Lattanzio Gambara – Il senso del nuovo

Informazioni Evento

Luogo
PINACOTECA TOSIO MARTINENGO
Piazza Moretto 4, Brescia,
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra segue gli orari di apertura del Museo di Santa Giulia:
da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
chiuso il lunedì, ad eccezione di quelli festivi

La biglietteria chiude un'ora prima della chiusura del museo.

Vernissage
20/11/2021
Biglietti

Il biglietto di ingresso alla mostra dà diritto all'ingresso gratuito in Pinacoteca Tosio Martinengo e viceversa. Si ha inoltre diritto a una riduzione sul biglietto d'ingresso al Museo di Santa Giulia (€ 7,50 aziché € 10,00) Intero € 8,00 Ridotto (gruppi e convenzioni) € 6,00 Ridotto (14-18 anni, over 65, universitari) € 4,50 Ridotto (6-13 anni, scuole) € 3,00

Patrocini

Un progetto di Fondazione Brescia Musei, a cura di Marco Tanzi.

Artisti
Lattanzio Gambara
Curatori
Marco Tanzi
Generi
arte antica

Una mostra che, attraverso alcuni importanti prestiti dagli Uffizi di Firenze, dai Musei Reali di Torino e dalla collezione BPER, presenta a Brescia il pittore manierista in una versione inedita e “sacra”, rispetto alla sua più nota fama “profana”.

Comunicato stampa

Il recente acquisto da parte di Fondazione Brescia Musei di una pala d’altare per la collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo porta con sé un’inedita attribuzione a Lattanzio Gambara (1530-1574) e diventa occasione per un nuovo progetto espositivo, alla riscoperta di un pittore che ha saputo unire le più avanzate ricerche del Manierismo alle tradizioni locali.

Il senso del nuovo. Lattanzio Gambara pittore manierista, a cura di Marco Tanzi, è una mostra-dossier che racconta la personalità eclettica del maestro bresciano: dalla sua produzione di affreschi con soggetti profani (strappati dalle case di corso Palestro a Brescia) fino alle opere, meno note, di soggetto sacro, tra cui Compianto su Cristo morto con i Santi Bartolomeo e Paolo (1570-74 circa), acquistato appunto da Fondazione Brescia Musei agli inizi del 2021 e ora, per la prima volta, presentato al pubblico.

La mostra contribuisce quindi a far luce su Gambara, celebrato da Vasari come “il miglior pittore che sia in Brescia”, evidenziandone l’importanza nel panorama artistico della metà del XVI secolo nell’Italia settentrionale. Un autore identitario ma al contempo aperto e ricettivo verso i grandi cambiamenti artistici dell’epoca, aggiornato sui maestri e sui cantieri presenti a Cremona, Mantova, Parma, Verona e Venezia, e in grado di assimilare la lezione di Correggio, Giulio Romano, Parmigianino e Paolo Veronese.