Sembra di rivivere scene belliche di un secolo fa, con una corsa disperata per tutela le opere d’arte. Leopoli è costretta a mettere in salvo la statua del Cristo Salvatore, portata via in fretta e furia dalla Cattedrale armena. L’ucraino Aljosha ha organizzato il 22 febbraio 2022 una performance nel cuore della città di Kiev. Ha affrontato nudo il monumento di epoca sovietica che celebra la vittoria dell’esercito russo sul nazismo di Adolf Hitler. L’artista ha mostrato, agitandole tra le mani, due sculture astratte riferite alla pratica del bioismo, su cui si fonda la sua poetica, ponendo i riflettori sull’insensatezza del conflitto armato. Oleksandr Tkachenko, Ministro della Cultura ucraino, ha lanciato un appello per chiudere i cieli sull’Ucraina e proteggere anche i sette siti riconosciuti patrimonio mondiale dall’Unesco, mentre nel Museo di Odessa sono conservati un quadro di Caravaggio La cattura di Cristo, opere di Rubens, Gerard, David, Guercino. Anche l’Italia sta facendo la sua parte e molte istituzioni si stanno schierando culturalmente a favore della fine della guerra. Ecco le tante iniziative in programma.
-Giorgia Basili
PIAZZA DELLA SIGNORIA, IL DAVID AVVOLTO IN UN DRAPPO NERO
A Firenze, la scultura del David in Piazza della Signoria è stata coperta con un drappo nero, che ricorda gli impacchettamenti architettonici di Christo. Così Dario Nardella sindaco fiorentino ha commentato il gesto: “Il David, emblema della libertà contro la tirannia, oggi si copre di nero. Nel giorno della nascita di Michelangelo, un gesto simbolico di lutto per ricordare le vittime di questa guerra e esprimere tutto il dolore di Firenze”. Molti sui social esprimono disapprovazione, giudicando l’iniziativa ipocrita e ignorante. Voi cosa ne pensate?
https://www.instagram.com/reel/CaxfQ3-Fhv4/?utm_medium=copy_link
MIC LA CULTURA UNISCE IL MONDO
Sui social, l’appello del Ministero della Cultura, guidato da Dario Franceschini, è di condividere opere del patrimonio culturale italiano per ricordare il dolore della guerra e l’unità per la pace. La campagna digitale la cultura unisce il mondo coinvolge musei, biblioteche, archivi e istituti culturali statali: l’Italia ripudia la guerra ed “esprime la piena e incondizionata solidarietà all’Ucraina”. Gli hashtag sono #cultureunitestheworld e #museumsagainstwar. Tante le realtà museali che hanno già aderito: dal Museo etrusco di Villa Giulia, con la decorazione del frontone di un tempio che sorgeva nell’antico santuario portuale di Pyrgi raffigurante la lotta bestiale degli alleati Tideo e Capaneo sotto le mura di Tebe, al Museo Archeologico Nazionale di Orvieto, con una testa equina lapidea che ricorda la stravolta espressione del cavallo del Guernica, dal Museo Egizio di Torino, con l’amuleto ankh di lunga vita e protezione, al Museo di Capodimonte, con l’Allegoria della Giustizia di Giorgio Vasari, dalle statue di Villa Adriana a Tivoli, fino alle opere della Galleria Borghese, del Museo Nazionale Romano, del Museo Omero di Ancona, del Museo delle Navi Romane di Nemi, di Palazzo Grimani a Venezia e di Palazzo Reale di Genova, poi ancora La Reggia di Caserta.
Importanti anche le adesioni del mondo archivistico e bibliotecario, a partire dalla colomba che reca un ramoscello di ulivo in una ristampa da acquaforte del 1661 di un’iscrizione con stemma di Papa Innocenzo X conservata nella Collezione stampe dell’Archivio di Stato di Roma, fino alle opere degli archivi di Stato di Venezia, di Imperia e di Firenze a quelle del progetto Fumetti nei musei. La campagna ha avuto il “la” con l’illuminazione del Colosseo, il 24 febbraio, con i colori della bandiera ucraina, il giorno seguente altri monumenti e siti del patrimonio culturale italiano si sono uniti in una rete corale.
https://cultura.gov.it/comunicato/22330
L’ASTA DEL FACTORY MARKET
Con il motto di spread the love, Factory Market, spazio dove l’handmade, i makers e i creativi, – designer, illustratori, artigiani, artisti, ceramisti possono mettere in piedi sinergie – nato a Bergamo nel 2011 – ha organizzato un’asta in sostegno della popolazione e delle comunità ucraine colpite dalla guerra. Seguendo le stories su Instagram è possibile partecipare all’asta. “Finché esiterà guerra nessuno potrà definirsi davvero libero, in nessuna parte del mondo” scrivono le organizzatrici. In una settimana sono già stati raccolti 2900 euro. Il ricavato andrà interamente devoluto alla Croce Rossa che sta operando sul suolo ucraino per far sopraggiungere beni di prima necessità, riparare i sistemi idrici e rifornire gli ospedali degli strumenti e dei medicinali essenziali.
https://www.factorymarket.love
LE RESIDENZE D’ARTISTA PER CREATIVI UCRAINI
Le call stanno aumentando per programmi di residenze emergenziali con premi, borse di studio e supporto finanziario. L’organizzazione no profit Artists at risk ne segnala alcune, con l’application via “AR” ossia tramite l’associazione stessa: Konschthal Esch a Lussemburgo, Sea Foundation Tilburg in Olanda, La Cartouche a Nantes in Francia, theaterspiel a Witten in Germania, la Slovak Contemporary Dance Platform in Slovacchia. Oppure con l’application diretta: Pedvale in Lettonia (CV e Portfolio a [email protected]), Schaubmar Mill Slovacchia (CV e Portfolio [email protected]), Brunakra Temporary, Svezia ([email protected]), Petrohradskà Kolektiv Repubblica Ceca ([email protected]). Artists at risk inoltre come chiarisce la dicitura sottostante il nome “a Perpetuum mobilezation” non tutela solo artisti ucraini ma anche dissidenti russi/bielorussi e tutti coloro che sono in pericolo a causa di conflitti come in Afghanistan, persecuzioni politiche e pressioni in 26 location sparse globalmente in 19 paesi. Ha ad esempio assistito le Pussy Riot.
