Bottom Up! il festival d’architettura di Torino lancia i bandi per comunità e progettisti
Seconda edizione per il format ideato da Ordine degli Architetti e Fondazione per l’architettura / Torino che fa incontrare cittadini committenti e progettisti facilitatori per riqualificare gli spazi pubblici del territorio. Quest’anno anche di Piemonte e Valle d’Aosta
Riqualificare e valorizzare gli spazi aperti e giardini ad uso pubblico e collettivo di Piemonte e Valle d’Aosta, facendo incontrare le esigenze e i desideri dei cittadini committenti con le capacità di realizzazione dei progettisti che ne diventano, così, facilitatori. È questo l’obiettivo della seconda edizione di Bottom Up!, il festival di architettura attivo di Torino, nato nel 2019 su impulso dell’Ordine degli Architetti e della Fondazione per l’architettura / Torino – con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Consulta Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino – per dare vita a un format innovativo: non di semplice presentazione di progetti o incontri, ma di elaborazione in modo fattivo e pratico di nuovi modelli di partecipazione pubblica dal basso nel contesto architettonico e urbanistico cittadino. Che ora amplia i propri orizzonti in direzione regionale, interregionale ed europea.
LA RIPARTENZA DI BOTTOM UP! PARTNER DEL NEW EUROPEAN BAUHAUS
La Fondazione per l’architettura / Torino, dopo una recente riorganizzazione, ha ora una sede anche a Bruxelles, per essere più vicina al mondo economico europeo e aperta alla collaborazione con tutte le istituzioni internazionali del settore. “La ripartenza di Bottom Up! coincide con un altro nuovo inizio della Fondazione, quello di essere diventati partner della Community del New European Bauhaus, un percorso condiviso e sostenuto dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, all’insegna della sostenibilità, dell’inclusione e della bellezza”, dichiara Eleonora Gerbotto, Direttore della Fondazione per l’architettura / Torino. “Bottom Up! è sicuramente uno dei nostri progetti più rappresentativi di questa nuova strada intrapresa, in virtù del fatto che i Centri civici e culturali sui cui sarà focalizzata la nostra progettazione, sono caratterizzati da una stretta relazione tra comunità e cittadini. Questo ci permetterà di ascoltare e rispondere direttamente ai desideri specifici di trasformazione dello spazio urbano, espressi dalle varie comunità, e quindi di essere più inclusivi e sostenibili”.
LE NOVITÀ DELLA SECONDA EDIZIONE DI BOTTOM UP!
Una delle novità di questa seconda edizione è, appunto, il focus sui presidi civici e culturali diffusi su tutto il territorio di Piemonte e Valle d’Aosta, vincitori del bando SPACE. Spazi di partecipazione al Centro, indetto da Fondazione Compagnia di San Paolo. A queste 80 realtà piemontesi selezionate dalla call si affiancano, in aggiunta, oltre una ventina di spazi, tra Circoli Arci e Case del Quartiere a Torino. “L’idea di andare avanti nel lavoro di mappatura e supporto delle comunità e gruppi organizzati attivi sul territorio è per noi di grande fascinazione e stimolo”, afferma Stefano Mirti, co-curatore di Bottom Up! insieme a Maurizio Cilli. “In più, in questa seconda edizione, l’attenzione si allarga a tutta la regione ed è questo un tassello che aggiunge ulteriore interesse e significato. Una nuova edizione a scoprire luoghi ed energie nuove, a seguire i progetti avviati l’anno scorso, a rendere le reti relazionali e istituzionali ancora più forti. Per tutti noi una bella sfida”.
I BANDI PER CENTRI CIVICI/CULTURALI E ARCHITETTI
Per realizzare tutto questo è stata lanciata la prima call indirizzata ai Centri che seleziona i desideri di trasformazione più interessanti elaborati dalle diverse comunità. Aperta alla partecipazione degli 80 presidi civici e culturali selezionati dal bando SPACE in Piemonte e Valle d’Aosta, oltre ai circa 23 spazi che condividono con i presidi SPACE la stessa comunità di pratica (Circoli Arci e Case del Quartiere a Torino), riguarda una galassia di comitati e associazioni, istituzioni e imprese sociali che coinvolgono ampie comunità locali di riferimento, invitate alla co-progettazione delle trasformazioni da candidare entro il 28 aprile. Un secondo bando, lanciato il 12 maggio, individuerà, invece, gli architetti o collettivi di progettisti da affiancare ai progetti selezionati dalla call dei Centri. Il tutto rispettando sempre i valori ispiratori del New European Bauhaus, l’iniziativa creativa e interdisciplinare della Commissione europea, sintetizzabili nello slogan “costruire insieme spazi di vita più belli, sostenibili ed inclusivi”. Dopo un periodo di formazione, a ottobre partiranno le campagne di crowdfunding per sostenere la realizzazione degli 8 progetti selezionati fino alla conclusione del festival prevista per novembre.
– Claudia Giraud
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