Sarà David Chipperfield a firmare la nuova arena olimpica di Milano

A sette anni dal completamento del museo MUDEC, David Chipperfield Architects avvia un nuovo cantiere a Milano. L’ufficio berlinese del noto studio di architettura e Arup si occuperanno della costruzione di una delle sedi dei Giochi Olimpici Invernali del 2026: la nuova Arena a Santa Giulia

Mancano pochi giorni all’annuncio del Pritzker Architecture Prize 2022 e, ancora una volta, l’architetto David Chipperfield compare nella rosa dei favoriti. E, volendo analizzare la sua carriera, i motivi per scommettere sulla sua (definitiva) consacrazione non mancherebbero. Da 37 anni alla guida dello studio che porta il suo nome, attualmente presente con i propri uffici a Londra, Berlino, Milano e Shanghai, il progettista britannico è conosciuto per l’approccio misurato e sobrio e per quella “propensione all’ascolto” del contesto di inserimento che lo ha reso un punto di riferimento anche nel delicato settore del restauro. Lo dimostrano il meticoloso recupero della Neue Nationalgalerie di Berlino, opera celeberrima di Mies van der Rohe da poco riaperta al pubblico, ma anche l’affidamento dei lavori per il rilancio delle Procuratie Vecchie, a Venezia. Proprio nel (non facilissimo) contesto italiano il curatore della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, dal titolo Common Ground, nonché guest editor di Domus nel 2020 è particolarmente attivo in questi ultimi anni. Dopo aver lavorato, fra il 1998 e il 2017, all’ampliamento del lato nord-est del cimitero di San Michele, nell’ omonima isola della laguna veneta, e aver ultimato nel 2015 i lavori per il MUDEC, il progettista lega ora il proprio nome a un’altra opera che prenderà forma nel nostro Paese: una (versatile) arena a Milano.

View over the piazza© Onirism Studio

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MILANO CORTINA 2026: PARTE IL CANTIERE DELL’ARENA A SANTA GIULIA A MILANO

Esito della collaborazione tra Arup e David Chipperfield Architects Berlin, l’impianto da 16.000 posti (12.000 a sedere e 4.000 in piedi) sarà prima di tutto utilizzato per i Giochi Olimpici Invernali che prenderanno il via il 6 febbraio 2026. Destinata a essere successivamente impiegata per grandi concerti, eventi sportivi e festival, la struttura verrà realizzata nel quartiere Santa Giulia, nella zona sud-est della città, al centro di un intervento di riqualificazione basato sullo storico masterplan elaborato Foster + Partner. Dichiaratamente ispirata all’architettura archetipa degli anfiteatri, l’arena ne ricalca la forma ellittica quasi alla perfezione, subendo una leggera rotazione rispetto all’asse nord-sud. Il suo volume si erge al di sopra di un ampio podio rivestito con materiali minerali, che all’interno celerà parte dei parcheggi previsti dal piano. Al di sopra, invece, a scandire l’edificio saranno tre anelli di altezza crescente con finitura in tubi di alluminio, intervallati da vetrate. Al calar della sera le “maxi fasce metalliche” dell’arena diverranno un attrattore luminoso e multimediale, grazie all’accensione di strisce di illuminazione a LED.

View from the highway© Onirism Studio

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OBIETTIVO 2026 PER LA CONSEGNA DEI LAVORI DE L’ARENA SANTA GIULIA

Il progetto, che si avvale della consulenza agronomica dello Studio Laura Gatti (lo stesso del Bosco Verticale), include inoltre la ridefinizione degli spazi urbani circostanti l’arena. Si tratta di una superficie di 10mila mq, per la quale si prevede di controbilanciare “l’accentuata matericità del podio” attraverso la “morbidezza delle aree verdi della piazza, disegnate in forme organiche e ricche di alberi, che si estendono fin lungo la scalinata ad evocare un verde paesaggio collinare”. Commissionata da CTS Eventim Group, la struttura disporrà internamente di due livelli di gradinate; un livello sarà riservato a sale lounge e Sky Box. Per soddisfare il suo fabbisogno energetico, Arup e David Chipperfield Architects Berlin puntano sull’adozione di sistemi fotovoltaici collocati in copertura, che genereranno in loco quanto necessario. Al momento ribattezzato “PalaItalia Santa Giulia”, come riporta il sito ufficiale delle Olimpiadi invernali, l’impianto ospiterà le gare di hockey su ghiaccio; lo stesso avverrà nel Pala Sharp (in uso dal 1986), la cui capienza supera di poco i 10.000 spettatori. Per l’atteso evento, a livello di spazi Milano “metterà in campo” anche il Forum di Assago e lo Stadio Meazza, che nonostante il progetto di radicale rinnovo sviluppato dallo studio Populous, noto come “la Cattedrale”, sarà la sede della Cerimonia d’Apertura dei XXV Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina. Intanto, meglio concentrarsi su un altro orizzonte temporale, quello del cantiere dell’arena a Santa Giulia: i lavori dovrebbero partire entro la fine del 2022, con consegna (auspicata) per l’autunno 2025.

– Valentina Silvestrini 

https://www.milanocortina2026.org/it/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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