Non solo spiegare l’educazione civica ma anche affrontare nel corso delle scuole medie il significato di alcune opere d’arte contemporanea molto attuali. Questi potrebbero essere i punti di forza del nuovo libro del critico, docente e curatore Luca Beatrice intitolato Sguardi. Cittadini con l’arte edito da Lattes. Si presentano “percorsi di Educazione civica per una cittadinanza artistica consapevole”. Fin dalle prime pagine: “Arte e cittadinanza. L’arte contemporanea come strumento per la costruzione della coscienza sociale collettiva”, spiega l’autore. Uno strumento che aiuta ulteriormente i ragazzi a destreggiarsi in un periodo confuso.
IL LIBRO DI LUCA BEATRICE PER LE SCUOLE MEDIE
Si parte da macro-argomenti che vengono poi sciolti successivamente nelle pagine del libro, arricchite da interessanti box per “riflettere insieme” e offrire ulteriori spunti di osservazione agli studenti, assegnando inoltre piccole ricerche da svolgere. Tanti i temi e di strettissima attualità: ad esempio, “quali diritti (e doveri) comporta la cittadinanza europea? E quali sono i criteri oggi per far parte dell’Unione Europea”? Si parla inoltre di come l’arte ci aiuti “a essere parte di una comunità” e ad essere “contro le discriminazioni e le diseguaglianze”. Su questo ci vengono in soccorso un’opera di Elliott Erwitt, North Carolina (Segregation Fountain) del 1950, che rappresenta il tema della segregazione e del razzismo oppure Homeless Vehicle di Krzysztof Wodiczko, veicolo multifunzionale in cui ci si può lavare, cucinare e persino dormire, pensata per i senzatetto. Ma l’arte è anche un mezzo “per combattere le ingiustizie” e allora Mario Rizzi è sotto la lente con la sua Art makes it happen in cui l’artista riesce a superare le difficoltà e la lentezza delle regole burocratiche tedesche, permettendo ad una coppia di immigrati di sposarsi. In questo frangente è citata anche la performance Matrimonio con tre dell’artista turca Sukran Moral, che nel 2010, in un villaggio curdo, ha compiuto un’azione vietata sposandosi “con tre uomini, rovesciando il concetto di poligamia permesso invece ai maschi”.
ARTE COME EVENTO COLLETTIVO: DA SEHGAL A SENATORE
Per parlare d’arte “come evento sociale e collettivo” si scelgono come filo conduttore le azioni di Tino Sehgal, la Scultura da passeggio di Michelangelo Pistoletto, Modica Street Musical di Marinella Senatore, Soup/No soup di Rirkrit Tiravanija e molte altre opere. Mentre il focus sullo spazio urbano presenta sculture ed installazioni che invadono le piazze (come quelle di Anish Kapoor), interfacciandosi con il pubblico dei non addetti al settore, i cittadini. C’è inoltre un interessante sotto-capitolo che riguarda L’arte come gioco, introducendo operazioni artistiche come quella di Carsten Höller, The Florence Experiment (2018) con gli scivoli che molti ricorderanno installati nel cortile di Palazzo Strozzi oppure Sacrilege di Jeremy Deller pensata per il Parco CityLife di Milano.
Se il quarto capitolo è tutto dedicato alla Street Art e al difficile confine tra arte e vandalismo, il quinto capitolo guarda all’arte come testimonianza e traccia del passato con il nevralgico paragrafo “La distruzione dell’arte come eliminazione della memoria”. Gli approfondimenti successivi si focalizzano sulle delicate questioni del furto delle opere d’arte, della globalizzazione, della parità di genere, della sostenibilità e della rivoluzione digitale. L’arte contemporanea è quindi in grado di formare civilmente il cittadino? La risposta ai giovanissimi lettori.
-Giorgia Basili
https://www.instagram.com/lucabeatrice61/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati