Daniela Ortiz / Sayre Gomez
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta la prima mostra personale in Italia di Daniela Ortiz (Peru, 1985) e la prima mostra personale in Italia di Sayre Gomez (USA, 1982).
Comunicato stampa
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 7 aprile al 2 ottobre, presenta la prima mostra personale in Italia di Daniela Ortiz (Peru, 1985).
La mostra presenta un corpus di lavori recenti, tra cui dipinti, ricami e installazioni, che riflettono sui temi dell’educazione infantile e della trasmissione di conoscenza come strumenti di resistenza alle forme di colonialismo storico e contemporaneo.
L’esposizione è parte della terza stagione di Verso, il programma artistico ed educativo sviluppato da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte.
Storicamente il materiale pedagogico rivolto all’infanzia si è avvalso di un'estetica associata all'innocenza e persino alla tenerezza. Ciò non ha mai costituito un ostacolo alla trasmissione di contenuti profondamente politicizzati allə bambinə, anzi è stata una strategia per farlo impunemente. In questo modo le ideologie che sostengono il colonialismo, il patriarcato e il capitalismo sono state impresse nelle popolazioni bianche e imposte al sud globale e alle persone razzializzate. La storia e il presente violenti dell’imperialismo sono plasmati in narrazioni paternalistiche che glorificano le figure della supremazia bianca, mentre allo stesso tempo cercano di cancellare le genealogie, la memoria e la presenza delle resistenze anticoloniali.
La mostra E coglieremo i saperi delle nostre resistenze mette in dialogo una serie di opere d'arte che attraverso diversi linguaggi pedagogici e formati infantili narrano e rivendicano quelle memorie e figure della storia anticoloniale che hanno contrastato la strategia di cancellazione dell'imperialismo. Da Fernandito Tupac Amaru, figlio dei leader rivoluzionari andini deportati Tupac Amaru e Micaela Bastidas, allə bambinə e neonatə dei territori del sud globale vittime delle violente politiche eugenetiche, le opere ritraggono e creano una memoria visiva della persecuzione nei confronti di infanzia, diritto riproduttivo e familiare di coloro che hanno affrontato il potere alimentando, curando e facendo crescere le loro comunità.
Daniela Ortiz (nata a Cusco nel 1985, vive a Urubamba, Peru) ha esposto in mostre personali presso la Kölnischer Kunstverein (2021); La Virreina. Centre de la Imatge, Barcellona (2019), Las Ataranzas Valencia e Middlesbrough Institute of Modern Art (entrambe 2017), Van Abbemuseum Eindhoven (2016) così come in recenti mostre collettive presso Göteborg Insternational Biennial for Contemporary Art; KADIST Parigi; neue Gesellschaft für bildende Kunst (nGbK) Berlin; Kunsthalle Wien (tutte 2021); Kunstverein Hamburg (2020); Contour Biennale 9 (2019).
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 7 aprile al 2 ottobre, la prima mostra personale in Italia di Sayre Gomez (USA, 1982). La mostra presenta un ciclo di nuovi dipinti, realizzati appositamente dall’artista per questa occasione, ispirati al processo di rinnovamento edilizio nel centro di Los Angeles noto come “Renaissance Collection”. Un numero crescente di complessi di appartamenti dallo stile pseudo-italiano sono sorti nel corso degli ultimi dieci anni per mano di un imprenditore edile notoriamente spregiudicato. I complessi si chiamano Da Vinci, Visconti, Ferrante, Medici, e si rivolgono a una classe medio-alta di recente borghesia interessata a proiettarsi in fantasie di cultura e stile europeo.
I dipinti iperrealisti di Sayre Gomez mostrano spesso i paesaggi urbani di Los Angeles in un momento di decadenza o di invecchiamento, rivelando la realtà brutale di una logica totalizzante orientata e diretta dall'economia. Nel ciclo di dipinti presentati alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Gomez evita la luce del giorno e immerge le scene nel crepuscolo o nella notte, quando le strade sono accese solo dalle luci al neon. Nel contesto notturno della “Reinassance Collection” l’artista rappresenta uno scenario scaturito da un incidente avvenuto nel 2014, quando il complesso Da Vinci, ancora in costruzione, prese fuoco per mano di un anonimo come gesto di rivendicazione contro l’ingiustizia sociale. I soggetti rappresentati sono alcune architetture del comprensorio come una struttura a scala in acciaio rimasta isolata a seguito dell’incendio, simbolo dei processi di pianificazione e gentrificazione urbana, o un edificio sulla cui facciata campeggia un banner con la scritta TheMedici.com, difronte a un grattacielo internazionale.
Attraverso questo ciclo di lavori Gomez riflette sull’immaginario di Los Angeles, vista dall’Europa come epitome della cultura statunitense, con la sua industria cinematografica e pubblicitaria, e dai condomini Medici come un luogo in cui il cliché architettonico europeo e mediterraneo può trovare la sua realizzazione.
Sayre Gomez (nato a Chicago nel 1982, vive a Los Angeles, USA) si è diplomato al California Institute of the Arts e alla School of the Art Institute di of Chicago. Il suo lavoro è stato esposto ed è parte delle collezioni del Whitney Museum of American Art, New York, dell’Hammer Museum, Los Angeles, dell’Art Gallery of New South Wales, Sydney, dell’Institute of Contemporary Art, Miami, del MUMOK, Vienna