Alfredo Pirri – De architectura picta
L’architettura e la sua rappresentazione attraverso e dentro l’opera d’arte pare essere l’oggetto di questa mostra.
Comunicato stampa
L’architettura e la sua rappresentazione attraverso e dentro l’opera d’arte pare essere l’oggetto di questa mostra. Il pare si riferisce all’impronta che l’architettura stessa ha nel corpo dei lavori. Si tratta infatti di tre acquerelli realizzati dall’artista in uno speciale periodo di chiusura dovuto alla situazione in corso. Disegni che possono essere riconducibili alla stesura progettuale dell’installazione della serie Passi, in vista della mostra “Crazy” di prossima apertura al Chiostro del Bramante di Roma.
Queste carte manifestano la portata di una profonda riflessione sul tempo attuale a partire dall’elemento che visualizzano, lo trascendono in una forte evocazione, cercata o no, del momento. Il termine riflessione ci porta attraverso di esse ad una visione incrociata dello spazio assonometrico in cui il piano orizzontale pare determinato dalla sua verticalizzazione, dal suo appiattimento verticale. L’architettura, ovvero la sua rappresentazione di spazio per, diventa elemento catartico, altro parallelo col tempo che viviamo. Ovvero un processo di liberazione da conflitti o da uno stato di ansia, ottenuto attraverso la completa rievocazione degli eventi responsabili, che vengono rivissuti, a livello cosciente, sia sul piano razionale sia su quello emotivo.
La pittura, la rappresentazione dell’architettura diviene allora pittura-rappresentazione di un evento responsabile e quindi l’architettura stessa diviene evento responsabile dell’opera che accoglierà. I piani razionale ed emotivo sono evocati da quello verticale ed orizzontale senza però attribuzione fissa, affinché ognuno scelga la posizione adatta a se stesso rispetto alla condizione che vive nel tempo presente che questi acquarelli trascendono, come è tipico di ogni vera opera d’arte.
La mostra è accompagnata da un gioiello ispirato ai disegni esposto nella inner room jewelbox
Alfredo Pirri
vive e lavora a Roma. La sua pratica artistica incontra diverse discipline: la pittura e la scultura, l'architettura e l'installazione. Le sue prime mostre personali risalgono agli anni Ottanta. Nel 1988 espone alla Biennale di Venezia, mentre nel 1999 è tra i protagonisti della collettiva Minimalia: An Italian Vision in 20th Century Art[1], curata da Achille Bonito Oliva presso il MoMA PS1 di New York. Come riconosciuto da critici e curatori, l'artista ha sempre mostrato una particolare attenzione verso l'interazione tra materia, volume, spazio e colore, in quanto veicolo di luce. Come afferma tra gli altri, il saggio di Ettore Rocca l'arte di Alfredo Pirri si confronta costantemente con l'architettura, per ricreare uno spazio abitabile e allo stesso tempo un luogo che svolga una funzione sociale e politica. Nel 2015 la British School at Rome ha dato visibilità a quest'aspetto del lavoro dell'artista e alle sue collaborazioni con numerosi architetti, tra cui Nicola Di Battista, Paolo Desideri ed Efisio Pitzalis, attraverso una mostra/seminario, in cui Alfredo Pirri ha dialogato con l'artista tedesco Thomas Schütte.
Insegna Pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2015/2016 è stato Advisor in Visual Art per l'American Academy in Rome.
Tra i suoi lavori più importanti Passi, un'installazione site-specific. Passi è stata accolta da numerose istituzioni museali, spazi pubblici, luoghi d'interesse storico e spazi privati. Questa è la sua seconda personale all’inner room,
Il coordinamento teoretico è a cura del Dr. Romeo Giuli
l’evento si inquadra nella manifestazione : open zona toselli