Mario Schifano – I’m on fire!

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO SANT'ELIA
Via Maqueda 81, Palermo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì alla domenica. Lunedì chiusura, ad eccezione di giorno 20 dicembre 2021.

Dalle ore 09:00 alle ore 20:00, ultimo ingresso ore 19:00.

Per le festività natalizie Palazzo Sant'Elia seguirà i seguenti orari:

24, 31 dicembre 2021: dalle ore 09:00 alle ore 18:00, ultimo ingresso ore 17:00;

25, 26 dicembre 2021 e 1 gennaio 2022: dalle 16:00 alle 20:00, ultimo ingresso ore 19:00.

Vernissage
19/12/2021

ore 17.30

Biglietti

Biglietti disponibili in biglietteria a Palazzo Sant'Elia o online sul sito di Vivaticket Biglietto intero € 8,00 Biglietto ridotto € 6,00 OVER 65 UNDER 8 ORDINE DEGLI ARCHITETTI ORDINE DEI DOTTORI COMMERICIALISTI ORDINE DEI MEDICI VETERINARI CRAL DIPENDENTI REGIONE SICILIA CRAL UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO ARCI PALERMO ANISA PALERMO GUIDE TURISTICHE DIPENDENTI CITTA' METROPOLITANA DI PALERMO Scolaresche € 5,00

Artisti
Mario Schifano
Curatori
Marco Meneguzzo
Generi
personale, arte moderna

Opere dalla Collezione Ovidio Jacorossi restituite dal fuoco.

Comunicato stampa

Mario Schifano, romano di nascita e siciliano d’origine da parte di padre, è tra gli esponenti principali della Pop Art europea. Come tutti gli artisti di quel periodo gaudente e rivoluzionario che sono stati gli anni ’60 del secolo scorso, Schifano utilizza un linguaggio ricco di contenuti e forme espressive proprie della comunicazione di massa e della cosiddetta cultura popolare. Vive pienamente il suo tempo e il desiderio di intraprendere nuovi percorsi e sfide interagendo con i media, con le band rock e pop come i Rolling Stones e i Beatles, sperimentando droghe, viaggiando con curiosità tra Londra e New York e appropriandosi delle tecniche di marketing, trasformando così le sue opere in icone di un nuovo mondo e di una nuova arte.

La mostra “Mario Schifano. I'm on fire!” Opere dalla Collezione Ovidio Jacorossi restituite dal fuoco,sarà inaugurataa Palazzo Sant’Elia il 19 dicembre 2021, alle ore 17.30, e resterà in esposizione sino al 28 febbraio 2022.

Le circa trenta opere appartenenti ai “Fuochi dell’Arte”, allestite nelle splendide sale di Palazzo Sant’Elia appartengono in prevalenza alla collezione Jacorossi, creata dall’imprenditore e mecenate Ovidio Jacorossi, grande collezionista d’arte scomparso due anni fa. Si tratta di dipinti anche imponenti uniti dal fil rouge di un singolare destino: sono stati raggiunti dal calore di un incendio divampato nel 1992 in una falegnameria a San Lorenzo, poco distante da dove erano conservate. Il filo rosso è proprio il fuoco di quel rogo, un fuoco che porta distruzione e morte o che genera energia eterna.

L’irruzione del caso, l’imprevisto, il destino che con le bruciature rimodella le opere, rendendole magnifiche. Infatti, quando l’artista le vide contaminate dalle fiamme esclamò: “Non le toccate, sono più belle di prima”. Quelle bruciature dunque raccontano una storia particolare che questa mostra vuole ricordare.

Perché l’incendio le ha trasformate inconsapevolmente offrendoci nuove letture e punti di vista, portandole oltre l’intenzionalità creativa di Mario Schifano che però, nonostante le bruciature, ha continuato a riconoscerle come sue. Così invecchiate e arse dal fuoco, mai restaurate, si presentano senza paura a Palermo, con quell’alone di bruciato che ne ha alterato in parte i colori. Restituite al mondo, fatte rinascere dalla potenza del destino e del fuoco.

A Palazzo Sant’Elia, in due sale, saranno esposte anche una decina di opere non appartenenti ai “Fuochi dell’Arte” di cui abbiamo parlato. Sarà infatti possibile ammirare dieci dipinti di Schifano realizzate tra gli anni ’60 e gli anni ’90. In questo arco temporale l’artista romano sente la necessità di allargare gli orizzonti della comunicazione, di entrare in contatto con il pubblico utilizzando nuovi spazi e canali espositivi che non siano più quelli museali o delle gallerie private. L’ambizione era quella di “mettersi in mostra” nelle piazze, negli aeroporti, nelle strade. Mario, il “pittore maledetto” di quegli anni, sa perfettamente che non si vive più in una società di élite bensì in una società di massa, in una società delle immagini, ottica, visiva. E con le immagini gioca, “fa scarabocchi”, riflette: ecco quindi opere come “Spazio”, “Viaggio nei progetti”, “Meteomalato”, oppure “Coca Cola”, dedicata al logo della famosa bibita americana, in cui utilizza un’icona dell’immaginario massmediatico decontestualizzata.