Collusioni creative, al V&A. Il London Festival celebra la Capitale delle Olimpiadi a suon di arte e moda, con gente come Jeremy Deller, Hussein Chalayan, Mat Collishaw. Nove coppie a lavoro, per dialoghi in libertà
Squadre eccellenti, protagoniste di un intrigante schema creativo, tutto giocato sull’idea del “passo a due”. L’idea è di tessere a quattro mani armonie visive e concettuali, provando a scrivere nuovi frammenti di un’antica love story: quella tra l’arte e la moda. Britain Creates 2012: Fashion + Art Collusion, ideato dall’ente benefico BFC / Bazaar Fashion […]
Squadre eccellenti, protagoniste di un intrigante schema creativo, tutto giocato sull’idea del “passo a due”. L’idea è di tessere a quattro mani armonie visive e concettuali, provando a scrivere nuovi frammenti di un’antica love story: quella tra l’arte e la moda.
Britain Creates 2012: Fashion + Art Collusion, ideato dall’ente benefico BFC / Bazaar Fashion Arts Foundation, mette insieme nomi da urlo, star dell’una e dell’altra sponda, nel nome della contaminazione unite: Hussein Chalayan + Gavin Turk; Giles Deacon + Jeremy Deller; Mary Katrantzou + Mark Titchner; Nicholas Kirkwood + Simon Periton;Peter Pilotto + Francis Upritchard; Jonathan Saunders + Jess Flood-Paddock; Paul Smith + Charming Baker; Stephen Jones + Cerith Wyn Evans; Matthew Williamson + Mat Collishaw.
Il tutto avviene nell’ambito del London Festival 2012, celebrazione spettacolare della durata di 12 settimane, che coinvolge celebrità varie dell’art world internazionale, per festeggiare la Londra Capitale dei Giochi Olimpici.
Massima libertà creativa per le coppie di Fashion + Art Collusion, invitate a intraprendere un viaggio nel segno dell’imprevedibilità, senza alcuna coordinata specifica: dialoghi spericolati, in perfetto free style. Ne sono venuti fuori sculture, video, composizioni musicali e fotografie. Abiti? Solo uno, incredibilmente. L’opzione – forse troppo banale? – del capo-scultura l’hanno scartata tutti, tranne Deller e Deacon, che confezionano una tunica con taglio a ruota, d’evocazione Arts&Crafts: fantasia ispirata a una vetrata colorata di William Morris e annesso copricapo di foglie e piume.
Un’ode alla bicicletta è la scultura di Smith e Baker, Triumph in the face of absurdity 2012: una minimalissima due ruote in alluminio, tenuta in verticale da un topolino. Miracolo d’equilibrio e potere immateriale della passione, che vince ogni limite fisico.
Autocitazione per Collishaw, che recupera una delle sue farfalle della serie Insecticide, graziosi esemplari variopinti, intrappolati nel disfacimento di un decesso violento; il collega stilista interviene sul pezzo, guarnendolo di perline e pietre preziose: barocco commentario sul senso della vanitas, tra estetica della morte e sensualità dell’artificio.
Solo suono per Chalayan e Turk, che tirano fuori un vinile ltd dal titolo Four Minute Mile, stampato in 100 copie, da 100 € ciascuna. Il brano inciso arriva dalla trascrizione di una conversazione tra i due, su temi quali status, mitologia e identità dell’artista. Nei 4 minuti del titolo – quelli del famoso record di velocità battuto da Roger Bannister – una mistura tra il suono del respiro e il martellare dei piedi sul pavimento introduce la voce di Turk, che intona le sue riflessioni intellettuali, mentre Chalayan distende un tappeto melodico di vocalizzi e cori.
Sono giusto alcuni esempi del risultato di questo percorso a coppie. Il resto scopritelo voi, al Victoria & Albert Museum, tra il 6 e il 19 luglio. Spezzato il confine tra generi, linguaggi e campi d’azione, ne esce bene la sperimentazione pura. Quasi sempre avvantaggiata dal gioco tra collusioni e collisioni.
– Helga Marsala
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