Organizzato da La Fábrica, fondazione di produzione culturale, e diretto quest’anno per la quinta volta consecutiva da Alvaro Matías, il Madrid Design Festival è la manifestazione internazionale che mette a sistema il mondo della creatività spagnola, trasformando la capitale in un laboratorio diffuso. Attraverso il capillare coinvolgimento di istituzioni, musei, showroom, atelier, locali, gallerie e università – lo IED, scuola ufficiale del festival, l’Università Francisco de Vitoria, l’ESNE, l’Escuela Sur e l’Università di Navarra – per un mese, Madrid diventa una piattaforma a cielo aperto utile a mostrare il lavoro di designer (alcuni notissimi, altri noti, altri in erba) e promuovere la creazione di uno spazio di incontro, bellezza e riflessione. Il festival celebra il suo primo quinquennio consolidando un modello aperto, trasversale e inclusivo, anche grazie al lavoro del comitato di esperti indipendenti di cui si avvale (quasi interamente femminile), composto da Soledad Lorenzo (Arquitectura y Diseño), Daniel García (ICON) e Teresa Herrero (Interiores, Teresa Herrero Living); Carmen Bustos, socia fondatrice di Soulsight; Marisa Santamaría, ricercatrice e divulgatrice delle tendenze del design globale con l’unità di analisi GlobalTrendsUnit; e Beatriz Gancedo, direttrice marketing e comunicazione di Gancedo. Questa edizione è organizzata intorno a tre temi cardine: trasformazione, economia e prosperità, declinati dal punto di vista del prodotto, dell’artigianato, della grafica, dell’architettura, dell’urbanistica, della moda, dell’interior design, della gastronomia e dell’illuminazione. Ferma sostenitrice dell’idea che il design possa davvero contribuire al cambiamento della società, MDF affronta questioni relative all’abitabilità e alla mobilità nelle città, all’invecchiamento attivo della popolazione, all’ambiente, alla sostenibilità e al riutilizzo circolare dei materiali. E prevede, al netto delle difficoltà che ben conosciamo, un calendario fittissimo di eventi, ben 219 per la precisione, con oltre 637 professionisti e designer coinvolti. Ma anche workshop, mostre, incontri, talk, tavole rotonde, premi e installazioni urbane. Ecco la nostra selezione delle migliori mostre e installazioni viste in giro per la città durante i giorni di opening.
-Giulia Mura
L’ANNIVERSARIO DI MATADOR
Matador 25 anni. Viaggio nel cuore di una rivista mitica, presso il Fernán Gomez. Il Centro Cultural de la Villa, sede principale del festival, celebra il 25° anniversario di una delle pubblicazioni più iconiche della scena spagnola, approfondendone storia e design e riunendo opere originali di alcuni degli autori che hanno partecipato alle sue pagine. Un progetto unico (pubblicata in un unico numero l’anno) che lancia uno sguardo nuovo sulla cultura contemporanea. La mostra include i disegni originali di Eduardo Chillida degli anni ’50; la serie Omaggio a Santa Teresa di Marina Abramovic; fotografie di Chema Madoz, Alberto García-Alix, Ramón Masats, Cristina García Rodero e Rodney Graham; sculture di Juan Muñoz; disegni di Jaime Hayón e Patricia Urquiola; e acquerelli di Miquel Barceló, tra gli altri.
IL PROGETTO DI LUCAS MUNOZ, FINALISTA DEL MINI DESIGN AWARD
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Dei quattro finalisti del MINI Design Award sezione Professional, va segnalato il progetto M15 di Lucas Munóz, designer, artista e viaggiatore-artigiano, classe 1983, con sede tra i Paesi Bassi e la Spagna. La sua pratica esplora le ridefinizioni della funzionalità e della materialità di oggetti d’uso e spazi. Nato dalla riflessione relativa al tempo d’uso degli arredi nel mondo contract di Madrid, M15, è un sistema di circolarità del materiale che, grazie ad una mappatura, cerca di generare impatto sociale ed educativo sul territorio. Come? Attraverso un nuovo modo di pensare e creare mobili rigenerando materiali esistenti, invece che ricorrere sempre all’acquisto di materiali nuovi o semilavorati. Il riutilizzo di questi mobili trasformati consentirà un enorme risparmio, cercando di evitare la dinamica che prevede ogni volta la fornitura di pezzi nuovi.
L’INSTALLAZIONE IMMERSIVA FIAT LUX 3
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Fiat Lux 3 a cura di Antoni Arola, installazione immersiva realizzata grazie alla collaborazione con Simon Electric, progettata con l’obiettivo di far sentire il visitatore parte di un’illusione, parte di spazi di compaiono e poi scompaiono. Nel mito della Caverna, Platone affermava che il mondo reale non fosse altro che ombre; mentre il progetto Fiat Lux 3 suggerisce il contrario. Il designer crea infatti un’architettura a partire dalla luce, utilizzandola come effimero materiale da costruzione col fine di ottenere una miscela di sensibilità visive, sonore, spirituali.
