Ale Senso – Quiete

Informazioni Evento

Luogo
VIA FARO
Via Faro , San Vito Lo Capo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
22/12/2021

ore 15

Artisti
Ale Senso
Generi
inaugurazione

L’opera d’arte permanente più grande mai realizzata al mondo prima d’ora su area sportiva porta la firma di Ale Senso.

Comunicato stampa

2287 metri quadri, oltre 500 kg di resina bi-componente all’acqua e 26 giorni di lavoro, questi sono i numeri di “Quiete”. L’opera d’arte permanente più grande mai realizzata al mondo prima d’ora su area sportiva porta la firma di Ale Senso e rientra tra le iniziative del festival SUA (San Vito Urban Art) curato dall’architetto Arianna Maggio. L’inaugurazione avrà luogo il 22 dicembre 2021 alle ore 15 in Via Faro a San Vito lo Capo (TP), un angolo di paradiso al centro del mediterraneo.

L’area di intervento include un campo per il calcio a 5, uno da basket e uno da pallavolo. Nei camminamenti tra i campi sono stati dipinti anche un “campo” da 1 2 3 stella e il gioco della campana per i più piccoli e non.

L'opera si integra gentilmente col circondario che in esso viene anzi ampiamente richiamato grazie ad un attento studio dei colori e delle forme, e ai copiosi riferimenti sia naturalistici che antropici.

L’impresa è stata portata a termine con il patrocinio del Comune di San Vito Lo Capo, il supporto tecnico della Chimiver Panseri spa e dello StreetArtBall Project, e anche grazie all’aiuto di abitanti di San Vito lo Capo e di studenti del Liceo Artistico Michelangelo Buonarroti R. Salvo di Trapani e dell’IPSOA istituto Alberghiero Vincenzo e Ignazio Florio di Erice.

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"Quiete" (aka “La Porta del Mare”)
61 x 37,5 m
Resina bi-componente all’acqua su asfalto

Due enormi figure metamorfiche sono il cardine della rappresentazione e si abbracciano distese sul bagnasciuga, rappresentando l'una la terra l'altro il mare; entrambe hanno lo sguardo rivolto all'infinito, memori di un viaggio che è custodito al loro interno, originato dalla stessa natura di cui sono composti e perfezionato da quella che alimentano con il loro sodalizio.

Ciò che si è voluto rappresentare è l'unità pur nella diversità, la distinzione pur nell’unione, suggerendo la consapevolezza dell'essere parte di un tutto più profondo che va ben al di là della percezione tangibile, qualcosa che non si può abbracciare né capire razionalmente perché è solo una parte di ciò che è più grande di noi e che rende noi più grandi nel momento in cui entriamo in contatto empatico con gli altri e con il mondo di cui facciamo parte.