Alma Heikkilä
Alma Heikkilä celebra la vita ingrandita al microscopio e il nostro misterioso rapporto con la natura in uno spazio in continua trasformazione.
Comunicato stampa
“Rimasi a terra immaginando che la vita del suolo sotto di me setacciasse lentamente il mio corpo. Il cibo passa attraverso il mio corpo, il mio colon. Cibo che passa attraverso l’intestino. Mucchi ordinati di escrementi lasciati sulla nostra scia. I tunnel morbidi e flessibili nei nostri corpi si attorcigliano lentamente l'uno sull'altro. Noi tendendo verso i rizomi della terra, o loro tendendo verso di noi.” Alma Heikkila
Lavorando con pittura, gesso, resina, spazio e luce, l’artista finlandese Alma Heikkilä trae ispirazione per le sue opere passeggiando nelle antiche foreste boreali e immaginando gli infiniti processi che si verificano sul suolo, sotto la superficie della terra e all'interno dei tunnel oscuri e morbidi del nostro corpo. Per la sua mostra personale alla galleria milanese Tempesta presenta un nuovo corpus di opere che ritraggono intricati schemi di crescita e decadenza.
Heikkilä è affascinata dalle complesse relazioni e trasformazioni che creano i microscopici ecosistemi. Incorporando sciami di minuscoli elementi scultorei nei suoi dipinti, Heikkilä ritrae organismi le cui ecologie e capacità gli esseri umani stanno solo negli ultimi anni iniziando ad apprezzare. Le opere di Heikkilä rendono visibile l'abbondanza di vita che brulica all'interno di un tronco d'albero in decomposizione o all’interno del nostro intestino. Innumerevoli organismi, percepibili solo con l'ausilio di un microscopio, si trovano a vivere nell'oscurità totale e anche senza la luce del sole, la vita si irradia ugualmente nel nostro sistema nervoso come nella profondità della terra.
Esiste una costante interrelazione tra uomo e ambiente che oggi è divenuta più attuale che mai, lo studio della vita passa attraverso l’analisi e, sebbene la biologia del passato possa sembrare molto diversa dal lavoro all'avanguardia di oggi, le idee di fondo stabilite nel diciannovesimo e ventesimo secolo sulla diversità e l'estinzione della vita, sul nostro posto nella natura, e sulle conseguenze del nostro intervento sul pianeta (o della mancanza di tali conseguenze) plasmano ancora profondamente le scienze della vita di oggi e diventano temi contemporanei a causa della crisi climatica e le pandemie del nostro tempo.
Le opere di Alma Heikkilä vogliono ingrandire come un microscopio tutto ciò che non può essere sperimentato direttamente attraverso i cinque sensi del corpo umano. Questo mondo invisibile allo sguardo lascia traccia nel reale e condiziona l’esperienza del quotidiano determinandone gli esiti fisici sulla materia, i suoi lavori restituiscono, come a condensare il passaggio del tempo, gli esiti di questi processi celati e protratti negli anni su una nuova scala che li ingigantisce rendendoli esperibili alla nostra percezione umana. Così la lentezza e la scala microscopica, sfuggente alla nostra umana comprensione, diventa opera d’arte. La rovina ed il microbo diventano simbolo allo stesso modo del fluire degli eventi per una rappresentazione immanente del cambiamento.
La ricerca dell’artista evolve così, all’interno di questa proposta allestitiva, in una riflessione sulla condizione umana, la sua transitorietà all’interno di una biosfera costituita da interdipendenze simbiotiche, tra organico ed inorganico, muffa e pietra, vita e tempo, cibo e secrezione. La pratica di Alma è un tentativo di articolare e fare spazio per riflettere proprio su queste trasformazioni e dell’impossibilità degli esseri umani di avere il quadro completo: i misteri della vita sfuggiranno sempre alle nostre capacità percettive e ai nostri sistemi di conoscenza.