“Gli ospedali storici vanno valorizzati”. L’accordo tra Ministero della Cultura e Regione Lazio
L’accordo sottoscritto dal Ministero della Cultura e la Regione Lazio prevede la “valorizzazione e fruizione dei beni culturali degli ospedali di rilevante interesse storico, artistico e monumentale”, e coinvolge tre storici ospedali romani: Santo Spirito in Sassia, San Giovanni e San Gallicano
Non solo luoghi destinati alla cura degli esseri umani, ma anche patrimonio storico-architettonico da studiare, tutelare e valorizzare. Nasce da questa visione l’accordo, appena sottoscritto da Ministero della Cultura e Regione Lazio, “di valorizzazione e fruizione dei beni culturali degli ospedali di rilevante interesse storico, artistico e monumentale presenti sul territorio della Regione Lazio”. I beni cui fa riferimento questo accordo sono il Complesso Ospedaliero Santo Spirito e il Presidio Sanitario Nuovo Regina Margherita, l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, il Presidio Sanitario San Gallicano in capo all’I.F.O., ognuno dei quali custodisce al suo interno reperti archeologici e opere d’arte. “La finalità di questo accordo è esaltare le particolarità, migliorarne la conoscenza, agevolare l’accessibilità con una valida fruizione di questi gioielli della nostra città”, sottolinea Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma. “Se infatti da una parte i luoghi di cura hanno prodotto delle strutture di grande interesse culturale, è vero anche che la cultura migliora la qualità della vita e la salute”.
GLI OSPEDALI BENI STORICO-ARTISTICI DELLA REGIONE LAZIO
Gli ospedali storici Santo Spirito in Sassia, San Giovanni e San Gallicano si trovano a Roma, e le loro edificazioni risalgono rispettivamente al 727, al 1216 e al 1725. All’interno del Santo Spirito (nel quartiere di Borgo) si trova l’ambiente affrescato più grande di Roma: si tratta della Corsia Sistina, attribuita ad Andrea Palladio. Al di sotto dell’ospedale, inoltre, sono presenti anche reperti degli horti di Agrippina Maior, la nipote di Augusto e madre dell’imperatore Caligola. Altre testimonianze archeologiche sono custodite anche al San Giovanni (Laterano), come la domus del Valeri, gli horti di Domizia Lucilla, la domus di Licinio Sura. Il San Gallicano (a Trastevere), primo ospedale dedicato alle malattie della pelle, fu progettato dall’architetto Filippo Raguzzini, e si contraddistingue per le maestose dimensioni e proporzioni del suo prospetto. Beni che adesso verranno tutelati e trattati come ogni bene facente parte del nostro patrimonio culturale: “con questo accordo stiamo indicando una strada”, sottolinea il Ministro della Cultura Dario Franceschini. “Da molto tempo nel nostro paese si parla di rigenerazione urbana, consumo di suolo, riqualificazione dell’edilizia sia delle periferie che dei centri storici. Discorsi ai quali a volte non sono seguite azioni coerenti e concrete per le indispensabili iniziative conseguenti. In questo caso facciamo una scelta che parte dagli ospedali storici importanti. In alcuni casi parliamo di recupero di siti che erano luoghi ospedalieri individuandone una destinazione nuova, in altri casi, come per il San Giovanni, parliamo di recupero del patrimonio storico, artistico e architettonico che condividerà la destinazione ospedaliera degli immobili. La sfida”, conclude il Ministro, “sarà coniugare la destinazione ospedaliera con la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio. Il protocollo odierno indicherà a molte regioni e a molti comuni che stanno affrontando analoghe sfide, il percorso da intraprendere”.
VALORIZZAZIONE DEGLI OSPEDALI STORICI NEL LAZIO. COSA PREVEDE L’ACCORDO
Tra gli Obiettivi dell’accordo la tutela degli ospedali e delle aree connesse attraverso interventi di studio, prevenzione, manutenzione e restauro; il miglioramento e la sperimentazione di nuovi modelli di fruizione del patrimonio artistico e monumentale dei siti, anche attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati; la promozione di eventi culturali; la creazione di nuovi percorsi di visita; l’adeguamento degli spazi per finalità museali ed espositive.
– Desirée Maida
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