Dalla Preistoria all’Altomedioevo. Inaugura a Verona il Museo Archeologico Nazionale
Sorge all’interno dell’ex carcere asburgico, accanto alla Chiesa di San Tomaso, il nuovo Museo Archeologico di Verona: un investimento pari a 3 milioni di euro che vede, per il momento, l’apertura delle sezioni Preistoria e Protostoria
Quello che un tempo, per la precisione in epoca asburgica, fu un carcere, oggi diventa sede di un museo che custodisce al suo interno opere e manufatti che risalgono a 200.000 anni fa fino al I secolo a.C., tra cui una preziosissima rappresentazione di figura umana, considerata la più antica al mondo. Inaugura così il Museo Archeologico Nazionale di Verona, nell’ex edificio costruito nel 1856, accanto alla Chiesa di San Tomaso, per farne una sede carceraria, e adesso – grazie a un investimento del Ministero della Cultura pari a 3 milioni di euro che ha permesso il restauro della struttura che si sviluppa su tre piani – sede museale all’avanguardia, con un allestimento che conta su ricostruzioni fisiche e virtuali, video e strumenti di comunicazione multimediale. “Complessivamente l’investimento supererà i 3 milioni di euro, integralmente finanziati dal Ministero alla Cultura”, spiega il dirigente della Direzione regionale Musei Veneto Daniele Ferrara. “Aperta al pubblico la sezione riservata alla preistoria e alla protostoria, contiamo di avviare molto presto il cantiere per la sezione romana, mentre con fondi assegnati tramite il PNNR metteremo a cantiere anche il piano terra per completare quello che si prefigura come uno dei più importanti musei archeologici italiani”.
IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI VERONA. L’ALLESTIMENTO
Affidato all’architetto Chiara Matteazzi su progetto scientifico della dott.ssa Federica Gonzato, l’allestimento prevede un percorso che prende avvio, nella zona del sottotetto, con le sezioni dedicate alla Preistoria e alla Protostoria. Al piano intermedio trovano spazio i reperti dell’età celtica e romana, oltre agli uffici, alla biblioteca e agli spazi per incontri, mentre al pianoterra saranno custodite opere di età altomedievale. Altre sezioni – sviluppate grazie alla collaborazione dell’Università di Ferrara, dell’Università di Trento e della Soprintendenza SABAP di Verona – sono dedicate ai principali siti preistorici e protostorici, dal Paleolitico – che trova, tra le opere più rappresentative, la pietra dipinta nota come lo “Sciamano”, considerata tra le più antiche rappresentazioni umane al mondo, proveniente dalla Grotta di Fumane – il Neolitico, l’età del Rame, l’età del Bronzo – con materiali provenienti dai siti palafitticoli inseriti nella lista UNESCO del veronese – fino all’età del Ferro. Il percorso si sviluppa quindi attraverso le sale dei due bracci del terzo piano (dal Paleolitico all’età del Bronzo) fino al terzo braccio (dedicato all’età del Ferro).
LO “SCIAMANO” DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI VERONA
È senza dubbio tra le opere più rappresentative del museo: il cosiddetto “Sciamano” è una pietra calcarea rinvenuta a Grotta di Fumane e riferibile all’attività artistica dei primi Sapiens (40.000 BP, Paleolitico superiore), e raffigura un personaggio che indossa un copricapo che fa di questa figura una delle più antiche figure terioforme (ovvero che rappresenta un uomo-animale) al mondo. Altri “highlights” del Museo sono il vaso a bocche multiple, risalente all’Età del Bronzo antico, recuperato durante lo scavo archeologico della Palafitta del Laghetto del Frassino presso Peschiera del Garda; e poi, provenienti dal sito di Pila del Brancon, a Nogara, sono esposte spade ripiegate, cuspidi di lancia, pugnali e altri materiali risalenti a una fase iniziale dell’età del Bronzo finale.
– Desirée Maida
https://polomusealeveneto.beniculturali.it/musei/museo-archeologico-nazionale-di-verona
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