Peter Flaccus – The Flat Earth
In mostra una selezione di opere eseguite con l’antica tecnica dell’encausto.
Comunicato stampa
Dopo la partecipazione al progetto "Miscellanea. L'esercizio dell'Arte" (maggio 2019), Peter Flaccus torna ad esporre negli spazi della galleria Maja Arte Contemporanea presentando, a partire dal 27 gennaio 2022, una selezione di opere eseguite con l'antica tecnica dell'encausto.
"The Flat Earth" (il titolo è quello di un'opera esposta) completa la "Trilogia dei colori" di kieslowskiana memoria: un ciclo di mostre iniziato nel settembre 2021 con la personale di Ria Lussi "Chi ha paura del Rosa?", seguita - in novembre – da "Il Tempio" dell'artista francese Pierre-Yves Le Duc, dove protagonista, questa volta, era il blu Klein.
Per la terza e conclusiva mostra del ciclo, la Galleria ha selezionato - all'interno del vasto universo cromatico che incontriamo nel lavoro di Flaccus - i neri e i blu profondi, ma anche gli ori e i tenui gialli a fare da contrappunto luminoso, mettendo in dialogo e confronto opere eseguite dal 2000 ad oggi.
Originario del Montana (USA), Flaccus si trasferisce a Roma da New York all'inizio degli anni Novanta, e da allora sceglie la cera come materia elettiva, recuperando una tradizione antichissima: l'encausto.
Puramente pittorica, quella di Flaccus è una iconografia visionaria di forme ritmiche sovrapposte, costruita per strati di rilievi multipli. Nel suo mondo convivono misura e tensione, rigore della geometria e dinamismo del colore come materia pulsante che magicamente dà vita alla forma.
Nelle opere in mostra, incontriamo la terra, la luna, i pianeti e le stelle in spazi interdipendenti come pale d'altare medioevali; altrove, la preponderanza di forme geometriche, cerchi, ellissi, archi, curve, parabole, invitano a intrattenere un coinvolgimento con purezze matematiche; sembrano suggerire modi per attraversare lo spazio, senza però indicarne la destinazione.
Flaccus ci consegna una lanterna con cui esplorare il cosmo, e sembra suggerire: "Se vai sempre dritto, non puoi andare molto lontano."
NOTE BIOGRAFICHE
Peter Flaccus (Missoula, USA, 1947), dopo la laurea all'Amherst College e il Master of Fine Arts presso l'Indiana University, negli anni Settanta si trasferisce a New York, dove espone in numerose gallerie. Vince varie borse di studio - tra cui la New York Foundation for the Arts - ed è invitato a lavorare nelle Residenze per artisti (Yaddo Residency, New York; MacDowell Colony, New Hampshire). Trasferitosi a Roma all'inizio degli anni Novanta, si dedica prevalentemente alla tecnica dell'encausto, di cui è riconosciuto come uno dei maggiori esponenti. Dal 1994 al 2020 è professore di pittura e di disegno presso la John Cabot University di Roma.
Hanno scritto del suo lavoro: Alberto Abbruzzese, Brunella Antomarini, Marcello Barison, Carlo Alberto Bucci, Maria Ida Gaeta, Grace Glueck, Donald Kuspit, Tanja Lelgemann, Rosa Pierno, Jacqueline Risset, Annemarie Sauzeau, Gabriele Simongini, Alan Singer, Susan Stewart, Stephen Westfall, e molti altri.
Mostre personali
2021: "Combustions a froid", Galerie L&C Tirelli, Vevey, Svizzera.
2019: "Inclusions", Maja Arte Contemporanea, Roma.
2018: "Mondi. Peter Flaccus e Luca Padroni", Intragallery, Napoli.
2017: "Light up paradise", Art51 - Nizza Paradise, Lugano.
2015: "Peter Flaccus", a cura di Tanja Lelgeman, Palazzo Cerio - Galleria Laetitia Cerio, Capri / Intragallery, Napoli.
2014: "Ritorno a Napoli", a cura di Tanja Lelgeman, Intragallery, Napoli; "Peter Flaccus - Matteo Montani", Otto Gallery, Bologna; "Peter Flaccus - Giuseppe Amalfi", a cura di Serafino Amato, Galleria Monty&Co, Roma.
2013-'14: "Peter Flaccus: La terra cambia", a cura di Cristian Stanescu, Galleria La Nube di Oort, Roma.
2009: Ninni Esposito Arte Contemporanea, Bari; "Peter Flaccus - Gilles Gally", Galerie L'Agart, Amilly, Francia; "Milo De Angelis - Peter Flaccus. Opere inedite", a cura di Maria Ida Gaeta, Casa delle Letterature, Roma.
2007: "Peter Flaccus al Frantoio di Capalbio", Il Frantoio di Capalbio, Capalbio.
2005: "Enkaustik Bilder: Peter Flaccus und sein malerisches Werk", a cura di Dorothee Plancherel, Stiftung Müllerhaus, Lenzburg, Svizzera.
2004: "Peter Flaccus: Encaustic Paintings", Zabriskie Gallery, New York; "Punto di fusione", a cura di Francesco Moschini e Gabriel Vaduva, Galleria A.A.M., Roma; Ninni Esposito Arte Contemporanea, Bari.
2002: Ninni Esposito Arte Contemporanea, Bari; Malans Teppich Fabrik, Malans, Svizzera.
2000: Ninni Esposito Arte Contemporanea, Bari.
1999: "Peter Flaccus - L'encausto", Galleria Marcello Rumma, Roma; Monique Knowlton Gallery, New York.
1997: Galleria della Associazione Culturale Italo-Francese, Bologna.
1985: Monique Knowlton Gallery, New York; Traver Sutton Gallery, Seattle.
1979: Zabriskie Gallery, New York.
1977: Connecticut College, New London, Connecticut, USA; Zabriskie Gallery, New York.
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Didascalia immagine: Peter Flaccus, "April Diptych", 2020, dittico, encausto su tavola, 183 x 200 cm