Graziano Spinosi – Zvanì. Una mostra per Pascoli
“Zvanì | Una mostra per Pascoli” è dedicata all’anima ribelle, alla cultura profonda di un uomo, tra gli ultimi rappresentanti di un’epoca di “poeti maledetti” che con la sofferenza e la ribellione hanno realizzato capolavori d’inestimabile valore.
Comunicato stampa
Santarcangelo di Romagna - Mercoledì otto dicembre dalle 17.30 alle 20, inaugura “Zvanì | Una mostra per Pascoli” una personale di Graziano Spinosi a cura della Galleria Zamagni di Rimini.
La mostra fa parte della kermesse TRE.
“TRE” è un evento dalla ricca espressività che racchiude, in un programma annuale, tre mostre abbinate ad altrettanti convivi gustativi e performances teatrali all’interno dell’Associazione Ricreativa Culturale ed Enogastronomica Santabago, a Santarcangelo di Romagna.
“Zvanì | Una mostra per Pascoli” è dedicata all’anima ribelle, alla cultura profonda di un uomo, tra gli ultimi rappresentanti di un’epoca di “poeti maledetti” che con la sofferenza e la ribellione hanno realizzato capolavori d’inestimabile valore.
La poesia è un linguaggio universale. È sintesi espressiva. L’arte di Graziano Spinosi è tutto ciò, poesia e sintesi.
Giovanni Pascoli: una figura centrale della cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Fu poeta di grande successo, professore universitario, autore di saggi e critico letterario. La sua lirica unisce la raffigurazione del mondo naturale con una grande carica umanitaria come l’opera di Graziano Spinosi che, con l’intento di “smacchiare” l’immagine polverosa del grande poeta, fa emergere il talento universale di “Zvanì” attraverso opere intensamente emozionanti.
L’osservatore è coinvolto in una visione lirica, ripercorre l’anima e il pathos delle rime del Pascoli traslate in opere che evocano la MEMORIA e il NIDO, temi pulsanti del Poeta così come di Spinosi.
Dall’otto dicembre al nove gennaio, nella suggestiva cornice di Santabago e delle sue grotte, il pubblico può ammirare venti opere ricche di lirica che dialogano con l’anima dello spettatore, come la serie dei libri realizzati in legno che portano il titolo delle poesie. Uno scrigno che si apre e svela stupefacenti sculture, essenza delle famose rime Pascoliane.
Il linguaggio di Spinosi è semplice, lo senti e lo accogli come un canto antico ma ancora intensamente attuale.
Sono in mostra anche due paia di scarpe, dedicate al Pascoli adulto e a quello fanciullo. Le prime realizzate in legno di pioppo, le seconde in canapa. Spinosi dispiega il suo filo che cuce materiali e ricordi, sorrisi e lacrime.
“Da bambino”, racconta l’artista “costruivo teatrini e piccole automobili con materiali di scarto trovati per strada: legnetti, fili di ferro ossidato, cartone. Era bello questo gioco e mi perdevo. Trascorrevo intere giornate mettendo insieme questi materiali poveri. Un filo di spago legava le ali di carta d’un piccolo aereo alla sua fusoliera e l’aereo decollava. Il mio viaggio nell’arte è cominciato a bordo di questo aeroplano. Nello studio in cui lavoro oggi ci sono gli stessi materiali e mi perdo anche ora, come allora, pur coi limiti dell’età adulta.”
La mostra di Graziano Spinosi è la seconda tappa del progetto TRE che nasce dalla collaborazione tra l’associazione ricreativa culturale ed enogastronomica Santabago, la Galleria Zamagni di Rimini e l’attrice Maria Costantini: un magico trittico, un seducente sodalizio tra arte, cultura e convivio.
Il menù proposto ogni sera per la durata della mostra è ideato dallo chef Giorgio Rattini, che ha interpretato i temi della mostra e le opere di Spinosi. Un viaggio tra gusto e poesia, rime e sapori.
Domenica 12 dicembre Santabago ospita un pranzo alla presenza di Graziano Spinosi, un viaggio tra convivio, arte e poesia. A seguire le Grotte Monumentali di Santarcangelo ospiteranno una performance teatrale della stimata attrice e regista Maria Costantini che condurrà il pubblico nell’ascolto dell’opera del poeta.
Lo spettacolo si svolgerà su prenotazione fino a esaurimento posti nel rispetto delle regole Covid).
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Nato nel 1958, e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna sotto la guida di Concetto Pozzati, nel 1979 inaugura la sua attività espositiva con una personale presso la Chiesa sconsacrata di Santa Lucia, a Bologna, oggi sede dell’Aula Magna dell’università. La sua ricerca si è sempre caratterizzata per l’impiego dei più svariati materiali: resine acriliche, vetroresina, ferro, legno, rattan, cera d’api. Sue mostre si sono tenute in vari musei e gallerie: Ferrara, Rimini, New York, Berna, Ginevra, La Chaux des Fonds, Siena, Milano, Roma. Dal 1994 è docente di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche di tutto il mondo. Attualmente vive a Santarcangelo di Romagna.
Tutte le iniziative si svolgono rispettando la normativa Covid in atto. Le visite alla mostra sono su prenotazione chiamando il numero 348.358054.
L’immagine allegata è di Massimo Rocchi.