Le Tre Stelle di Romano. Burano: arte e storia di un ristorante entrato nel mito
Mostra sullo storico Ristorante Da Romano, luogo emblematico dell’arte del Novecento.
Comunicato stampa
Per la prima volta in mostra la storia centenaria del ristorante Da Romano di Burano, luogo di primo piano nelle vicende artistiche e culturali del Novecento.
Sono un centinaio i dipinti della collezione ‘da Romano’ esposti, tra cui opere di Felice Carena, Umberto Moggioli, Gino Rossi, Mario Vellani Marchi, Filippo de Pisis, Emilio Vedova, Vittorio Basaglia e ancora Semeghini, Dalla Zorza, Seibezzi, Novello, Guidi, Bucci.
Una installazione multimediale interattiva realizzata da camerAnebbia permette al visitatore di sfogliare i Libri d’Oro, i preziosi quaderni del ristorante: straordinaria raccolta di documenti che traccia il profilo animato e irripetibile della scena artistica a Venezia e non solo tra gli anni ‘30 e ‘70.
Qui è la prima stesura del manifesto del Fronte nuovo delle Arti, scritto e illustrato da Emilio Vedova.
La trattoria Da Romano è una delle fucine artistiche più importanti in Italia e forse in Europa; un luogo che continua a richiamare personalità, artisti e designer dal mondo intero.
Il mondo dell’arte si identifica spesso con musei, gallerie, collezioni pubbliche e private, ma c’è una stagione dell’arte moderna che ha avuto un diverso profilo: un ‘altro mondo’, dinamico e informale, nel quale gli artisti hanno vissuto il loro momento sociale e comunitario, dove le loro opere sono state apprezzate e raccolte. È qui che sono nate collezioni insolite, come scrive Giandomenico Romanelli: “Queste collezioni non furono mai semplice ornamento o casuale decorazione: erano la pelle, la carne e i muscoli di storia vissuta, di vicende personali, di avventure imprenditoriali ma, soprattutto, di esperienze esistenziali e culturali di prim’ordine”.
La mostra, a cura di Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin, è promossa da Fondazione Querini Stampalia insieme a Fondazione Berengo, Berengo Studio e Lineadacqua.
Il libro-catalogo che accompagna la mostra, edito da lineadacqua, è un originale e insolito prodotto editoriale ricchissimo di immagini, di approfondimenti, di curiosità, di storie segrete e di pettegolezzi. Testi di Giandomenico Romanelli, Pascaline Vatin, Adriano Berengo.