1932 l’elefante e il colle perduto
La mostra presenta la storia della Velia nelle sue stratificazioni e occupazioni nel tempo fino al suo sbancamento, attuato nel 1932 nell’ambito della riprogettazione urbanistica dell’area per la realizzazione di via dell’Impero, ora via dei Fori Imperiali.
Comunicato stampa
La mostra presenta la storia della Velia nelle sue stratificazioni e occupazioni nel tempo fino al suo sbancamento, attuato nel 1932 nell’ambito della riprogettazione urbanistica dell’area per la realizzazione di via dell’Impero, ora via dei Fori Imperiali.
Il grandioso intervento è raccontato attraverso l’esposizione di reperti archeologici, recuperati nel corso dei lavori, e da opere grafiche (disegni, acquerelli, olii, stampe) prodotte a documentazione di tali attività.
È anche esposta una selezione di disegni e progetti per la sistemazione architettonica del taglio della Velia elaborati da Antonio Muñoz insieme a suoi collaboratori.
Punto finale dell’allestimento, ma in realtà cuore dell’intero progetto, è l’esposizione dei resti fossili del cranio e della zanna sinistra di un Elephas Palaeoloxodon Antiquus, vissuto tra i 300.000 e i 100.000 anni fa, venuti alla luce nel maggio del 1932.
Grazie al lavoro della Sovrintendenza Capitolina, essi sono stati di recente riuniti e restaurati e per la prima volta esposti al pubblico presso il Palazzo delle Esposizioni, in occasione della mostra “Tre Stazioni per Arte-Scienza” e ora, nel Museo dei Fori Imperiali, sono presentati in relazione significativa con il loro contesto.
Tutti gli oggetti esposti in mostra fanno parte delle collezioni della Sovrintendenza Capitolina e provengono dall’Antiquarium, dal Museo di Roma e dall’Archivio Storico e Disegni.