Leonio Berto – Venezia: tutti i colori di Leonio Berto

Informazioni Evento

Luogo
SALA DELLA GRAN GUARDIA
Piazza dei Signori , Padova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì alla domenica, 9.30-12.30 / 15.00-18.00

Vernissage
18/02/2022

ore 18.00 – presentazione a cura del prof. Angelo Maggi

Artisti
Leonio Berto
Generi
fotografia, personale

La ricerca visiva di Leonio Berto è quella di uno street photographer atipico.

Comunicato stampa

[email protected]

15 feb 2022, 17:09 (2 giorni fa)

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Si inaugura venerdì 18 alle ore 18.00 la mostra fotografica “Venezia: tutti i colori di Leonio Berto” con presentazione a cura del prof. Angelo Maggi
Data la minima disponibilità di posti si prega di prenotare fino ad esaurimento posti.
Per prenotare scrivere a: [email protected]

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Venezia: tutti i colori di Leonio Berto

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Sala della Gran Guardia - Piazza dei Signori, Padova

dal 19 febbraio al 3 aprile 2022

“Una sequenza di fotografie è come una proiezione di fotogrammi: una proiezione, fermata nei punti salienti, che serve a custodire la storia nella memoria… Gli intervalli tra le fotografie sono importanti quanto le immagini, per quanto essi vengano riempiti da chi osserva grazie a ciò che lui stesso può ricavare dalle intenzioni dell’artista e dalle implicazioni del soggetto”.

Questa frase pronunciata dal fotografo statunitense Minor White ben si addice al contenuto visivo di questa mostra, promossa e fortemente bramata dal Gruppo Mignon. I punti salienti di una città straordinariamente atemporale e cangiante come Venezia sono cristallizzati in immagini decisamente seducenti. La ricerca visiva di Leonio Berto è quella di uno street photographer atipico. Il soggetto viene restituito sempre governato da una proporzionata quadratura geometrica come in una ripresa settecentesca o in un dipinto prospettico partorito dalla mente fervida di Mantegna o dalla mano meticolosa di Piero della Francesca. Com’è possibile che ciò accada in una città stravolta dal turismo bieco degli ombrellini innalzati dalle guide antesignane di flussi d’anime da purgatorio compresse nelle calli di Venezia? Dov’è quell’invivibilità che caratterizza la Serenissima di secolari viaggiatori alla ricerca dello scorcio stereotipato da cartolina? Berto depura la lettura fotografica veneziana dei grandi maestri e ci accompagna attraverso un nuovo linguaggio alla composizione, alla forma e soprattutto al sapiente equilibrio delle vibrazioni cromatiche che Venezia offre in tutte le stagioni. Ciò che maggiormente colpisce nelle riprese fotografiche di Berto è la freschezza dell’inquadratura mai alterata e mai manipolata.

Venezia: tutti i colori di Leonio Berto è la sintesi di un lungo lavoro che copre vent’anni di riprese nella città lagunare dove il controllo formale e costruttivo dell’immagine è perseguito per realizzare un ordine mentale affine al lirismo di un musicista. Verso quell’altra Venezia ufficiale, turistica, speculativa, Berto ha un senso discreto del pudore, quasi smarrisce la mancanza di un rapporto di lavoro che possa legare assieme le componenti dell’immagine; i camerieri di un ristorante, gli operai del porto e i venditori ambulanti trovano il loro posto, il canale della Giudecca e la nave da crociera che attraversa il bacino di San Marco rivelano la loro diversa scala. Ritagliare un frammento di vita quotidiana a Venezia nell’animo più sordo e insensibile. Le fotografie qui proposte hanno un forte appeal che le rende incredibilmente comunicative o spiazzanti grazie ad una sottile vena d’ironia. Per passare dal tangibile all’intangibile è spesso d’aiuto il paradosso. E come ancora una volta racconta Minor White: “Perché il fotografo possa svincolarsi dalla tirannide dei fatti visivi dai quali dipende completamente, il paradosso è l’unico strumento possibile... Una volta liberatosi dalla tirannide delle superfici e delle strutture, della sostanza e della forma, il fotografo potrà raggiungere la verità dei poeti”. Berto, nel suo racconto inedito, cogliendo le variazioni grafiche e cromatiche di una città magicamente fluttuante, incarna esattamente questa ideologica verità.

A tre anni dalla sua scomparsa, Mignon dedica al lavoro ventennale di Leonio su Venezia questa mostra, con una selezione di fotografie tratte dal suo immenso archivio.

Leonio Berto (Saonara 1963-2019) inizia a fotografare nel 1996, a colori, sia in analogico che in digitale. Oltre ai riconoscimenti ricevuti e alle mostre realizzate, nel 1998 vince il premio copertina del calendario internazionale Nikon. Dal 2003 il gruppo Mignon ha promosso mostre personali e successivamente articoli e audiovisivi sul suo lavoro. Nel 2013 entra a far parte di Mignon, che promuove e produce il libro “Any Colour You Like” e le relative mostre; da allora inizia a dedicarsi anche alla fotografia analogica in bianco e nero.

Mignon è un’associazione, con sede in provincia di Padova, nata nel 1995 per realizzare un progetto fotografico finalizzato alla ricerca dell’uomo e del suo ambiente. Il successo di critica e l’interesse per le esposizioni del gruppo hanno portato Mignon ad occuparsi anche della promozione di manifestazioni, corsi, serate, incontri e mostre di altri fotografi. Sin dall’inizio il gruppo ha sentito un profondo interesse nei confronti delle storiche testimonianze della fotografia con vocazione sociale: dal fondamentale lavoro realizzato dalla F.S.A. Farm Security Administration, all’ineguagliabile funzione ricoperta dalla Photo League nella crescita della cultura fotografica, fino alle migliori pagine del fotogiornalismo mondiale (LIFE e i fotografi di Magnum). Alcuni incontri con fotografi “umanisti” hanno contribuito a fornire grande vigore ed entusiasmo al progetto. Le frequentazioni con Giovanni Umicini e Walter Rosenblum hanno influenzato la poetica del Gruppo determinando un’attenzione particolare, fin dai primi anni, alla “Street Photography” e agli strumenti operativi da utilizzare: un bianconero essenziale, seguito dalla ripresa fino alla stampa finale.

Mignon ha pubblicato più di trenta libri fotografici tra i quali segnaliamo “Fotografie Mignon” (1999), “Altre umanità” (2001), “20 Mignon” (2016), “Rethinking the human street” (2018), e ha realizzato decine di mostre fotografiche in Italia e all’estero, tra le quali: Centro Nazionale di Fotografia di Padova (2001), Centro Culturale Candiani di Mestre (2016), Museo Leonardiano di Vinci - Firenze (2018), Castello di San Vito al Tagliamento nell’ambito di Friuli Venezia Giulia Fotografia organizzato dal CRAF (2018), Istituto Italiano di Cultura (Edimburgo 2018).

Attualmente il gruppo è composto da:

Giampaolo Romagnosi, Ferdinando Fasolo, Fatima Abbadi, Giovanni Garbo, Davide Scapin, Mauro Minotto.