La vicenda del Santa Maria della Scala di Siena che cerca addetti con la licenza media
Il bando per la selezione di 20 posti per assistenti e vigilanti, 3 addetti alla didattica museale, 1 alla biblioteca e 2 alla pulizia aperto anche a chi ha la licenza media è in realtà una ricollocazione dei dipendenti del complesso museale.
Il museo di Santa Maria della Scala di Siena ha indetto un bando pubblico per la gestione dei propri servizi. Si dovrebbe trattare di un bando aperto a tutti, ma il bando è stato destinato solo al personale interno che necessita di essere ricollocato nel quadro di un cambio di gestore.
IL COMUNE DI SIENA SOCIO FONDATORE DELLA FONDAZIONE SANTA MARIA DELLA SCALA
Tutto nasce perché il Comune di Siena vuole gestire direttamente il complesso museale in modo stabile e continuativo e per farlo ha dato il via alla Fondazione Antico Spedale Santa Maria della Scala, il cui Statuto è stato approvato dal consiglio comunale nella seduta dello scorso 30 giugno su proposta dell’apposita commissione. “Tramite la Fondazione”, ha dichiarato allora il sindaco Luigi De Mossi, “ci siamo dotati di uno strumento per far crescere una struttura che possa dialogare con il mondo”. Così, la gestione del complesso museale passerà alla Fondazione Santa Maria della Scala, mentre quella dei suoi servizi andrà a Sigerico, la società partecipata al 100% del Comune nata da Siena Parcheggi, che prende così il posto del precedente gestore Opera Laboratori, il cui contratto scadrà il prossimo 9 febbraio. Da qui la necessità del bando per garantire i posti di lavoro dei dipendenti che, alla scadenza del contratto con Opera Laboratori, saranno in attesa di conoscere la propria sorte.
IL BANDO DI SIGERICO PER RICOLLOCARE I 26 LAVORATORI DEL SANTA MARIA DELLA SCALA
Come ha peraltro confermato il segretario generale Michele Pinzuti, a capo del Santa Maria della Scala: “Verrà indetta una selezione pubblica per ricollocare i 26 lavoratori ora alle dipendenze della società esterna che scade il 9 febbraio“. Quindi, “il Comune di Siena ha affidato l’incarico della gestione dei servizi del Santa Maria della Scala a Sigerico”, ha ribadito ad Artribune Pinzuti, “che ha, a sua volta, provveduto a bandire il concorso”. Ma si tratta essenzialmente di “servizi tecnici (bookshop, bigliettazione) e di altri servizi eventualmente di natura museale” secondo quanto dichiarato in un’intervista alla Gazzetta di Siena nell’aprile 2021 dal presidente di Siena Parcheggi (ora Sigerico) Massimo Castagnini, annunciando il direttore generale della nuova società nella persona della dottoressa Annaclaudia Bonifazi. Insomma, il bando si è rivelato l’unica strada per poter riassorbire tutti quei lavoratori che non potevano essere semplicemente internalizzati in virtù della Legge Madia sul superamento del precariato pubblico. Insomma, uno stratagemma tecnico come se ne fanno tanti, nulla a che fare con la storia del museo che assume collaboratori con la licenza media come si è lasciato intendere con facile indignazione nei giorni scorsi.
LA DENUNCIA DI MI RICONOSCI?
Ma ci sono state anche critiche circostanziate e costruttive. Contro la gestione del bando si è attivato anche Mi riconosci?, movimento nazionale e associazione che punta a ottenere più dignità per il lavoro culturale e una riforma strutturale del sistema culturale italiano, che scrive “A Siena, la nostra denuncia del bando per i servizi culturali del Santa Maria della Scala (che richiedeva la terza media e raddoppiava i punti per chi aveva lavorato lì) ha stimolato la protesta da parte della collettività, tra cui il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università, i giornali locali e perfino i consiglieri all’opposizione. Ne siamo felici, è importante che la comunità stia prendendo posizione contro il mancato riconoscimento delle nostre professionalità: solo grazie ad una mobilitazione cittadina riusciremo ad ottenere i cambiamenti necessari per valorizzare adeguatamente sia il nostro patrimonio culturale sia coloro che si sono formati per occuparsene al meglio!”
LE CRITICHE DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA AL BANDO DEL COMUNE
Ad accendere i riflettori sulle criticità di questo bando – ricordiamo per la selezione di 20 posti di addetto per l’assistenza al pubblico e la vigilanza, 3 addetti alla didattica museale, 1 addetto alla biblioteca e 2 addetti alla pulizia con scadenza fissata al 20 gennaio 2022 – è stato un post su Facebook del Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena: “La cosa che colpisce nel bando, oltre al livello di inquadramento previsto del personale assunto e il conseguente livello retributivo, è il titolo di studio richiesto per l’ammissione al concorso (la licenza media, incongruo anche rispetto ai livelli previsti dal Ministero della Cultura per posizioni analoghe, per cui viene comunque richiesta la maturità). Va da sé che un bando di questo tipo deve tenere conto di molte esigenze diverse: quella di garantire nella migliore forma possibile il transito dei lavoratori già operanti nel SMS dalla vecchia gestione, affidata a Opera – Laboratori Fiorentini – alla nuova affidata appunto alla SI.GE.RI.CO; quella di offrire opportunità di lavoro anche a categorie di personale debolmente formate; quella di rendere economicamente sostenibile il piano di nuove assunzioni ecc. Ma non si può non sottolineare che una scelta di questo genere è inevitabilmente al ribasso: cerca di minimizzare il costo dei servizi, correndo di fatto il rischio di offrire un servizio di bassa qualità al pubblico del SMS, o, per converso, arrivando a reclutare personale di qualità offrendo una retribuzione del tutto inadeguata”.
LA PROPOSTA COSTRUTTIVA DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA
“In una città che potrebbe/dovrebbe fare dell’offerta culturale e turistica uno degli asset fondamentali per la ripartenza e per la costruzione di un nuovo paradigma economico, forse questo non è il momento di giocare al ribasso ma quello invece di puntare in alto. Il momento di fare investimenti coraggiosi, creando le condizioni perché l’offerta del SMS sia, anche dal punto dei servizi, di qualità sempre migliore, offrendo nel contempo una opportunità di lavoro qualificato e adeguatamente retribuito ai tanti giovani che la nostra Università – e nella fattispecie il nostro Dipartimento – forma a livelli di assoluta eccellenza. La proposta è a questo punto semplice: invitiamo il Sindaco di Siena, i responsabili della SI.GE.RI.CO., le associazioni dei professionisti dei BBCC, i sindacati a un dibattito pubblico, sereno e costruttivo, un momento di incontro in cui ciascuno possa spiegare le proprie ragioni e da cui possa nascere, magari, un progetto condiviso che metta Siena e il suo patrimonio culturale nel posto dove deve stare: quello dell’eccellenza assoluta, anche nell’immaginare forme innovative e sostenibili nella sua gestione”. Ci auguriamo che il Comune di Siena colga gli spunti costruttivi, ma in questo caso si trattava di un mero passaggio di personale da un operatore ad un altro. La qualità del nuovo corso del Santa Maria della Scala si misurerà su altro.
– Claudia Giraud
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