Miriam Cahn – Gezeichnet
Fondazione ICA Milano presenta la mostra Gezeichnet, personale italiana di Miriam Cahn (Basilea, 1949), a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi.
Comunicato stampa
Fondazione ICA Milano presenta, da venerdì 18 marzo a sabato 28 maggio 2022, la mostra Gezeichnet, personale italiana di Miriam Cahn (Basilea, 1949), a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi.
Il lavoro di Miriam Cahn trova un proprio nucleo centrale nella vita, resa manifesta attraverso la rappresentazione del corpo. I protagonisti delle sue opere, che a prima vista eludono la distinzione tra umano e non umano, richiamano attraverso la forza evocativa delle linee e dei colori tematiche cruciali del tempo presente, quali l’impotenza di fronte ai traumi e alle violenze subite, l’origine di una nuova vita e la ricerca di una convivenza tra esseri umani, animali e natura.
Con le sue opere, Cahn opera un capovolgimento del medium della pittura, che da genere tradizionale diviene strumento di riflessione utilizzato per indagare a fondo la storia europea e globale.
Traendo ispirazione dalla performance art e dai movimenti femministi degli anni ’60 e ’70, il lavoro di Miriam Cahn ha spesso posto il corpo al centro del processo creativo. Fin dagli inizi degli anni ’80 le sue opere hanno rivelato una forte valenza performativa, dove il corpo dell’artista spesso si trasformava in vero e proprio medium artistico. È in questo periodo che Cahn si afferma sulla scena internazionale. Nel 1982 partecipa a Documenta 7, scegliendo tuttavia di rimuovere le proprie opere dalla prestigiosa manifestazione in segno di protesta. Nel 1983 i suoi lavori vengono presentati alla Kunsthalle di Basilea, nel corso di una personale curata da Jean-Christophe Ammann. Infine, nel 1984 viene selezionata per la quarantunesima edizione della Biennale di Venezia in rappresentanza del proprio paese, la Svizzera. Gli anni’ 90 vedono l’artista operare una radicale trasformazione della propria pratica, con l’abbandono dei disegni monumentali che l’avevano resa nota a livello internazionale e una maggiore attenzione nei confronti del medium pittorico.
Nel corso degli ultimi vent’anni Miriam Cahn ha sviluppato una propria iconografia, che sfrutta il potenziale evocativo del colore per veicolare tematiche forti quali il conflitto umano, la guerra, scenari reali e mondi interiori.
Le opere presentate nella mostra Miriam Cahn. Gezeichnet sono l’esito delle ricerche di un’artista che fa della pittura un vero e proprio strumento di pensiero. Le figure che emergono dalle tele e dai disegni di Miriam Cahn raccontano le proprie storie attraverso l’incredibile vulnerabilità del proprio corpo. Dalla violenza degli eventi storici alle passioni improvvise, dalla perdita dei legami sociali all’imprevedibilità della nascita e della morte, le immagini di Miriam Cahn individuano nell’esposizione alla vulnerabilità una delle condizioni esistenziali fondanti del nostro essere umani.
In concomitanza con l’apertura della mostra Miriam Cahn. Gezeichnet, verrà presentato un catalogo, pubblicato da Fondazione ICA Milano e Mousse Publishing, che raccoglie una selezione di opere di Cahn e testi commissionati a curatori e autori quali Alberto Salvadori, Luigi Fassi, Carolin Emcke, Dieter Roelstraete, Estelle Hoy e Francesca Recchia.
MIRIAM CAHN
Miriam Cahn (Basilea, 1949) vive e lavora a Stampa, Svizzera.
Tra le sue esposizioni personali più significative figurano ME AS HAPPENING presso la Kunsthal Charlottenborg, ripresentata a The Power Plant (Toronto, 2021); Fremd das fremde a Palazzo Castelmur (Stampa, 2021); il Sifang Art Museum (Nanjing, 2020); I AS HUMAN presso il Kunstmuseum Bern (2019), ripresentata alla Haus der Kunst di Monaco e al Museum of Modern Art di Varsavia (2019); il Museo Nacional Reina Sofia di Madrid (2019); la Kunsthaus Bregenz (2019).
