Le Scuole Civiche di Milano diventano Politecnico delle Arti? Franceschini ci scommette
Durante la presentazione del nuovo Anno Accademico delle Scuole Civiche di Milano – dedicate a musica, teatro, cinema e lingue – Dario Franceschini ha ipotizzato un sostegno diretto del Ministero all’istituzione, con l’obiettivo di dare vita a un Politecnico delle Arti
Da Scuole Civiche a Politecnico delle Arti: potrebbe essere questo, in futuro, la nuova forma della Fondazione Scuole Civiche di Milano, ente fondato e sostenuto dal Comune di Milano articolato in quattro scuole di Alta Formazione, tutte dedicate alle arti. Si parla della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli, la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. A ipotizzare e ad auspicare che le Scuole Civiche possano essere riunite e strutturate come “Politecnico” – definizione e ordinamento usualmente rivolto alle facoltà tecnico-scientifiche – è il Ministro della Cultura Dario Franceschini che, intervenendo all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Fondazione Scuole Civiche di Milano e delle quattro Scuole Civiche di teatro, musica, cinema e lingue, ha sottolineato come – data l’importanza del settore culturale per la crescita del Paese – da qualche tempo si stia ragionando “su una forma di presenza diretta del Ministero nelle Scuole civiche. E anche l’idea del Politecnico delle Arti è formidabile. E dovremo concretizzarla anche qui con una forma di partecipazione e sostegno permanente da parte dello Stato. Questo è il mio impegno: abbiamo ancora un anno di legislatura per concretizzarlo”.
IL MINISTERO DELLA CULTURA E IL POLITECNICO DELLE ARTI
Se il progetto dovesse realizzarsi, il Politecnico delle Arti andrebbe così a costituirsi come un Istituto di Alta Formazione formato da facoltà e scuole di area umanistico-artistica, proprio come solitamente avviene con i politecnici di area scientifica, architettonica o tecnico-ingegneristica. Tipologie di istituzioni, queste ultime, più diffuse, mentre per l’area artistica – e soprattutto con il sostegno diretto del Ministero della Cultura – sarebbe una novità. Un’idea che nasce dall’esigenza di formare persone altamente specializzate nel settore culturale, soprattutto in vista della ripartenza post-pandemia: “la pandemia ha fatto capire anche ai non addetti ai lavori cos’è un Paese senza la cultura, ha fatto avvicinare le persone a nuovi bisogni culturali”, ha dichiarato Franceschini. “Non è un caso se in Italia – dopo tanti anni negativi e in controtendenza rispetto all’Europa – è aumentata la vendita dei libri e il numero dei lettori. Stessa cosa anche per il cinema dove l’incrocio tra l’attrattività italiana, una nuova legge sul tax credit e molte risorse a disposizione stanno facendo moltiplicare le produzioni. Per questo sono sempre più convinto che dopo la fine della pandemia – che è stato uno spartiacque così forte nelle esperienze individuali e collettive che non potrà chiudersi come una parentesi ma lascerà delle tracce positive e negative – tra quelle positive dobbiamo aspettarci una crescita dei consumi culturali degli italiani e formare persone in questi settori diventa un investimento fondamentale per il Paese, perché la cultura sarà trainante nei prossimi anni”.
LE SCUOLE CIVICHE DI MILANO E IL POLITECNICO DELLE ARTI
Il Ministero quindi andrebbe a sostenere in maniera diretta la formazione dei professionisti del mondo della cultura e dell’arte attraverso il sostegno alla Fondazione Scuole Civiche di Milano i cui istituti sono dedicati a teatro, musica, cinema e lingue. I “lavori” sono in corso già da un anno, come sottolineato durante la conferenza stampa da Stefano Mirti, presidente della Fondazione: “lo scorso anno abbiamo parlato dell’idea del Politecnico delle arti, ora bisogna lavorare per riempire questa scatola. Il desiderio è che da qui a un anno si possa provare a rendere visibile il politecnico delle arti attraverso i progetti che ne esprimono l’essenza”.
– Desirée Maida
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