Quando la maglietta è d’artista. E serve anche a supportare le economie di uno spazio non profit. In questo caso l’udinese Ultra, che di t-shirt ne espone (e ne vende) una sfilza…
La t-shirt. Il capo d’abbigliamento che non manca mai, il gadget per eccellenza, il regalo sempre giusto, il souvenir più amato. Quella griffata e quella sdrucita dopo il centesimo lavaggio; quella della band preferita e quella della squadra del cuore; icona fashion, tavolozza perfetta per graphic designer e urban stylist, ma anche, perché no, occasione […]
La t-shirt. Il capo d’abbigliamento che non manca mai, il gadget per eccellenza, il regalo sempre giusto, il souvenir più amato. Quella griffata e quella sdrucita dopo il centesimo lavaggio; quella della band preferita e quella della squadra del cuore; icona fashion, tavolozza perfetta per graphic designer e urban stylist, ma anche, perché no, occasione creativa per artisti. Gente abituata alla pittura, al video o all’installazione, trovatasi, nell’ormai diffuso crossing tra mondo dell’arte, della moda e del design, a disegnare anche semplici magliette. È il caso del progetto T-share, lanciato dallo spazio non profit Ultra di Udine, nella forma di un marchio – I Support Ultra – e di una mostra. Diciannove t-shirt d’artista sono esposte nei locali di Piazzetta Valentinis, fino all’8 settembre, sedici delle quali realizzate a partire dal concept di opere donate alla costituenda collezione del project space udinese.
Nomi (più o meno) noti: Bianco & Morucchio, Alvise Bittente, Francesco Bocchini, Gaetano Bodanza, Ivan Dal Cin, Matias Guerra, Marotta & Russo, Gianni Moretti, Maria Elisabetta Novello, Rafael Pareja, Niky Pinza, Erika Pittis, Anna Pontel, Antonio Riello, Guido Scarabottolo, Teho Teardo. Le altre tre, invece, arrivano direttamente dal podio del T-contest, dedicato a nuovi talenti: Anna Fietta, Paolo Luca e Alice Musi i vincitori.
Tutte in vendita, ovviamente: sia quelle esposte, sia quelle che erano in corsa per il contest. Le trovate su t-ultra.spreadshirt.it, con prezzi che vanno dai 25 ai 35 euro.
Nessuno scopo commerciale, però: un modo, piuttosto, per fare del sano fundraising, divertendosi e sperimentando. Al termine del primo anno di attività, l’associazione Art Ex Dono che gestisce Ultra, prova a racimolare un po’ di budget per lo spazio.
Che dire? Nel momento di grande fragilità che il settore del non profit sta vivendo, lodi a queste piccole idee smart, che scommettono sulla leggerezza per allentare il giogo della crisi. Ingegnosità vs precarietà.
– Helga Marsala
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