A Bologna i cocktail del bar Bamboo omaggiano la street art
Il locale cocktail bar di Strada Maggiore si è sempre definito uno street bar, e con la sua ultima drink list omaggia le più celebri opere di street art di Bologna
Di certo non sono i riconoscimenti a far difetto al Bamboo di Bologna. Inaugurato in via dei Musei nell’autunno 2019, poco prima che il mondo cambiasse per effetto della pandemia – e dunque alle prese con le innumerevoli difficoltà che hanno toccato il mondo dei cocktail bar in una fase ancora embrionale del suo percorso – il progetto di Michele Collina, Marco De Bellis e Simone Donà ha saputo resistere e strutturarsi, tanto da conquistare, lo scorso dicembre, il terzo gradino del podio nella classifica dei migliori cocktail bar d’Italia stilata da Barawards. L’idea, del resto, concretizzava l’intenzione di dare una sede stabile a un progetto itinerante di miscelazione e intrattenimento – Kong – già molto apprezzato in città. E nell’estate 2021, proprio nell’ottica di consolidarsi ulteriormente, la famiglia di Bamboo ha traslocato negli spazi dell’ex Caffè dei Commercianti in Strada Maggiore, mettendo a frutto le riflessioni stimolate dalla pandemia, per una forma di bar più contemporanea e versatile, non più protagonista unicamente della scena notturna, ma modulata anche su un servizio diurno di qualità, dalla caffetteria al bistrot. Centrale è però rimasta l’anima originale di un’attività che continua a immaginarsi come “street bar”, parte di quella cultura di strada che a Bologna si esprime magistralmente nell’arte di molti autori italiani e internazionali.
I COCKTAIL ISPIRATI ALLA STREET ART
In questo contesto è maturata l’ultima drink list del locale – A walk around Bologna – omaggio alla street art cittadina: ogni cocktail è ispirato a un murale tra i più significativi che punteggiano la mappa bolognese fuori e dentro le mura, tracciando un percorso degno di nota che convive col ricchissimo patrimonio storico artistico all’ombra delle Due Torri. Non può mancare, in questa “galleria”, un riferimento all’opera del colombiano Luis Gutierrez, che nel 1989 lavorò al murale sui 500 Anni dalla Conquista dell’America in via Zamboni, nel cuore del quartiere universitario. A quello che è diventato un simbolo ante litteram della street art a Bologna, i bartender del Bamboo (Lara Ponti, Christian Torcasio, Fabio Tammariello ed Elena Montomoli) dedicano un drink a base di rum e yerba mate, pianta già utilizzata dai nativi indigeni sudamericani prima della colonizzazione, servito in un caratteristico bicchiere in terracotta. Ma c’è spazio anche per Le lacrime della giustizia, murale che ricorda le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, realizzato dal Collettivo FX a DumBO (ex scalo ferroviario di via Casarini). Il nome del cocktail? Sage against the machine, gioco di parole che chiama in causa la salvia, ingrediente caratterizzante del cocktail. E si continua con la caccia al rinoceronte (The Hunt) immaginata da Levalet in piazza Azzarita, omaggiata con un cocktail alcol free, e il Giro d’Italia di Andrea Casciu in via Saragozza, che chiama in causa un twist sul MI-TO. Gioca invece sulla concordanza cromatica il drink ispirato all’Albero filosofico di Andreco (via dello Scalo). E si continua così, con connessioni e suggestioni da scoprire seduti al bancone di uno dei cocktail bar più interessanti di Bologna.
–Livia Montagnoli
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