Arriva Brera Modern. Palazzo Citterio, accanto alla Pinacoteca, aprirà nel 2023
Secondo un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, la Pinacoteca vorrebbe cedere al Comune di Milano le collezioni d'arte moderna destinate a Palazzo Citterio, sede espositiva pensata per l’ampliamento di Brera. Ma arriva una smentita da parte del direttore del museo, James Bradburne, che anzi annuncia l’apertura di Palazzo Citterio per il 2023
Non è tardata ad arrivare la smentita, anche abbastanza risentita, da parte di James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera a Milano, circa la notizia, pubblicata sul Corriere della Sera, di uno stop alla realizzazione della Grande Brera o Brera Modern, ovvero il progetto di ampliamento della Pinacoteca che prevede il restauro, l’adeguamento e l’allestimento dell’attiguo Palazzo Citterio come spazio espositivo ospitante le collezioni d’arte moderna del celebre museo milanese. Secondo l’articolo uscito sul Corriere, la Pinacoteca avrebbe pensato di cedere al Comune di Milano due delle collezioni che dovrebbero essere esposte a Palazzo Citterio, ovvero la Jesi e la Vitali. Da parte di Brera e del suo direttore è arrivata una secca smentita, sottolineando inoltre come i lavori per l’apertura di Palazzo Citterio procedano in vista dell’apertura in programma nel 2023: “rispetto all’articolo uscito in data 7 aprile 2022 sul Corriere della Sera, a firma Pierluigi Panza, in cui è scritto che le collezioni ‘Jesi’ e ‘Vitali’ destinate a Palazzo Citterio andranno al Comune di Milano, secondo un’ipotesi avanzata dal direttore James Bradburne, il direttore smentisce CATEGORICAMENTE la versione dei fatti riportata nell’articolo”, sottolineano dal museo con sapiente utilizzo del maiuscolo…
BRERA MODERN SI FARÀ. LA SMENTITA DEL DIRETTORE JAMES BRADBURNE
“Smentisco quanto riportato nell’articolo”, rincara James Bardburne. “Palazzo Citterio aprirà nel 2023, come previsto sin da mio arrivo nel 2015, con le due collezioni ‘Jesi’ e ‘Vitali’ esposte attualmente nelle sale Napoleoniche della Pinacoteca di Brera. Ho promesso di portare a termine la visione di Franco Russoli e quindi di esporre le collezioni moderne della Pinacoteca di Brera a Palazzo Citterio. Questa è la mia missione e la porterò a termine nonostante tutti gli ostacoli di diverso tipo che ci sono stati in questi anni”.
GRANDE BRERA E PALAZZO CITTERIO
In effetti in percorso che porterà all’apertura di Palazzo Citterio non è stato senza ostacoli, come sottolineato da Bradburne il quale ha duramente contestato alcune soluzioni di restauro chiedendo con fermezza adeguamenti e migliorie. Gli interventi di recupero sul palazzo sono terminati nel 2018 (dopo decenni di inutilizzo), per spazi destinati a ospitare le collezioni d’arte moderna della attigua Pinacoteca, dando così vita a un unico polo museale chiamato “Grande Brera”. L’approvazione al progetto promosso da Bradburne – secondo il quale gli interventi terminati quattro anni fa non potevano funzionale per realizzare un grande museo d’arte moderna – ha avuto un iter turbolento, per via di alcuni passaggi che hanno danno vita a non pochi pareri discordanti: tra tutti il nuovo ingresso, con una scala in vetro monumentale che comporta lo sfondamento di un soffitto. I lavori di ristrutturazione, dal valore di 23 milioni di euro, hanno visto 6500 metri quadrati di spazio ritornare alla luce con l’obbiettivo di ospitare le collezioni del Novecento della Pinacoteca di Brera, esposizioni temporanee, sale per conferenze e proiezioni, bookshop e caffetteria. Con un meraviglioso giardino sul retro oltretutto. Un progetto ambizioso, che farà di Brera un grandioso polo culturale, e che vedrà gli spazi espositivi della Pinacoteca raddoppiati. Al suo interno, saranno esposte le collezioni “Jesi” e “Vitali”, che rappresenteranno il fulcro del museo, e questo punto, sottolineano da museo in risposta all’articolo sul Corriere, “non è mai stato messo in discussione”.
– Desirée Maida
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