Josef Zlamal / Parapluie
La stagione 2022 si apre con due mostre, entrambe dedicate a giovani produttori d’arte.
Comunicato stampa
Josef Zlamal
Opere recenti
Parapluie (Andrée Julikà Tavares / Gianluca Monnier)
Himmel + Hölle
20 febbraio - 8 maggio 2022
JOSEF ZLAMAL
Opere recenti
La stagione 2022 si apre con due mostre, entrambe dedicate a giovani produttori d’arte.
JOSEF ZLAMAL (1983), autore ceco di Praga, affronta con il linguaggio della pittura i grandi temi della sua cultura centro-europea. Ed è proprio attingendo le sue radici in questo bacino, dove la forza della consapevolezza e della conoscenza, ma anche della sofferenza nei drammi del 1900, si è stratificata e cristallizzata, ribadendo così l’artista la forza del proprio sapere attraverso il segno.
Il suo linguaggio è quello della pittura, se così si possa ancora dire, tra segno e figurazione. Ed è proprio per questa sua matrice fortemente europea, che anche il suo gesto diventa preponderante nell’espressione dei contenuti, come se gli stilemi esistenziali, e a tratti mistico-filosofici, fossero il riflesso “epico” dentro la tradizione della grande pittura del nostro Continente.
In bilico tra il segno e il “far sentire” la propria caratura emozionale, Josef Zlamal esprime, più o meno consapevolmente, il transito circolare e reversibile tra figurazione e astrazione, tra il richiamo della tradizione e il desiderio di superare il paradigma storico.
Mario Casanova, 2022.
PARAPLUIE (Andrée Julikà Tavares / Gianluca Monnier)
Himmel + Hölle
PARAPLUIE, duo composto da Andrée Julikà Tavares e Gianluca Monnier (entrambi del 1971) propongono HIMMEL + HÖLLE, il cui titolo è un chiaro richiamo a una tipologia di gioco all’aperto per bambini. Si tratta di una installazione a più piani e livelli, dove ancora gli artisti amano riflettere sulla percezione di tempo presente e memoria; la ludica infantile e il gioco globale dei poteri politici tra impulsi contestuali prima che concettuali.
Le loro ambientazioni riferiscono della filosofia e sociologia del vivere, laddove la rappresentazione e il senso dell’opera tendono vieppiù ad annullare l’opera d’arte come fenomeno oggettuale, metafora dell’immagine, spogliata da ogni riferimento sociale e politico. Ecco, quindi, che il contesto ambientale in cui il visitatore si trova, costruisce pienamente quel locus totale, in cui il dialogo tra spettatore e artista, tra passivo e attivo nell’atto del guardare e del farsi vedere, si fonde a livelli più sociali ed esistenziali che artistici.
Mario Casanova, 2022.
Ph MACT/CACT.