A Milano nasce la Fondazione dell’artista Turi Simeti
La nuova fondazione nasce a Milano in continuità con l’Archivio sempre dedicato a Simeti, scomparso ormai un anno fa. Per l’inaugurazione, un progetto fotografico di Giovanna Silva enella galleria della figlia Martina
È passato quasi un anno dalla scomparsa di Turi Simeti, pittore e scultore originario di Alcamo, ma il suo ricordo continua ad essere vivo: dopo la costituzione di un Archivio a lui dedicato, fortemente voluto dalla famiglia Simeti, nasce ora una Fondazione ad esso collegata. La missione della Fondazione Archivio Turi Simeti consisterà (come già l’archivio) nella promozione del lavoro dell’artista con iniziative e progetti, come mostre e cataloghi, a cui si affianca un più ampio progetto che prevede di coinvolgere degli artisti giovani perché entrino in dialogo con le opere di Simeti, avvicinando le nuove generazioni a uno dei principali nomi dell’astrazione italiana del dopoguerra.
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LA MOSTRA RE-MEMBERING TURI SIMETI CON LE FOTO DI GIOVANNA SILA
A inaugurare la programmazione della neonata fondazione è un progetto fotografico di Giovanna Silva, Re-membering Turi Simeti, che sarà ospitata nella galleria milanese della figlia dell’artista siciliano, Martina Simeti. Negli spazi di via Benedetto Marcello, dal 24 febbraio al 19 marzo, sono in mostra le circa cento fotografie realizzata da Silva nello studio di Simeti nel corso di più occasioni: con inquadrature ripetute e piccole differenze tra uno scatto e l’altro, l’attenzione è rivolta tutta ai dettagli. Sono questi particolari a permettere ogni volta di scoprire un nuovo lato della vita dell’artista e ricordarlo: “È stato più che immergersi in uno studio”, ha detto la fotografa. “È una casa, un’opera e una vita”. Il risultato – allestito con il supporto dell’architetto Luciano Giorgi della LGB Architetti e già autore degli spazi della galleria – è un collage di frammenti che ri-costituisce lo spazio si casa e lavoro di Simeti attraverso la memoria sua e della compagna Essila Burello, a sua volta vittima della pandemia.
– Giulia Giaume
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