Intervista all’illustratrice Mariuska, tra glamour e pop
Mariuska, nome d’arte di Marianna Zanella, è la nuova protagonista della nostra rubrica dedicata ai talenti dell’illustrazione
Mariuska, al secolo Marianna Zanella, nasce a Venezia nel 1989. Vive a Milano. Sintesi, campiture piatte – spesso geometrizzanti – dai cromatismi sgargianti e silhouette che sembrano ritagliate da un immaginario pop sono i tratti distintivi della sua ricerca. Tra ironia e atmosfere glamour. Come di consueto, vi invitiamo a scoprire le altre illustrazioni realizzate ad hoc per Artribune Magazine.
Quando hai capito che quella dell’illustrazione sarebbe stata la tua strada?
Quando ho capito tutto quello che non mi piaceva.
Come definisci la tua ricerca?
Mi piace lavorare con le forme quotidiane, che poi interpreto mettendoci spesso una punta di erotismo, ironia e femminilità. Ma l’intenzione principale è quella di creare prima di tutto un oggetto decorativo.
Quali sono i tuoi illustratori di riferimento?
Andy Warhol, che iniziò proprio come illustratore prima di diventare l’artista che tutti conoscono. E poi Aubrey Beardsley.
LO STILE DI MARIUSKA
Quali tecniche prediligi?
Vista la popolarità che ha avuto l’illustrazione digitale, negli ultimi tempi mi sono adeguata a questa tendenza. Sicuramente lavorare con i programmi di grafica ha i suoi vantaggi in termini di tempo e non solo. Niente di comparabile al disegno su carta, che per me avrà sempre un valore spirituale.
Descrivi il processo creativo di una tua illustrazione.
Con il tempo ho costruito una mia cultura visiva, il mio archivio personale di immagini da cui spontaneamente attingo ogni giorno; rubando attraverso gli occhi quello è significativo per me, per creare qualcosa di personale. La mia ricerca sta nel togliere anziché aggiungere. Forse è per questo che sono così ossessionata dalle silhouette.
Cosa sogni di illustrare?
L’oggetto più bello fra tutti: la copertina di un libro.
MARIUSKA E L’ILLUSTRAZIONE
Come hai affrontato il lockdown?
Mi sono imposta disciplina. Mangiavo sano, facevo yoga e passavo le ore a disegnare. La casa ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale in questo. Da sempre considero lo spazio abitativo più come uno studio, e questo prima dello smart working. Chi è creativo sa cosa intendo.
A cosa lavori in questo momento e quali sono i progetti futuri?
Quanto al futuro, l’idea è quella di vivere per lavorare e non più il contrario. Un obiettivo è sicuramente quello di trovare un’agenzia che mi rappresenti, così da potermi dedicare completamente all’illustrazione.
‒ Roberta Vanali
https://www.instagram.com/mariuskaillustration/
Versione aggiornata dell’articolo pubblicato su Artribune Magazine #63
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