L’Arco della Pace di Milano è il primo monumento del Metaverso
L’iniziativa, curata da Reasoned Art in collaborazione con la Soprintendenza e il patrocinio del Comune, ha visto l’Arco della Pace venire rivestito completamente con un’innovativa data sculpture luminosa a 360 gradi
L’Arco della Pace di Milano è entrato nel Metaverso. In questo spazio virtuale – dove gli utenti hanno piena libertà di movimento e interazione con siti web ed esperienze online attraverso i loro avatar – il collettivo internazionale Ouchhh ha infatti creato a cavallo del Capodanno una copia virtuale del monumento milanese con il nome di AI DATAPORTAL_ARCH OF LIGHT. Secondo gli organizzatori, il grande arco neoclassico realizzato nell’ottocento al Parco Sempione e simbolo della storia moderna della città, è il primo elemento dalle caratteristiche monumentali ad entrare nel metaverso. L’iniziativa, curata da Reasoned Art in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Milano e il patrocinio del Comune, ha visto l’Arco della Pace venire rivestito completamente con un’innovativa architectural data sculpture luminosa a 360°, trasformandolo in un’opera d’arte immersiva. Questa “copertura”, generata da un algoritmo, è composta da immagini in continuo mutamento selezionate dal collettivo. A molti potrebbe sembrare un ‘banale’ videomapping di Capodanno, ma in realtà oltre 320 artisti hanno reinterpretato 20mila opere d’arte della storia del nostro Paese, dei più diversi periodi e movimenti artistici, includendo la digitalizzazione del nostro patrimonio letterario su un intervallo di più di diciassette secoli e i dati annuali della mappa del firmamento italiano raccolti dalla NASA (trovate il catalogo completo delle opere a questo link). Il progetto dell’Arco della Pace – visibile a questo link – si inserisce nello scopo del collettivo Ouchhh che “esplora l’intersezione tra arte, scienza e tecnologia creando un ambiente ibrido che ridefinisce il futuro dell’arte. Lo studio si concentra sulla generazione di opere d’arte pubbliche immersive basate sui dati che mirano a infondere un senso di meraviglia in tutti coloro che le sperimentano”.
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LA TRASFORMAZIONE DELL’ARCO DELLA PACE IN NFT
L’opera, che sarà trasformata in NFT – i Non Fungible Token, dei certificati di autenticità digitali unici basati sul registro della Blockchain –, si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione di Reasoned Art, una start-up e società benefit italiana: la vendita del codice unico corrispondente al “monumento digitale” sarà devoluta alla creazione di uno spazio educativo e sperimentale su arte digitale, scienza e tecnologia a beneficio di giovani curatori, artisti e aficionados tramite borse di studio, in linea con i progetti europei esistenti come come S+T+ARTS e New European Bauhaus.
– Giulia Giaume
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