Le sue opere sono state inoltre presentate in numerose collettive presso diverse istituzioni internazionali, tra cui il Mori Art Museum (Tokyo, 2021), il Kunstmuseum di Losanna (Svizzera, 2021), The Warehouse a Dallas (USA, 2020), il Pori Art Museum (Finlandia, 2020), il Kunstmuseum di Bonn (Germania, 2019), il Museum Tinguely (Basilea, 2017), il National Museum of Women in the Arts a Washington DC (USA, 2016), l’Irish Museum of Modern Art (Dublino, 2015), Dvir Gallery (Tel Aviv, 2014), Kunstmuseum Liechtenstein (Vaduz, 2011), Neue Nationalgalerie (Berlino, 2004), Hong Kong Museum of Art (Hong Kong, 1995), Winnipeg Gallery e Vancouver Art Gallery (1988) e il Museum of Modern Art (New York, 1984).
L’artista ha partecipato alla Baltic Triennale di Vilnius e Riga, alla ventunesima Biennale di Sydney (2018) e alla quattordicesima edizione di documenta, sia a Kassel sia ad Atene. Nel 2022 parteciperà inoltre alla cinquantanovesima Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia.
È stata insignita del premio Ruben della città di Siegen, Germania (2022) dell’Oberrheinischer Kunstpreis Offenburg, del Basler Kunstpreis, Käthe-KollwitzPreis Berlin, Ströher Preis Frankfurt/Main e dell DAAD grant del 1985.
I suoi lavori figurano all’interno di importanti collezioni come la Pinault Collection (Parigi), il Kunstmuseum (Basilea), la Tate Modern (Londra), il Museo Reina Sofia (Madrid), il Museum for Modern Art (Varsavia), il Museum of Modern Art (New York), la Rubell Collection (Miami), il Long Museum (Shanghai) e il museo di Osaka.
ICA MILANO
Fondazione ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti è una fondazione privata non profit dedicata alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati.
Diretto da Alberto Salvadori, ICA è il primo Istituto Contemporaneo per le Arti che sorge al di fuori del mondo anglosassone, situato nell’ex area industriale di via Orobia a Milano.
L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine. Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.
Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, ICA trova ispirazione nella cultura del give back, ossia restituire per condividere.
LE MOSTRE
Apologia della Storia - The Historian’s Craft, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (25 gennaio - 15 marzo 2019);
Hans Josephsohn, a cura di Alberto Salvadori, e Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria, a cura di Caterina Toschi, prima edizione di Gallery Focus, il progetto che esplora la storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi (24 marzo - 2 giugno 2019);
Equivalenze (Equivalence) - new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) - ceramics and contemporary art in Great Britain a cura di Tommaso Corvi-Mora, inserite nel percorso Ceramics con cui ICA intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico (21 giugno – 15 settembre 2019);
Books and Others, prima edizione della manifestazione dedicata al libro d’arte e cultura visiva che diventerà un appuntamento annuale (27-29 settembre 2019);
MASBEDO Perché le frontiere cambiano, a cura di Alberto Salvadori (12 ottobre - 10 novembre 2019);
Simone Forti. Vicino al Cuore, a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori, e When the Towel Drops, Vol 1 | Italy del collettivo artistico Radha May, a cura di Claudia D’Alonzo (29 novembre 2019 - 2 febbraio 2020);
Arte Povera e “Multipli”, Torino 1970 – 1975, a cura di Elena Re (13 dicembre 2019 – 2 febbraio 2020);
Charles Atlas. OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS, a cura di Alberto Salvadori (3 – 26 marzo 2021);
Trovate Ortensia, a cura de Il Colorificio (6 maggio – 24 giugno 2021);
Michael Anastassiades. Cheerfully Optimistic about the Future, a cura di Alberto Salvadori (9 settembre 2021 – 6 gennaio 2022);
Simone Fattal. A breeze over the Mediterranean, a cura di Alberto Salvadori con Andrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano (8 settembre 2021 – 9 gennaio 2022);
Christine Safa. C’era l’acqua, ed io da sola, a cura di Alberto Salvadori (18 gennaio - 6 marzo 2022);
Olympia Scarry. White noise, con contributi di Allora & Calzadilla e Stephen O’Malley (18 gennaio - 6 marzo 2022);
THE OTHER : A FAMILIAR STORY, video installazione di Maria D. Rapicavoli (18 gennaio - 6 marzo 2022).