Ghènesis. Nel linguaggio dell’Informale
un omaggio trasversale al linguaggio dell’Informale attraverso tre mostre allestite nelle sedi che affacciano su Via Roma: Universi Paralelli di Gaetano D’Auria(nello showroom principale), Sintesi Naturali di Gianni Dova (in Spazio7) e Cromatismi Umani di Luigi Veronesi (in Nuova Dimensione).
Comunicato stampa
Galleria Magenta (Magenta, MI) inaugura la programmazione espositiva primaverile con un omaggio trasversale al linguaggio dell’Informale attraverso tre mostre allestite nelle sedi che affacciano su Via Roma: Universi Paralelli di Gaetano D’Auria(nello showroom principale), Sintesi Naturali di Gianni Dova (in Spazio7) e Cromatismi Umani di Luigi Veronesi (in Nuova Dimensione).
In questo percorso immersivo tra forma, colore e immaginazione, il linguaggio dell’Informale diventa il trait d’union tra gli artisti proposti, differenti per generazioni, ricerche e produzioni, ma essenzialmente legati dal richiamo di un gesto che fonde materia, soggetto e mondo, sperimentando tecniche e visioni, immaginando universi altri, a volte razionali, a volte spontanei e liberatori. In quest’ottica la pittura, l’arte, non è più “sola” indagine del reale, bensì trasformazione, possibilità, sintesi tra concretezza e astrazione.
Con Universi Paralleli Gaetano D’Auria (Campobello di Licata, 1948), da molti anni artista di punta della scuderia degli autori contemporanei di Galleria Magenta, torna a esporre con unamostra che raccoglie la sua più recente e innovativa produzione, presentando un’ulteriore evoluzione stilistica.
“Se non riesci a dipingere te stesso cerca almeno di dipingere il tuo tempo”: è una frase che spesso negli ultimi anni di insegnamento D’Auria ha ripetuto ai suoi allievi , ma che da sempre sta alla base del suo lavoro, sin dai primi anni Settanta,quando guardava con disincanto al mondo sociale e a quello del lavoro. Come afferma l’artista stesso: “Le ultime conoscenze scientifiche ci parlano di possibili viaggi interstellari, dove il tempo rallenta e lo spazio si curva. Tutto questo è già presente nel mio recente passato pittorico. La mia nuova proposta inizia a prendere corpo con le rivisitazioni in forma astratta dei “lunapark” (tema ricorrente nella mia produzione) che ho chiamato le città felici che come possibili città del futuro, qualche volta galleggiano nello spazio siderale e spesso attraverso grandi oblò, offrendo allo sguardo paesaggi di universi paralleli”.
Ed è in questi spazi siderali che D’Auria si è immerso negli ultimi anni, portando la sua creatività verso un rinnovamento della pittura, portandolo ad abbandonare la materia (sua cifra stilistica), per concentrarsi sul gesto, solo in apparenza casuale, ma in realtà riconducibile a un richiamo matematico. Un viaggio metaforico, in grado di segnare un nuovo passo e un nuovo ritmo nella carriera dell’artista e che invita i visitatori a scoprire in prima persona in quale “dimensione altra” portano i grovigli di cavi elettronici e tralicci che si stagliano su cieli stellati, “macchine cosmogoniche che aspettano e in silenzio continuano a testimoniare la grandezza e la stupidità di una umanità che non appare perché forse autodistrutta”.
Con Sintesi naturali di Gianni Dova (1925-1991) in Spazio7, Galleria Magenta rende omaggio a un maestro della pittura italiana del Novecento che, nella sua lunga carriera, ha indagato molti aspetti dell’arte del dipingere, applicando uno sguardo analitico, sintetico e astratto, e al contempo vicino all’emozione della natura, del mondo circostante. La selezione di grafiche proposte in questa occasione, mostra come il segno e il colore in Dova, tra i più importanti e esponenti del Movimento dell’Arte Nucleare, riescano fondersi magistralmente in composizioni equilibrate ed essenziali senza dimenticare la vivacità cromatica e il calore del gesto pittorico.
Con Cromatismi umani di Luigi Veronesi (1908-1998) in Nuova Dimensione, un altro grande maestro segna la terza parte di questo percorso nel linguaggio dell’Informale, offrendo una visione più razionale e nettamente geometrica che però non tralascia la morbidezza del colore. La personalità eclettica di Veronesi – che nella sua lunga vita è stato pittore, fotografo, regista e scenografo – viene ben sintetizzata in questa selezione di grafiche che, nella loro purezza geometrica, si aprono all’immaginazione di mondi e visioni trasversali, quasi profetiche nella loro essenzialità.