In Germania mostra immersiva per dare voce ai sopravvissuti del genocidio yazida
“Nobody's Listening” è una mostra itinerante organizzata da Yazda e Upstream e presentata per la prima volta da ZKM, Center for Art and Media di Karlsruhe, in Germania, per rendere omaggio ai sopravvissuti del genocidio yazida perpetrato dall’ISIS nel 2014
Per cambiare qualcosa di abbastanza stabile come le credenze che gli individui detengono rispetto al mondo che li circonda – il fatto che il mondo possa essere considerato un posto benevolo, degno di essere rispettato o che lo stesso possa essere reputato un luogo che riserva un’innumerevole quantità di sorprese o al contrario un ambiente infausto, ostile e malevolo – è necessaria un’esperienza trasformativa. Recentemente, le tecnologie simulative, come la Realtà Virtuale, sono state indicate come potenti strumenti in grado di innescare potenziali esperienze trasformative (Chirico e colleghi, 2017, 2018, 2021). Pensate a come vi sentite – se avete avuto l’occasione di provarlo – all’interno di un ambiente virtuale, immaginate la portata delle emozioni che un’esperienza del genere smuove in voi, alla sua capacità di trasportarvi e coinvolgervi in un’altra dimensione. Quanto sarebbe rilevante se la scienza riuscisse a dimostrare che un’esperienza immersiva è in grado di modificare – anche solo lievemente – la visione del mondo di un individuo, inducendolo ad esempio alla credenza che il mondo è un posto di cui è necessario prendersi cura e quindi spingendolo, ad esempio, ad adottare comportamenti ecologici tesi alla salvaguardia del pianeta?
REALTÀ VIRTUALE E IMPEGNO SOCIALE. LA MOSTRA ALLO ZKM DI KARLSRUHE
Se la scienza sta facendo i suoi enormi passi, l’arte, che utilizza i nuovi media digitali, è al lavoro per fare la sua parte in questo ambizioso progetto. Un esempio, in questo senso, è Nobody’s Listening, esibizione in mostra allo ZKM di Karlsruhe, esperienza in realtà virtuale e mostra immersiva che commemora il genocidio degli yazidi commesso dall’ISIS nell’estate del 2014 nel nord dell’Iraq. Proprio la Realtà Virtuale, anche in questo caso, tenta di fare da cassa da risonanza, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza con il fine di generare una maggiore consapevolezza internazionale rispetto agli eventi della campagna di genocidio del 2014 e delle sue conseguenze profondamente devastanti per il popolo yazida, i cristiani e altri gruppi religiosi minoritari e il loro patrimonio culturale. Sette anni dopo il genocidio, questa è una mostra orientata al futuro che si concentra non su ciò che ormai è avvenuto ma su ciò che deve essere fatto, a livello istituzionale e per sensibilizzare l’opinione pubblica, fornendo uno strumento per i sopravvissuti e gli sfollati per raccontare le loro storie, facendoli esprimere e rendendo finalmente vive le loro voci e i loro vissuti. Il genocidio, infatti, è ancora in corso: circa 3.000 donne e bambini yazidi rimangono dispersi o in cattività, e nessun combattente dell’ISIS è stato assicurato alla giustizia per il crimine di genocidio. Finanziata dal Ministero di Stato del Baden-Württemberg, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Nobody’s Listening è stata inaugurata il 2 ottobre e resterà aperta fino al 9 gennaio 2022.
– Marta Pizzolante
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati