Rigenerazione urbana: a Torino Italgas inaugura un’opera d’arte di Oliviero Rainaldi
L’azienda leader in Italia del gas naturale, nata a Torino quasi 200 anni fa, dona alla città una nuova opera di arte pubblica dell’artista abruzzese. Un gruppo di elementi scultorei in blu cangiante come tante fiammelle.
Dopo la donazione dell’opera di Salvatore Astore a Torino da parte della Galleria Mazzoleni, si registra in città un altro caso di sinergia pubblico/privato. Nell’ambito del redesign di Largo Regio Parco e della rinnovata sede torinese di Italgas, è stata, infatti, inaugurata Flammarion, la nuova opera di arte pubblica permanente di Oliviero Rainaldi: un regalo alla città dell’azienda leader in Italia nella distribuzione del gas naturale, nata quasi 200 anni fa nel capoluogo piemontese.
ARTE PUBBLICA: UN REGALO DI ITALGAS A TORINO
“Con la donazione di quest’opera alla città, Italgas valorizza il legame storico con Torino”, ha dichiarato Alberto Dell’Acqua, Presidente di Italgas, “e nello stesso tempo realizza una qualche forma di restituzione al territorio che ha permesso all’azienda di raggiungere alti traguardi”. L’artista Oliviero Rainaldi (Caramanico Terme, 1956), già autore del Monumento a Giovanni Paolo II collocato a Roma davanti alla Stazione Termini e dell’installazione Le otto opere di misericordia a Napoli, è stato invitato a Torino a progettare per Italgas un’opera monumentale concepita come un’installazione diffusa, volta anche a riqualificare l’area dove sorgono i due edifici della Società.
IL GRUPPO SCULTOREO FLAMMARION DI OLIVIERO RAINALDI
L’opera, intitolata Flammarion, è composta da un gruppo scultoreo principale articolato in più elementi – sempre in alluminio verniciato con un blu cangiante a simboleggiare la fiammella del gas – posizionato davanti al civico 9 di Largo regio Parco a Torino, e da due elementi scultorei singoli collocati rispettivamente al civico 11 e in Corso Palermo 4. Nella sua collocazione diffusa, Flammarion si ispira al concetto delle costellazioni quali insiemi di corpi celesti distribuiti nello spazio con uno schema geometrico riconoscibile, studiate e divulgate a fine Ottocento dall’astronomo Camille Flammarion.
GIUGIARO ARCHITETTURA RIQUALIFICA L’AREA ITALGAS
L’opera si inserisce all’interno di un importante progetto di riqualificazione, progettato e realizzato da Giugiaro Architettura, che ha richiesto un investimento di oltre 60milioni di euro e ha permesso di rinnovare interamente non solo il complesso dei due monumentali edifici in zona Borgo Aurora – sede torinese di Italgas (le altre sono a Milano e a Roma), con riprogettazione spazi di lavoro, aree relax, coworking, sport indoor, terrazze e giardini pensili -, ma anche di ridisegnare, in collaborazione con l’amministrazione comunale, il profilo dell’area pubblica antistante con piste ciclabili, verde, arredo urbano.
IL NUOVO SPAZIO FISICO E VIRTUALE HERITAGE LAB ITALGAS
L’edificio al civico 11 di Largo Regio Parco è sede anche dell’Heritage Lab Italgas, il nuovo spazio fisico e virtuale, frutto di un importante progetto di trasformazione digitale dell’Archivio Storico e del Museo Italgas. Un progetto che, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, ha previsto: l’introduzione di nuove modalità di descrizione, inventariazione e trasposizione in digitale dell’archivio storico dell’azienda, la catalogazione della biblioteca storica, dell’emeroteca e delle collezioni museali (visionabili anche attraverso l’esperienza della realtà virtuale), la scansione in 3D dei beni archeologici rinvenuti durante gli scavi per la posa delle reti del gas. Ai visitatori – su prenotazione – viene offerta un’esperienza immersiva che permette di toccare con mano il percorso di digitalizzazione, assistendo alle attività di catalogazione, archiviazione e digitalizzazione di un patrimonio storico aziendale di quasi 200 anni. “Con l’Heritage Lab”, ha concluso Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, “puntiamo a coinvolgere e creare valore per cittadini, imprese, scuole e istituzioni locali, in un dialogo costante e aperto col territorio”.
– Claudia Giraud
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