali e artificiali, biologici e minerali. Immagini familiari e confortanti vengono sistematicamente alienate dal proprio idealizzato contesto, creando una natura artificiale a tratti sconcertante. Le molteplici tecniche utilizzate combinano polimeri sintetici industriali con piante viventi, materiali cinematografici SFX con terra e pietra, render digitali con realtà stampate in 3D.
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