LA MOSTRA ANNA HERINGER AL MUSEO ICO
Anna Heringer. La bellezza essenziale è la mostra curata da Luis Fernández-Galiano – e ospitata fino all’8 maggio prossimo presso il Museo ICO – prima retrospettiva dedicata ai principali progetti dell’architetta tedesca, classe 1977, punto di riferimento dell’architettura sostenibile mondiale, che concentra il suo lavoro sull’utilizzo di materiali e tecniche locali per creare edifici caratteristici del luogo in cui si trovano. Completano la mostra testi, fotografie, disegni e modelli che tracciano un percorso attraverso i principali progetti intrapresi da Anna Heringer dal 2006 che afferma “sostenibilità è sinonimo di bellezza, e ciò che definisce il valore estetico di un edificio è che sia in armonia con il suo design, la struttura, la tecnica e l’utilizzo dei materiali, nonché in relazione alla sua posizione, l’ambiente, l’utente e il contesto socio-culturale”.
LA MOSTRA INFERENCES, UN ESERCIZIO DI DIALOGO CREATIVO
La galleria di Barcellona il·lacions (2011) ha presentato Inferences, una mostra che è in realtà un esercizio di dialogo creativo: ha chiesto, infatti, a ciascuno dei designer selezionati, di diventare micro-curatori della mostra, invitandoli a contattare un designer o artista ammirato per prdurre insieme qualcosa di inaspettato. Esposti più di 70 pezzi di design contemporaneo, molto differenti tra loro, di autori come Max Enrich, Sanna Völker, MSubiràs, Roger Coll Krasznai, Rosa Cortiella, Turbina, Cristian Herrera, Josep Vila Capdevila o Jordi Ribaudí per conto della galleria, insieme a nomi come Panorammma, di Città del Messico; Raphael Kadid, di Basilea; Todomuta, di Siviglia; Ovidi Benet di Valencia; o Studiopepe di Milano.
L’INSTALLAZIONE URBANA FISICA E DIGITALE DI IKEA E LO STUDIO ESADAYSANTACRUZ
IKEA, in collaborazione con lo studio Espadaysantacruz ha realizzato, in Plaza de Colón, Next Gen Seniors, installazione urbana fisica e digitale che inviterà a riflettere sul futuro delle nostre città, partendo dall’invecchiamento della popolazione (fenomeno in crescita). Attraverso un’Intelligenza Artificiale – organizzata per portali riflettenti e smart, divisi per fasce d’età – immergerà il visitatore in un tunnel del tempo in cui raccoglierà informazioni, pensieri e riflessioni riguardo al futuro degli anziani nelle città. Un progetto di raccolta dati che mira ad e suggerire possibili soluzioni per costruire insieme un futuro migliore, a misura di tutti.
IL MADRID DESIGN FESTIVAL AWARD
Il Madrid Design Festival Award alla carriera assegnato al lavoro di due protagonisti indiscussi della creatività internazionale: la designer spagnola naturalizzata italiana Patricia Urquiola, direttore creativo di Cassina dal 2015 e il graphic designer britannico Peter Saville, co-fondatore della leggendaria etichetta indipendente Factory Records famossisimo per i lavori in ambito musicale (le sue cover per band come New Order, Orchestral Maneuvers in the Dark o Joy Division sono leggendarie!). Prima di loro lo avevano ricevuto personalità come Ronan & Erwan Bouroullec, Martí Guixé, Gaetano Pesce, El último grito, Bruno Monguzzi, Giorgetto Giugaro, Neri&Hu, Selgas Cano e Jaime Hayón.
I PROGETTI ALLO SHOWROOM GANDIA BLASCO
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Lo showroom Gandía Blasco ospita due progetti intessanti: Plastic Rivers, disegnata da Álvaro Catalán de Ocón, una collezione manifesto, realizzata a mano con filati PET riciclati al 100%, che mira a trasmettere una prospettiva critica sull’attuale problema dei rifiuti di plastica nei fiumi. La collezione è composta da quattro tappeti: GANGES, INDUS, YANGTZE e NIGER (le grafiche che li compongono sono estrapolate da Google Earth). E Teresa Sapey che, in collaborazione con sua figlia, propone la nuova collezione di pouff imbottiti COSTURAS disegnata per l’azienda Diablaoutdoor e ispirata alle palle da baseball.
IL PROGRAMMA CARABANCHEL DESIGNS
Il Madrid Design Festival 2022 punta poi I riflettori su uno degli incubatori di design più produttivi della città, il quartiere di Carabanchel. Il programma Carabanchel Designs è un’iniziativa in formato “open studio” in cui gli studi e gli spazi di progettazione e creazione mostreranno il loro lavoro a tutto il pubblico. Tra loro parteciparenno Acdo, Casa Antillón, Casa Bonita, El Presente Perfecto, Enpieza, Espacio Betty, Estudio 240×120, Ied, Miguel Leiro, Nave Oporto, Ooiio, Veta Galería.
LA COLLEZIONE DI CARTE DA PARATI DI GEORGINA SAS
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Georgina’s Wallartpaper – dal nome della sua creatrice, Georgina Sas, curatrice di arte e design, scrittrice e giornalista – presenta una collezione di carte da parati decorative. Questa prima, eclettica, collezione è realizzata a partire da artisti provenienti prevalentemente dall’isola di Palma de Maiorca con disegni di: Pep Guerrero, Bàrbara Juan, Núria Marquès, Xavi Muñoz, Albert Pinya, Tatiana Sarasa, Toni Sorell e la stessa Georgina Sas, ideatrice del progetto.
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