https://artistsatrisk.org/?lang=en
Solo per situazioni di urgenza: [email protected]
Per donare: https://artistsatrisk.org/donations/?lang=en
ROMA, LA CHIESA UCRAINA CHE RACCOGLIE AIUTI
La Chiesa di Santa Sofia a Roma, omonima della chiesa di Kiev, è stata costruita negli anni Sessanta grazie alla volontà di Josyf Slipyj, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina che dal 1945 fu imprigionato in un gulag per diciotto anni dal regime sovietico
Si è trasformata in questi giorni, siamo infatti ormai al quattordicesimo giorno di guerra, in un centro di raccolta dei beni essenziali da inviare all’Ucraina. Sono stati radunati capi di abbigliamento, coperte, esaurendo, per ora, la richiesta di questi due beni, mentre si chiede ancora alle comunità cittadine di contribuire con prodotti, generi alimentari e medicinali.
https://www.turismoroma.it/it/luoghi/chiesa-santa-sofia
PLANETA UKRAIN
Triennale Milano promuove il progetto Planeta Ukrain che prevede una carrellata di incontri, dialoghi con artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali in preparazione del Padiglione dell’Ucraina alla 23° Esposizione Internazionale che aprirà all’inizio dell’estate. L’iniziativa è curata dallo scrittore Gianluigi Ricuperati con Lidiya Liberman, attrice, e Anastasia Stovbyr, pianista, e sarà attiva durante i sei mesi della prossima Esposizione Internazionale di Triennale Milano. Il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri scrive: “In un momento così drammatico, crediamo che un’istituzione culturale come Triennale possa svolgere un ruolo di antenna ricevente e trasmittente tra quanto accade in Ucraina e le voci della cultura ucraina presenti in Italia e nel mondo, permettendo così quello scambio di opinioni e informazione tra le culture e loro istituzioni internazionali che proprio la guerra in corso rischia di interrompere bruscamente”.
https://triennale.org/eventi/ucraina
MAXXI E IL FUORI PROGRAMMA
Il MAXXI apre la stagione espositiva 2022 con un “fuori programma”: la mostra UKRAINE: SHORT STORIES. Contemporary Artists from Ukraine che rimarrà aperta dal 10 al 20 marzo con un biglietto simbolico di 5 €. Il ricavato dei biglietti sarà devoluto al fondo per l’emergenza umanitaria costituito da UNHCR, UNICEF e Croce Rossa. Realizzata in collaborazione con Imago Mundi, la mostra è stata presentata mercoledì 9 marzo alle ore 18.00 al Corner MAXXI, alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini, del Direttore artistico della Fondazione Imago Mundi Enrico Bossan, di Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte. L’esposizione ha la curatela di Solomia Savchuk, Head of Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev, è un assaggio, una finestra sulla scena artistica del Paese martoriato, attraverso le opere – tutte nel formato tipico 12 per 10 centimetri che caratterizza la Collezione – che erano state commissionate per la Imago Mundi Collection da 140 artisti nel 2014.
https://www.maxxi.art/events/ukraine-short-stories/
SOLIDARIETÀ SU PIÙ FRONTI
Numerosi anche i talk, le raccolte fondi, le iniziative di sensibilizzazione. Domenica 6 marzo, ad esempio, si è tenuta l’iniziativa Pensieri di pace. Durante un raid aereo alla Libreria Tuba di Roma (Via del Pigneto 39/A): una lettura collettiva del saggio di Virginia Woolf organizzato da Eccentriche, progetto culturale di Sara De Simone, dedicato a scrittrici, poetesse e artiste di tutti i tempi. L’Università degli studi di Salerno ha aperto una raccolta di beni alimentari, di vestiario e medico-sanitari lunedì 7 marzo ma probabilmente replicherà l’appuntamento. I docenti di Link Campus University stanno organizzando un momento di riflessione il prossimo 15 marzo per analizzare “gli accadimenti attuali le prospettive future”. Vittorio Sgarbi direttore, fra le altre cose, del Mart Rovereto, è intervenuto in televisione per suonare il campanello d’allarme in difesa dei sette siti Unesco e dei dipinti di Oleksandr Murashko – pittore che paragona a Manet – conservati a Leopoli e a Kiev. La Neue Nationalgalerie di Berlino ha organizzato il weekend del 5-6 marzo una raccolta fondi (denaro ma anche alimentatori per cellulari e hotspot Wifi mobili) a sostegno dei rifugiati arrivati in città. Klaus Biesenbach, direttore della Neue Nationalgalerie di Berlino, ha iniziato la raccolta pubblica in collaborazione con gli artisti Anne Imhof e Olafur Eliasson. Centinaia di berlinesi sono pronti ad offrire alloggio, si sono presentati in stazione ad accogliere i convogli pieni di ucraini. Il 3 marzo, infatti, 6.500 persone in fuga dalla guerra sono giunte alla stazione centrale di Berlino e le autorità cittadine hanno in programma di erigere lì vicino una tenda con una possibilità di capienza di circa 1.000 persone. Deutsche Bahn ha affermato di aver raddoppiato la capacità dei treni che attraversano il confine polacco-tedesco e sta permettendo agli ucraini di viaggiare gratuitamente.
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