Banca BFF costruisce la sua sede a Milano. Ci sarà anche il museo della collezione
Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Mario Schifano e Arnaldo Pomodoro sono alcuni degli artisti presenti nella collezione dell’istituto. Ce lo ha spiegato la Direttrice Comunicazione e Affari Istituzionali di BFF Alessia Barrera
Firmato l’accordo con Fondazione Fiera Milano: sorgerà su Viale Scarampo nell’area antistante ai padiglioni 3 e 4 di FieraMilanoCity, nel quartiere Portello di Milano, la nuova sede centrale di Banca BFF, maggiore operatore di finanza specializzata in Italia. Il lotto oggi è un banale parcheggio. Il progetto, che prende il nome di Casa BFF, è firmato dagli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR e sarà incentrato sul tema della sostenibilità, con 2.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici e la certificazione LEED Platinum. L’edificio sarà caratterizzato da un Flying Carpet Energetico, che sovrasterà il pronao – attraverso il quale si accederà all’edificio e che caratterizzerà la grande terrazza panoramica – e che farà allo stesso tempo da copertura a uno spazio chiamato Agorà, destinato al passaggio pubblico”. L’edificio occuperà un’area di oltre 3.000 metri quadrati, sarà completato entro il primo semestre del 2024 e accoglierà gli oltre 500 dipendenti che oggi operano a Milano. La volontà di condivisione di BFF parte anche dalla cultura: la collezione della banca (parte della quale è attualmente impegnata nella mostra itinerante ART FACTOR – The Pop Legacy in Post-War Italian Art, fino al 25 marzo 2022 presso la Zoya Gallery di Bratislava) sarà esposta al pubblico nella nuova sede attraverso un’area museale dedicata. Di cosa si tratterà esattamente? Ce lo ha spiegato nei dettagli Alessia Barrera, Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di BFF Banking Group.
Quando è nata la collezione e con quale intento?
La collezione è parte integrante della storia di BFF, ed è nata nella convinzione che l’arte e la cultura siano un’importante forza motrice per perseguire lo sviluppo delle aziende e della comunità. Le basi sono state poste oltre vent’anni fa, quando BFF ha avviato quella che poi sarebbe diventata una raccolta di opere d’arte contemporanea all’insegna del made in Italy. L’idea è nata inizialmente da una necessità: valorizzare gli spazi degli uffici a favore di un ambiente di lavoro che fosse bello e armonico, rendendo più stimolante il lavoro dei dipendenti.
Una raccolta nata con la funzione dell’arredo. Raccontaci di più.
Un altro aspetto che ha indubbiamente favorito lo sviluppo della collezione è la storia stessa della società: per un certo numero di anni BFF è cresciuta molto e senza che gli utili venissero distribuiti. Dunque, c’erano risorse finanziarie a disposizione, che si è scelto di dedicare in parte a questo intento. Oggi la collezione è di proprietà di Fondazione Farmafactoring, che – negli anni – ne è stata custode e promotrice. Continua ad abbellire gli spazi della Banca, nelle sedi di Milano e di Roma. Ma in questi due anni così critici per l’arte e la cultura, abbiamo deciso di condividere con gli altri questo patrimonio e di promuoverlo con un volume d’arte, prima, e una mostra itinerante in Europa poi.
Da quali tipo di opere è composta la collezione di Banca BFF?
La collezione conta oltre 250 opere d’arte, tra disegni, dipinti e sculture, dal secondo dopoguerra ai primi anni 2000, realizzate da artisti quali Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Hsiao Chin, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro e Joe Tilson. In particolare, per la mostra in Europa ART FACTOR – The Pop Legacy in Post-War Italian Art abbiamo lavorato a una selezione di opere, con la curatrice Maria Alicata, che raccontano il percorso italiano verso la Pop Art, grazie alle opere di sette artisti in collezione: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Gianfranco Pardi, Mario Schifano ed Emilio Tadini. Dalla metà degli anni Sessanta, questi artisti si sono confrontati con una lunga tradizione iconografica, rivedendo le avanguardie e le tecniche stilistiche del passato, avvalendosi di una ricca varietà di mezzi spesso al servizio di un attivismo sociale e culturale. Tutto il progetto e le opere raccontano proprio questa storia: il desiderio di essere parte attiva, non spettatori, nella creazione di valore per la società.
Come si inserirà nel nuovo spazio museale di “Casa BFF”?
Il progetto della nuova sede BFF ha voluto includere una “casa” anche per la collezione, garantendo così che sia sempre disponibile ai cittadini. L’idea è di dare vita a un’area che possa essere foriera di nuove intuizioni per le persone. Non vuole essere un progetto statico, ma un dialogo continuo tra le opere, il loro significato e le tendenze della società, che vorremmo si rifletta anche in iniziative e mostre a rotazione da affiancare alla collezione permanente.
Come si presenterà il nuovo spazio museale?
Abbiamo appena iniziato a elaborare le specificità dell’area che sarà dedicata al museo. Considerato il contesto, ci aspettiamo rifletta, anche nella sua struttura, i valori “della Casa”: trasparenza, sostenibilità, e condivisione. Non mancherà l’innovazione, che è centrale in tutti i processi di BFF. Di certo il progetto complessivo di rivalutazione dell’area fornisce al museo (e viceversa) una posizione di privilegio, con facili punti di accesso ai trasporti pubblici, nuove piste ciclabili, e una passerella pedonale che collegherà due aree della città, oggi separate dall’arteria viabilistica di Viale Scarampo. Non mancherà l’affaccio sull’Agorà, uno spazio condiviso che diventerà luogo super-urbano di aggregazione, protetto dal caratteristico Flying Carpet Energetico.
– Giulia Ronchi
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