Arte Irregolare a Torino. La mostra dove artisti e curatori sono irregolari
Fino al 30 aprile, la mostra Re-Play offre un'interpretazione partecipata dell'Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino che raccoglie le opere d’arte irregolare in Piemonte
L’Arte Irregolare – storicamente definita come Art Brut e più di recente Outsider Art – ha da qualche anno trovato casa a Torino. Stiamo parlando dell’Archivio Mai Visti Pinacoteca del Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino, un tempo online e ora con una sede fisica all’interno dell’ex Regio Ospizio dei Poveri in corso Unione Sovietica: una collezione formata da dipinti, sculture e video, prevalentemente realizzati da persone con disabilità intellettiva o disagio psichico, autori singolari che hanno tratto ispirazione dalla personale esperienza e non da modelli dell’arte ufficiale. Per valorizzarla e farla conoscere al grande pubblico, l’Associazione Passepartout della Divisione Servizi sociali della Città di Torino ha ideato una mostra originale – in corso fino al 30 aprile a Palazzo Barolo – a partire da una sua interpretazione partecipata.
RE-PLAY: LA MOSTRA DI ARTE IRREGOLARE PARTECIPATA
RE-PLAY. Esercizi per stare al mondo – questo il titolo della mostra sostenuta dalla Fondazione CRT – consiste, infatti, in un percorso espositivo condiviso in cui curatori e curatrici sono persone estranee al mondo dell’arte che, grazie alla loro visione originale e libera da condizionamenti, hanno contribuito ad arricchire di significati inaspettati questo patrimonio di immagini. Partendo dalle opere presenti nella Pinacoteca, il gruppo è stato accompagnato allo studio della collezione attraverso un lavoro di mediazione, fino ad arrivare alla creazione della mostra. “Ripetizione, serialità, ossessione… Ecco alcuni dei temi che sono immediatamente emersi analizzando le opere”, spiega Lorena Tadorni, curatrice del progetto, “i partecipanti sono stati subito colpiti dalla reiterazione dei soggetti e degli schemi compositivi di questi lavori, insieme al desiderio degli artisti di esprimere il proprio mondo attraverso una pratica quasi ossessiva”.
RE-PLAY: LA MOSTRA NELLA SEDE DEL POLO DELLE ARTI IRREGOLARI
Così i 12 protagonisti del laboratorio, si sono avvicinati a questi lavori con tutto il carico del proprio vissuto emotivo e fisico, per poterne dare un’interpretazione diversa e restituirla ai visitatori della mostra. Per ampliare il livello di partecipazione e fornire ancora più originalità interpretativa, a questo processo si è affiancato, inoltre, quello della biografia teatrale: l’esposizione è infatti accompagnata da specifici momenti performativi, fatti di racconti e storie personali che danno nuova luce alle opere. Il tutto nella cornice di PARI, Polo delle Arti Relazionali e Irregolari, con sede nel prestigioso edificio settecentesco di Palazzo Barolo: un Centro per le Arti Irregolari, nato da una decennale rete di iniziative che intendono l’arte come motore di cambiamento, crescita personale, salute pubblica e welfare sociale. Finora un unicum in Italia, il cui primato è stato recentemente intaccato dalla nascita a Roma di Sic 12, uno spazio per mostre e approfondimenti sull’Art Brut.
– Claudia Giraud
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