Tobia Ravà – Antichi Futuri. Divine Armonie
Tobia Ravà utilizza la ghematrià (“gimatreya”, permutazione lettera-numero) ed i concetti della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico) per creare opere uniche, in cui qualsiasi elemento è legato agli altri.
Comunicato stampa
La galleria d’arte Exclusive Urban Art, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma, è lieta di presentare l'esposizione personale di Tobia Ravà “Antichi Futuri, Divine Armonie”, visitabile dal 6 Marzo al 1° Maggio 2022 a Roma, in Via della Reginella, 1A. L’esposizione sarà curata da Federico Veneziani e Nicole Calò, titolari della galleria, mentre la comunicazione sarà a cura di Arianna Zarfati.
Tobia Ravà utilizza la ghematrià (“gimatreya”, permutazione lettera-numero) ed i concetti della kabbalah (“ricezione”, tradizione mistica del pensiero ebraico) per creare opere uniche, in cui qualsiasi elemento è legato agli altri.
La particolarità del suo lavoro risiede infatti nella texture alfa-numerica legata alla ghematrià, e alla kabbalah che studia meticolosamente prima della stesura sulla superficie dell’opera.
Egli ricrea i luoghi del reale servendosi di un linguaggio codificato riferito ai numeri relativi alla traslitterazione delle 22 lettere che compongono l’alfabeto ebraico, che hanno un significato al contempo etico, spirituale e numerologico.
I suoi lavori si basano quindi sulle corrispondenze tra cifre e parole, tra i valori numerici presenti nelle sequenze matematiche ed i concetti della mistica ebraica.
Con le sue rappresentazioni Ravá propone un percorso etico-filosofico, al contempo antichissimo e contemporaneo, per una nuova lettura in chiave etica dell’agire nel mondo in cui viviamo.
Da qui il titolo dell'esposizione "Antichi Futuri”: il percorso mistico-matematico delle rappresentazioni dell'artista dona all'osservatore una chiave segreta per leggere e ammirare le creazioni in un continuum temporale tra ciò che era e ciò che sarà.
Abbiamo poi le “Divine Armonie”, ovvero quelle create dal magico incontro tra l'antico ed il futuro.
L’esposizione presenta infatti lavori dell’artista riguardanti il mondo animale e naturale, ma anche quelli riguardanti le opere dell'ingegno umano, come architetture, piazze e porticati urbani, con percorsi e sequenze che mettono in relazione spazio e tempo.
In queste rappresentazioni - come scrive Maria Luisa Trevisan - si evidenzia un recupero dei valori legati alla bellezza e al rispetto dell’ambiente, ma anche della storia e di tutto ciò che l’uomo ha prodotto e produrrà come risultato di conoscenze e saperi.
Nell'esposizione, sono presenti soggetti ben conosciuti come i suoi ormai iconici boschi dai fitti alberi numerici su tela o su raso, ma anche opere eseguite con materiali e tecniche diverse, come la scultura Tohu Caos, un meraviglioso tirannosauro baby in bronzo fuso, o opere eseguite su metallo con la tecnica dei raggi uv come per esempio quella del Colosseo, che delinea perfettamente quel continuum tra ciò che era e ciò che sarà, anche grazie all'unione tra la rappresentazione di un soggetto storico e l'utilizzo di una tecnica così innovativa.
Tutto questo lavoro è nato nell'atelier di Ravá, un luogo magico in cui l'artista veneziano crea le sue opere, elucubra teorie ed effettua sempre nuove scoperte. Qui, infatti, è nata la Congettura di Ravà sulla sequenza di Fibonacci, in particolare la sotto-sequenza con la ripetizione dei 24 numeri, riscontrata con la riduzione teosofica dei numeri della sequenza e divenuta quindi teorema essendo stata provata e risultata vera.